Caffe' Europa  
 

 





Subject: gli archivi digitali: corbis etc (corsera, 9709)

R. S.

 

 

 


Il progetto e', al solito, piuttosto ambizioso: "La nostra missione e' catturare l'intera storia dell'esperienza umana e fissarla su immagini computerizzate" annuncia Doug Rowan, presidente di Corbis. Ma il fatto che la compagnia sia quella creata nel 1989 da Bill Gates con il suo patrimonio personale - non come Microsoft - , sconsiglia fortemente qualsiasi sottovalutazione. Intanto, con il suo milione di immagini in formato digitale (dei 17 milioni totali della collezione) di cui un vasto campione e' esposto nel sito Web, Corbis e' diventato di colpo il piu' grande magazzino fotografico virtuale del mondo. Ormai convinto che presto tutto sara' digitale o non sara', Gates ha pensato bene di accaparrarsi il maggior numero possibile di diritti sull'immaginario fotografico collettivo, acquistando interi archivi come il Bettmann Archive di New York, con i suoi 16 milioni di fotografie che immortalano ogni tappa della storia dell'umanita' (e che comprende anche la libreria fotografica di agenzie giornalistiche come United Press International, Reuters e Agence France Press), la collezione Ansel Adams e i diritti di utilizzazione sulle immagini dei dipinti dell'Hermitage di San Pietroburgo e vari altri musei, per un totale di circa 500 diversi fornitori. Nei locali di Bellevue, vicini al quartiere generale di Redmond, Washington, i 300 dipendenti lavorano duro, acquisendo con scanner ad altissima risoluzione migliaia di immagini al mese e catalogandole con cura. Non si tratta di un compito semplice o a basso contenuto di tecnologia: per archiviare i file in maniera efficiente e' stato sviluppato un software apposito, Bobcat, che permette di ricercarli usando un motore di ricerca con parole chiave. Non solo: per cercare di apprestare la maggiore difesa possibile contro i tentativi di copia illecita delle immagini (c'e' una diffida a non farlo, ma non e' un gran deterrente), e' stato predisposto un sistema elaborato. Per vedere le foto in formato pieno schermo bisogna scaricare un programma specifico sviluppato da Corbis (il "viewer") che decritta i file e li fa vedere in tutta la loro bellezza. Infine sono anche stati "incastonati" dei watermarks, ovvero delle specie di marchi di fabbrica indelebili che consentono il reperimento sul Web delle immagini indebitamente copiate e usate per scopi commerciali. Un impegno che ha significato investimenti importanti, che si stimano nell'ordine dei 100 milioni di dollari. Un buon affare? "Per il momento potra' incassare al massimo 150 mila dollari al mese" calcolano vari esperti fotografi che temono la "macdonaldizzazione" della fotografia e il monopolio di Mister Microsoft.

Un giudizio meno passionale ma interessato e' quello di Jonhatan Klein, amministratore delegato della Getty Communications di Londra, forse l'unica impresa che ha i numeri per battersi con Corbis. "Il requisito classico per cui qualsiasi imprenditore si butta in un affare - fare un profitto - nel caso di Corbis e' irrilevante: e' un lusso che si possono permettere, da qui a quando capiranno anche come fare dei soldi". La sua impresa ha recentemente acquistato la Tony Stome Images, prima agenzia di foto di repertorio per fotografi professionisti, la Hulton Deutsh (l'equivalente europeo degli archivi Bettmann, con piu' di 10 milioni di foto risalenti al secolo scorso) e la Gamma Liaison, una stimata agenzia di fotogiornalismo. Un quantitativo enorme di immagini quindi, che pero' non ha suscitato i timori espressi per le acquisizioni di Gates.

Le poche altre realta' significative sono quelle di Allsport, un sito specializzato nella vendita dei diritti di utilizzazione di foto sportive e, a partire dall'agosto dell'anno scorso, il Fine Arts Museums di San Francisco ha messo on-line la Achenbach Foundation for Graphic Arts, con la sua ragguardevole collezione di 65 immagini tra stampe, disegni, incisioni e fotografie del diciannovesimo secolo. "Se una ricercatrice che sta' preparando una tesi su Rembrandt avra' bisogno di vedere alcune sue opere potra' farlo in un attimo; idem per un ragazzino delle medie che cerca la fotografia di una mucca per il compito sull'allevamento" ha spiegato un responsabile.

Se questa e' la straordinaria promessa di un organizzazione not-for-profit, resta per il momento da sciogliere il nodo economico che fara' entrare soldi nelle casse di Corbis, Getty e gli altri. Chi vorra' produrre Cd-Rom dovra' rivolgersi a loro e, sempre piu', anche giornali e riviste potrebbero scegliere e comprare cio' di cui hanno bisogno on-line. Ma l'anno scorso, in America, il mercato dei Cd-Rom e' stato piuttosto deludente e l'alfabetizzazione telematica dei giornali lascia ancora a desiderare. "L'industria sta diventando digitale - ripete Rowan - tutto sta a vedere quanto tempo ci impieghera'". Solo chi ha le spalle larghe potra' sopportare l'attesa.

Link relativi

Corbis
htpp://www.corbis.com

Getty Communications (Tony Stone Images)
http://www.tonystone.com

AllSport
http://www.allsport.com

Fine Arts Museums of San Francisco--Achenbach Foundation for Graphic Arts
http://www.thinker.org
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Copyright © Riccardo Stagliano' 1999

 

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