Il patto sociale e' firmato. E la stampa ci rende noto che pagheremo meno
tasse e diminuiranno le bollette della luce e del telefono. Per le imprese
arrivano sgravi sul costo del lavoro. Tutto sta nel vedere se questi sconti
saranno sufficienti a far crescere l'occupazione.
Concentrati sull'economia i titoli principali. "Firmato il Patto di
Natale", apre "la Repubblica". Il "Corriere della Sera" e "La Stampa"
annunciano all'unisono "meno tasse". "Il Sole 24 Ore" preferisce
l'espressione "tagli fiscali". Privilegiano invece le tariffe "Il
Messaggero" e "il Giornale", ma mentre il quotidiano romano parla di "luce
e telefono meno cari", quello milanese cita piu' genericamente "nuovi
prezzi".
Cautamente favorevoli, in genere, i commenti sul patto sociale. Massimo
Gaggi, del "Corriere", giudica l'intesa "positiva", ma "meno ambiziosa
degli obiettivi che il governo si era dato", perche' non affronta i nodi
della flessibilita' e delle liberalizzazioni. Loda l'accordo anche Mario
Deaglio, sulla "Stampa", pur avanzando riserve sull'efficacia della
concertazione: a suo avviso e' fondamentale che il paese ritrovi
"entusiasmo".
Su "Repubblica" Massimo Riva si mostra soddisfatto, ma aggiunge che siamo
di fronte a un "rischio calcolato", perche' gli oneri dell'intesa
potrebbero pesare troppo sui conti pubblici. E' lo stesso motivo che induce
Geronimo, del "Giornale", a parlare di "patto burlone", affermando che "la
copertura finanziaria degli impegni sottoscritti al momento non esiste".
Piu' ottimista, nel fondo del "Sole 24 Ore", Luca Paolazzi: nota che
l'economia da' segni di ripresa e che "il minor carico fiscale" la
irrobustira', ma avverte che resta irrisolta "la questione del
decentramento contrattuale", cioe' la necessita' di adeguare le
retribuzioni "alle diverse realta' locali".
Paolo Glisenti, nel fondo del "Messaggero", sottolinea invece le
responsabilita' di banche e imprese: a suo avviso devono abituarsi a
rischiare di piu'. Massimo Giannini, su "Repubblica", osserva che il
governo ha comunque ottenuto un successo politico, riaggregando "in un
progetto comune di crescita" le categorie produttive.
In politica domina la discussione sulla legge elettorale. Nel fondo del
"Corriere" Giovanni Sartori individua nelle proposte avanzate dal ministro
Amato il difetto "di perpetuare l'esistente" e suggerisce ai partiti piu'
forti di accordarsi a scapito di quelli minori, perche' e' loro interesse
comune rafforzare il bipolarismo.
Marcello Veneziani, sul "Giornale", polemizza con il capo dello Stato, che
invita a superare "visioni di parte". Sostiene che, al contrario, "la
presenza di visioni e valori contrastanti" e' proprio cio' che manca in un
paese malato di apatia e trasformismo.
Si riparla di Ocalan. Secondo "Repubblica" il capo curdo e' "pronto a
lasciare l'Italia ma vuole ampie garanzie".
Ancora commenti sulla crisi irachena. Sul "Messaggero" Napoleone Colajanni
giudica negativo il fatto che l'America sia rimasta la sola "potenza
egemone", che tende ad affermare unilateralmente un punto di vista
particolare, ed esorta l'Europa a darsi "una politica autonoma" da quella
degli Usa.
Su "Repubblica" Adriano Sofri ricorda che nei paesi islamici e' in atto una
dura offensiva contro la liberta' femminile e nel frattempo l'America, con
il Sexgate, si mostra "dominata dalla maniacalita' e dalla fobia sessuale".
Cosi' i raid sull'Iraq finiscono con l'apparire a troppi una squallida
"guerra di Monica".
Parecchio spazio alla giustizia. Il "Corriere" pubblica un'intervista
all'ex questore di Milano Francesco Forleo, appena scarcerato, che critica
il capo della polizia e fa risalire il suo arresto a una manovra contro
l'ex ministro degli Interni, Giorgio Napolitano. C'e' anche un commento di
Giuseppe D'Avanzo, che indica l'atteggiamento misurato di Forleo come
esempio al cardinale di Napoli Giordano, che ha fatto leggere nelle chiese
la sua lettera contro i pm che lo accusano.
Intanto si sono dileguati gli albanesi indagati per sfruttamento
dell'infanzia, usciti dal carcere su decisione del gip milanese. Sul
"Giornale" Renato Farina si stupisce che siano spariti cosi' facilmente.
Sul "Messaggero" Roberto Martinelli osserva che "si e' perduta una grande
occasione" per punire un reato ignobile: a suo parere l'episodio dimostra
che la lotta contro i fenomeni criminali non puo' essere affidata ai
magistrati, che devono invece esercitare l'azione penale su singoli
individui.
Sempre in tema d'infanzia, una vicenda curiosa e ben piu' lieta riguarda un
bambino di Como, che aveva spedito una lettera a Babbo Natale con un
palloncino e si e' visto recapitare i regali richiesti dal generoso
meccanico di Civitavecchia che l'ha ricevuta. Ironicamente Raffaella
Silipo, sulla "Stampa", suggerisce di affidarsi ai palloncini piuttosto che
alle malandate poste italiane.
Infine la proposta del casco obbligatorio, a prescindere dall'eta', per chi
si sposta su due ruote. Sulla "Stampa" il campione di motociclismo
Valentino Rossi avverte che sua nonna, che usa tutti i giorni il
ciclomotore, non lo mettera' mai. Invece su "Repubblica" lo scrittore
Stefano Benni, immaginando un presepe consumistico, fa nascere Gesu'
bambino con il casco: "A Natale ha avuto in regalo il primo motorino".