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Scheletri nazisti nell'armadio della Bertelsmann (pagina 2)

Hersch Fischler, John Friedman

 

Nel 1934 la Bertelsmann, come la maggior parte delle altre case editrici che pubblicavano testi religiosi, fu costretta a chiudere la sezione teologica Der Rufer. Ma non cessò certo di pubblicare altri tipi di libri. Secondo la documentazione in archivio, nel 1943 la casa editrice fu posta sotto inchiesta da una corte militare con l'accusa di approvvigionamento illegale di carta ed affarismo e, nel 1944, furono arrestati diversi funzionari. Heinrich Mohn, un membro della famiglia fondatrice nonché proprietario principale e amministratore delegato, non venne arrestato. I funzionari furono rimessi in libertà dopo alcuni mesi e la Bertelsmann continuò la propria attività (stando ad un portavoce della casa editrice, la società fu di fatto "resa inattiva").

Quando, dopo la guerra, la Bertelsmann richiese una seconda licenza per l'esercizio dell'attività editoriale, questa fu respinta dalle autorità d'occupazione. Stando ai dossier di denazificazione contenuti nell'archivio centrale di stato a Dusseldorf, Mohn aveva "dimenticato" di dire che era stato un membro "passivo" delle SS ed un sostenitore della Gioventù Hitleriana, nonché aderente al prestigioso Corpo Aereo Nazional Socialista. Nel 1947, la Bertelsmann scrisse alle autorità della forze alleate comunicando che, per motivi di salute e d'età, l'allora sessantaduenne Mohn lasciava la direzione della società per essere sostituito dal figlio Reinhard. Quest'ultimo presentò immediatamente la domanda di licenza, che fu subito accolta. Reinhard Mohn, che attualmente controlla la maggioranza dei diritti di voto della società, è nato nel 1921. Secondo i dossier di denazificazione, ha prestato il servizio militare nella Luftwaffe. La sua biografia, contenuta in un sito web della Bertelsmann, informa che è stato membro del corpo d'armata in Africa; secondo Der Spiegel, era nella divisione speciale Hermann Gring. Fu fatto prigioniero dagli americani nel 1943 e liberato nel 1946.

Solo di recente la vera storia delle attività della Bertelsmann nel periodo nazista ha cominciato ad emergere. Uno degli autori del presente editoriale, Hersch Fischler, ha raccontato questa storia al Die Weltwoche, un settimanale svizzero. Partendo da questo articolo la 3Sat, una joint-venture televisiva tedesco-svizzera-austriaca, ha deciso di trasmettere un breve programma sull'argomento all'inizio del mese di novembre. La Bertelsmann ha dichiarato a The Nation: "Alle luce delle domande che ci sono state poste ultimamente ... sul passato della nostra società, abbiamo deciso di avviare un esame ed una valutazione completa dell'enorme massa di documenti, pubblicazioni e comunicazioni interne di quel periodo". Un gruppo di studiosi e storici si dedicherà con impegno a questa attività ed avrà "accesso illimitato" agli archivi della casa editrice. E' compito dei funzionari più giovani, come l'amministratore delegato Thomas Middelhoff, assicurare che quest'opera di ricerca sia condotta in completa onestà.

Hersch Fischler, sociologo e giornalista, si occupa di storia contemporanea e dei mezzi di comunicazione tedeschi. John Friedman è un giornalista specializzato in cultura e politica.

Per ulteriori informazioni, è possibile visitare i seguenti siti:

http://www.bertelsmann.de/bag/english - Sito web della Bertelsmann. Informazioni generali sul complesso dei media e sulle varie società che operano in questo settore.

http://www.ita.doc.goc/media/assets1.htm - Rapporto del governo USA sui beni trafugati e sulla collaborazione finanziaria della Svizzera con i nazisti. Coordinato da Stuart E. Eizensat, Sottosegretario del Ministero del Commercio per il commercio internazionale.

http://www.uhsmm.org/assets/index.htlm - Elenco delle attività relative al recupero dei beni trafugati nel periodo dell'olocausto. Messo a punto dall'Holocaust Memorial Museum statunitense, questo elenco contiene anche tutti i particolari sui tentativi compiuti per ritrovare i beni, sulle ricerche d'archivio e tutte le informazioni utili ai sopravvissuti dell'olocausto che desiderano un risarcimento.

http://www.washingtonpost.com /wp-srv/national/daily/nov98/nazicar30.htm - Articolo del Washington Post sulla presunta collaborazione delle società americane con i nazisti: "Ford and GM Scrutinized for Alleged Nazi Collaboration" di Michael Dobbs.

 

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