L’Europa
ha da poco festeggiato i suoi cinquant’anni, ma
l’integrazione è davvero riuscita? Quali
sono le sfide che il futuro le prospetta? E i giovani
di oggi che ruolo devono avere e che ruolo avranno nel
determinarne il destino? Alla generazione Erasmus di
cui parlava Jeremy Rifkin qualche anno fa spetta il
compito di trasformare definitivamente l’identità
europea e di renderla davvero capace di superare i confini
nazionali e le barriere linguistiche. Ad alcuni spetterà
anche il compito di nutrire l’opinione pubblica
europea di notizie e informazioni che viaggeranno non
solo sui vecchi ma anche, e sempre di più, sui
nuovi media.
Da questo punto di vista, un’organizzazione pilota
esiste già: è la European Youth Press
che riunisce giovani giornalisti europei e che conta,
al momento, 48mila iscritti che non superano i trent’anni
d’età. L’associazione mira a rafforzare
la collaborazione tra le strutture nazionali che già
raccolgono i giovani produttori di informazione e a
consolidarne il ruolo. E’ in questa prospettiva
che si inserisce anche il primo congresso europeo sugli
“European Youth Media” che riunirà
270 ragazzi tra giornalisti e aspiranti tali, reporter,
podcaster, blogger e, più in generale, produttori
di media. Alla chiamata congiunta del Parlamento europeo
e della European Youth Press hanno risposto
più di mille ragazzi che sono stati poi sottoposti
alla selezione di una commissione esaminatrice che ne
ha valutato il curriculum e le proposte.
Al centro dei dibattiti, che copriranno temi di attualità
politica e argomenti relativi al mondo della comunicazione
nell’era del web, ci sarà l’idea
fondamentale di creare e dare forza a un network europeo,
capace di unire quei giovani che, pur in circostanze
diverse e con esperienze differenti alle spalle, trascorrono
la propria giornata nello stesso modo: facendo giornalismo.
Il congresso – che si terrà dal 27 al 30
giugno a Bruxelles - sarà perciò un’occasione
di incontro e di condivisione e, allo stesso tempo,
potrebbe aprire una finestra per affacciarsi sul futuro
prossimo del giornalismo europeo.
Un’intera giornata verrà dedicata, infatti,
alla “creazione” di nuovi media. Dei venti
workshop che saranno attivati il 29 giugno, ognuno darà
vita a un nuovo prodotto dell’informazione che
verrà presentato in occasione dell’evento
finale alla presenza di professionisti ed esperti della
comunicazione.
“Gli Youth Media Days vogliono inaugurare un
mega-forum europeo il cui lavoro continuerà anche
dopo la fine di questo primo incontro, creando una rete
che unirà tutti i partecipanti e portando avanti
i suggerimenti nati dai tre giorni di dibattito”
spiega Chiara Ottini che fa parte dell’organizzazione.
“Le nostre attività proseguiranno anche
dopo il 30 giugno. A Bruxelles verrà istituito
un apposito ufficio che consentirà di mantenere
un flusso informativo costante e continuo tra i giovani
giornalisti europei che oggi, anche grazie ai nuovi
media, hanno molte più possibilità di
scambiarsi le proprie esperienze e di creare un modo
nuovo di fare informazione su scala europea”.
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