307 - 12.10.06


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Dicono di Ségolène Royal
 

I suoi supporter, i suoi detrattori, gli amici e i nemici giurati, gli avversari della destra francese e quelli che invece stanno dentro al partito socialista, e non possono proprio immaginare che sia lei a rappresentarli nelle prossime elezioni presidenziali.
Conosciamo Ségolène Royal da alcune frasi che la riguardano scovate sulla stampa francese.


Yvette Roudy, femmista ex ministro delegato ai Diritti della donna:
“L’erede di Mitterrand? Ségolène ovviamente. Lei sorprende sempre. Con Fabius o Dominique Strass-Khann c’è una vera distanza di classe. Lei sa parlare al popolo. E poi la politica, con il Vaticano, è l’unico posto dove si resta tra uomini. E’ tempo di cambiare”.

Michèle Dessene, ex segretaria generale di Attac:
“Lei è capace di reinventare un legame forte tra la politica e i cittadini”.

Jack Lang, candidato alla candidatura Ps:
“Da mesi si è impressionati dalle previsioni elettorali che saranno, come al solito, smentite dalla realtà. Invece di cercare un presidente della repubblica si gioca al concorso dei pronostici”.

Jean-Paul Houchon, presidente della regione Ile de France:
“Ségolene Royal ha già vinto la corsa all’investitura”.

François Bayrou, presidente del partito di centro Udf:
“Quando sento Ségolène Royal dire che non è stata mai attaccata così tanto sorrido: quello che subisce oggi non è niente in confronto a quello che subirà domani”.

Claude Allegre, ex ministro dell’Educazione nazionale e jospinista:
“Le differenze tra Lionel Jospin e Ségolène Royal sono chiare. Uno crede al progresso l’altra ne dubita; uno crede che l’immigrazione debba trattarsi a scala europea, l’altra, come Villiers (uomo politico di destra, sovranista e razzista, ndr), a scala regionale; uno crede che la Carta scolastica debba essere la base dell’uguaglianza di fronte al servizio pubblico, l’altra, come Sarkozy, ne rimette in causa il principio; uno vede l’ecologia come un motore di crescita, l’altra come una serie d’interdizioni. Per me queste differenze sono essenziali. Comprendo il successo di Ségolène nell’opinione pubblica. Il fatto che sia una donna gioca molto. Quello che è divertente è che appare come qualcuno d’esteriore alla politica, mentre non ha fatto altro che questo ed è circondata solo da politici professionisti. La sinistra e il Ps sono effettivamente in pericolo e Ségolène Royal non è la causa ma il sintomo”.

Daniel Cohn-Bendit, deputato europeo dei Verdi:
“Se noi sosteniamo Ségolène non è solo perché è la persona più adatta a battere Nicolas Sarkozy al secondo turno, ma perché in più è la sola che risponde a un bisogno profondo della società francese: la trasformazione della funzione presidenziale. Lei è in effetti la sola a incarnare questo bisogno di una presidenza citoyenne, all’ascolto della società e capace di mobilizzare le intelligenze collettive di tutti”.

Pierre Moscoviti, deputato socialiste sostiene DSK:
Ségolène è a questo punto nei sondaggi perché “fa cose differenti e sembra rispondere a un certo numero di problemi. Per il momento è una buona candidata, ma la campagna sta appena iniziando”.

Nicolas Sarkozy, candidato della destra alle presidenziali:
il contributo di Ségolène Royal al dibattito d’idee? “Vicino a zero, il vuoto siderale. Quali sono le sue idee sull’immigrazione? Nessuna. Quali sono le sue idee sull’economia? Nessuna. Se è questo il progetto di madame Royal, ho paura se il fenomeno non resti tale”.
(a cura di l.s.)



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