286 - 14.10.05


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Come votano i tedeschi
Beatrice Mani

Il sistema elettorale tedesco è argomento di estrema attualità poiché viene preso come modello del sistema proporzionale. Ma operare in questo senso è errato, visto che si tratta certo di un sistema elettorale proporzionale, ma misto. Ciò significa che al suo interno sussistono anche elementi tipici del sistema maggioritario. Per meglio capire i meccanismi che regolano l’attribuzione dei voti, sono necessarie alcune precisazioni.

La Repubblica federale è di tipo parlamentare e il parlamento è bicamerale. La prima camera, che corrisponde alla Camera dei deputati italiana, è il Bundestag, con 670 deputati eletti ogni 4 anni. La seconda camera, il Bundesrat è una rappresentanza dei Länder (i 16 stati federali in cui è suddiviso il territorio nazionale), con 68 deputati delegati dai governi dei Länder.
Chiamati alle urne, i cittadini hanno a disposizione due voti. Con il primo viene espressa la preferenza per un candidato del collegio territoriale mentre con il secondo si sceglie il candidato di una delle liste di Partito presentate nella circoscrizione elettorale regionale (a sistema proporzionale). Metà dei seggi viene dunque attribuita con il sistema uninominale a maggioranza relativa, mentre l’altra metà con il metodo proporzionale a doppio scrutinio (sistema Hare-Niemeyer). Da sottolineare il peso del “secondo voto”, maggiore rispetto al primo, poiché alla percentuale di voti ricevuta da ogni partito, corrisponde il numero dei seggi nel Bundestag.

Il rischio di questo sistema potrebbe essere un’eccessiva frammentazione partitica, ma proprio per ovviare al problema è stato inserito uno sbarramento: vengono esclusi nel secondo scrutinio i candidati di quei partiti che, sull’intero territorio nazionale, non abbiano riportato almeno il 5 % dei voti validi o conquistato almeno tre seggi nei collegi uninominali. Tale sbarramento non si applica ai rappresentanti delle tre minoranze nazionali, Danesi, Sorbi della Lusazia, Frisoni. Il parlamento elegge poi un Presidente della repubblica, mentre il segretario politico del partito vincente diventa automaticamente capo del governo (Cancelliere) per l’intera legislatura.

 

 

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