L'Organizzazione delle Nazioni Unite
(Onu) è un organismo internazionale basato sul
reciproco riconoscimento della sovranità di ciascuno
degli stati membri il cui scopo è mantenere la
pace e la sicurezza, sviluppare relazioni amichevoli
tra le nazioni, promuovere la cooperazione in materia
economica, sociale e culturale, e favorire il rispetto
dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Gli stati membri si impegnano a risolvere le controversie
in modo pacifico, ad astenersi dall'uso della forza,
a sostenere le iniziative dell'Onu e ad agire conformemente
al suo programma. L'adesione è aperta a tutti
gli stati "fautori della pace" che accettano
gli impegni dell'Organizzazione.
I nuovi membri sono ammessi a maggioranza di due terzi
dell'Assemblea, su raccomandazione del Consiglio di
sicurezza. Attualmente gli stati sono 189; oltre ai
delegati dei singoli paesi, alle sedute dell'Assemblea
generale partecipano, in qualità di osservatori,
i delegati di Unione Europea, Svizzera, Città
del Vaticano, Lega araba, Unione Africana, Organizzazione
della conferenza islamica, Organizzazione per la liberazione
della Palestina, Croce rossa e Mezzaluna rossa.
La storia
Le Nazioni Unite sono considerate la prosecuzione
della Società delle Nazioni, organizzazione
internazionale nata dopo la prima guerra mondiale
con le medesime finalità. La Carta Atlantica,
firmata dal presidente statunitense Roosevelt e dal
primo ministro britannico Churchill nel 1941 come
base dell'alleanza contro le potenze dell'Asse, costituì
il primo passo verso la creazione dell'Onu. L'intesa
verso un sistema di sicurezza e cooperazione internazionale
fu ribadita nella Dichiarazione delle Nazioni Unite,
siglata da ventisei paesi l’1 gennaio 1942.
La conferenza di Mosca del 1943 impegnò Stati
Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica, a creare
un'organizzazione internazionale in grado di risolvere
i conflitti pacificamente.
L'incontro di Dumbarton Oaks (1944) produsse una
bozza di carta fondamentale delle future Nazioni Unite.
Nell'aprile del 1945, alla conferenza delle Nazioni
Unite sull'Organizzazione Internazionale parteciparono
i delegati di cinquanta nazioni; sulla base del progetto
di Dumbarton Oaks, in due mesi furono redatti i 111
articoli che compongono il testo dello statuto dell’Onu,
che, approvato nel giugno del 1945, entrò in
vigore nell'ottobre dello stesso anno.
Subito dopo la fine del conflitto, lo scontro politico
e ideologico tra Stati Uniti e Unione Sovietica e
tra paesi occidentali e comunisti limitò il
ruolo dell'Onu, impedendo l'assunzione di un atteggiamento
comune nelle crisi politiche e nei conflitti militari.
Il progetto di costituzione di contingenti militari
internazionali non venne realizzato, ostacolando ogni
possibilità di intervento autonomo delle Nazioni
Unite. L'azione del Consiglio di sicurezza riuscì
talvolta, grazie a un intenso lavoro politico e diplomatico,
a risolvere alcuni conflitti (il ritiro degli olandesi
dall'Indonesia nel 1949 o la guerra dei Sei giorni
nel 1967).
L'Organizzazione ebbe una parte importante nel processo
di decolonizzazione: l'impegno a favorire l'autogoverno
di tutti i popoli, sancito dall'articolo 73 della
Carta delle Nazioni Unite, permise all'Assemblea generale
di controllare i governi coloniali, che erano tenuti
a presentare delle relazioni sulla situazione nei
territori non autonomi. La massiccia adesione all’Onu
dei paesi di nuova indipendenza portò nel 1960
alla Dichiarazione sul diritto all'indipendenza, che
costituiva un'esplicita condanna del colonialismo
e dei suoi ultimi esempi: quello portoghese, quello
della minoranza bianca nella Rhodesia del Sud (odierno
Zimbabwe), quello dell'apartheid in Sudafrica. Nei
paesi in cui la ritirata dei governi coloniali aveva
lasciato il posto a violente lotte di potere, l'organizzazione
sviluppò una strategia basata su impegno diplomatico
e invio di contingenti sul territorio, con un triplice
scopo: separare le forze in campo, creare le condizioni
per l'avvio di negoziati, prevenire l'estensione dei
conflitti. Con questi intenti l'Onu si è impegnato
in operazioni di peace-keeping in Medio Oriente (dal
1948, all'indomani della proclamazione dello stato
di Israele); a Cipro (dal 1964); in Congo (dal 1960
al 1964), in Angola, nel Sahara Occidentale, in Namibia,
in Mozambico.
Negli anni Novanta ha inoltre messo in atto una politica
mirante a fornire aiuti umanitari alle popolazioni
civili coinvolte in conflitti, pur nella salvaguardia
del principio di non ingerenza negli affari interni
di uno stato. Tale strategia ha determinato una serie
di interventi umanitari: in Iraq, in favore dei curdi
dopo la guerra del Golfo (1991); in Somalia (1993)
nel tentativo di separare le fazioni in lotta all'indomani
della caduta di regime; in Cambogia, per un controllo
del processo elettorale dopo la guerra civile e il
ritiro delle truppe vietnamite; e nei Balcani, durante
la guerra civile iugoslava.
Struttura
Assemblea generale: organo deliberativo principale,
raccoglie un rappresentante per ogni stato membro,
tiene regolari sessioni annuali o, su richiesta della
maggioranza o del Consiglio, sessioni speciali ed
emette risoluzioni non vincolanti. Ha il potere di
creare agenzie speciali che attuino i programmi, come
l'Unicef (Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia),
l'Undp (Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo),
l'Unctad (Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio
e sullo sviluppo).
Consiglio di sicurezza: in sessione permanente,
è l'organo principale addetto al mantenimento
della pace. Conta 15 membri, di cui 5 permanenti:
Stati Uniti, Russia, Francia, Gran Bretagna e Cina,
che hanno diritto di veto. Nessuna risoluzione può
essere assunta con il voto contrario di un membro
permanente. I membri non permanenti restano in carica
due anni. Il Consiglio vota a maggioranza di almeno
9 paesi su 15. In caso di controversia, il Consiglio
incoraggia le parti a risolvere le dispute con negoziati,
mediazioni, conciliazioni, arbitrati o sottoponendosi
al giudizio della Corte internazionale di giustizia
(art. 33-38). Il Consiglio può inoltre attuare
misure coercitive non militari (sanzioni economiche
o diplomatiche) e prevedere l'uso della forza contro
i paesi che non rispettino le misure prescritte (art.
39-51). Il ricorso all'azione militare è però
regolato dal potere di veto dei cinque membri permanenti.
Il Consiglio ha inoltre il compito di favorire il
controllo internazionale degli armamenti.
Corte internazionale di giustizia: con sede
all'Aia, in Olanda, è composta da 15 giudici
nominati per 9 anni dall'Assemblea generale e dal
Consiglio di sicurezza. Esamina i casi sottoposti
dai membri dell’onu. Su richiesta dell'Organizzazione
o delle sue agenzie, la Corte rilascia pareri non
vincolanti.
Segretariato generale: coordina l'attività
dell'Organizzazione e ha il compito di rendere esecutivi
i programmi e le politiche dell'organizzazione. È
guidato da un segretario generale (nominato dall'Assemblea
generale su raccomandazione del Consiglio di sicurezza)
che resta in carica cinque anni.
Consiglio economico e sociale: composto
da 54 membri, si riunisce annualmente e coordina le
attività economiche e sociali delle Nazioni
Unite e delle sue agenzie specializzate, tra cui l’Oms
(Organizzazione mondiale della sanità), l'Unesco
(Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione,
la scienza e la cultura), la Fao (Organizzazione per
l'alimentazione e l'agricoltura) e l'Ilo (Ufficio
internazionale del lavoro).
Link utili
Il sito
dell’Onu
Il
sito dell’Unicef
(Fondo dell’Onu per l'infanzia),
Il
sito dell’Undp
(Programma dell’Onu per lo sviluppo)
Il
sito dell’Unctad
(Conferenza dell’Onu sul commercio e sullo sviluppo).
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