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Europa-Campania, un percorso di crescita
Cristina Fassianòs

L'Europa per lo sviluppo della Campania; il Programma Operativo Regionale 2000-2006 è chiaro a tal proposito: un terzo delle risorse previste è stato concentrato su 51 progetti integrati. La Campania è la Regione che più ha investito nei Piani Integrati Territoriali.
E' la sfida del Presidente Antonio Bassolino che in piena campagna elettorale per le europee, fa distribuire in tutta la regione, un pamphlet La tua Campania cresce in Europa e dichiara: "siamo, contemporaneamente, cittadini di un comune, di una provincia, di una regione, dello stato e infine anche dell'Unione Europea".
Insomma l'obiettivo è stare in Europa con un carattere federale che raccolga gli input e le esigenze specifiche di un territorio. Un'autonomia che non delegittima lo stato centrale, bensì lo rafforza, perché propone le vere linee guida per lo sviluppo.

"La Regione è stata abile nell'individuare gli itinerari di sviluppo per la Campania" commenta Gaetano Pizzuti, consulente per i Pit. "La progettazione integrata si è costituita nella direzione del progresso economico e sociale, individuando i veri obiettivi su cui investire".
Obiettivi che si concretizzeranno facendo buon uso dei Fondi Europei, investendo appunto su progetti che interessano le filiere più importanti e i territori a più alta potenzialità di crescita. Parliamo della valorizzazione attraverso gli investimenti - otto Pit - sui parchi naturali; dello sviluppo dei grandi attrattori culturali; della scommessa su alcuni itinerari culturali; del decollo dei distretti industriali; della qualificazione delle città e della promozione di importanti filiere produttive, enogastronomica e il polo dell'oreficeria nel casertano".

"Molti Pit sono già in fase di realizzazione - dice Pizzuti - e quasi tutti sono stati approvati dalla Giunta Regionale; ma quelli che avranno un iter più spedito sono gli itinerari culturali e i grandi attrattori".
Dunque, progetti integrati in itinere; entro il 2008 la Regione dovrà presentare un bilancio del lavoro svolto, "pertanto - aggiunge Pizzuti - nel 2006 tutti i cantieri devono essere aperti".
Una scommessa che la Regione non intende perdere per rinnovare l'identità storica, artistica e culturale di un territorio che è un po' il simbolo del Sud. Sì perché è soprattutto sui Beni Culturali che si è scommesso, attraverso tavoli di concertazione tra i vari comuni. Soltanto nella Provincia di Caserta, vi sono 4 Pit sugli itinerari culturali: Antica Capua, Litorale Domizio, Reggia Vanvitelliana e Monti del Matese.

"La cultura è l'idea forza - ammette Gaetano Pizzuti - la nostra più grande risorsa: il patrimonio artistico-culturale, che non ha concorrenti e sul quale bisogna puntare per lo sviluppo del nostro territorio".
La Campania accoglie testimonianze di tutte le epoche storiche e con esse di tutti gli stili architettonici. Una varietà che diventa business, investimento. Dall'archeologico al barocco e al moderno. Dieci milioni di euro per il rilancio degli Scavi archeologici di Ercolano e Pompei, è l'offerta dei Fondi Europei per il Pit sui grandi attrattori culturali. Pit in cui rientra la Reggia di Caserta, la città di Napoli, Paestum Velia e la Certosa di Padula. L'obiettivo non è soltanto la riqualificazione ma "aprire" i monumenti, comunicare con essi, renderli fruibili, viverli.

"E' la ripresa della nostra vocazione turistica nazionale ed internazionale - spiega Pizzuti - che crea un circuito tra i vari siti, abbandonando così il vecchio modello turistico del mordi e fuggi".
Un esperimento già collaudato con l'Artecard che da Napoli si espande alle varie province della Campania, costituendo così l'intero circuito turistico regionale, in cui sono stati inseriti Beni sinora in ombra. Il Museo Campano di Capua, che conserva tutta la storia della Campania, finalmente entra a far parte del circuito Artecard sui musei più importanti. Le Matres Matutae, splendida e unica collezione in Europa di statue votive in tufo di epoca preromanica, poste nel sito museale, diventano l'icona di un percorso culturale e turistico che trae forza dai simboli del passato, dalle origini, dalla Storia. Esse sono la metafora della fertilità, proprio come la terra della Campania felix.
Un rigoglio che ridiventa un vanto, per una regione che ha tutti i presupposti per poter essere, riprendendo lo slogan del Presidente Bassolino, il Mezzogiorno d'Europa.

 




 

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