L'Europa
per lo sviluppo della Campania; il Programma Operativo
Regionale 2000-2006 è chiaro a tal proposito:
un terzo delle risorse previste è stato concentrato
su 51 progetti integrati. La Campania è la Regione
che più ha investito nei Piani Integrati Territoriali.
E' la sfida del Presidente Antonio Bassolino che in
piena campagna elettorale per le europee, fa distribuire
in tutta la regione, un pamphlet
La tua Campania
cresce in Europa e dichiara: "siamo, contemporaneamente,
cittadini di un comune, di una provincia, di una regione,
dello stato e infine anche dell'Unione Europea".
Insomma l'obiettivo è stare in Europa con un
carattere federale che raccolga gli input e le esigenze
specifiche di un territorio. Un'autonomia che non delegittima
lo stato centrale, bensì lo rafforza, perché
propone le vere linee guida per lo sviluppo.
"La Regione è stata abile nell'individuare
gli itinerari di sviluppo per la Campania" commenta
Gaetano Pizzuti, consulente per i Pit. "La progettazione
integrata si è costituita nella direzione del
progresso economico e sociale, individuando i veri
obiettivi su cui investire".
Obiettivi che si concretizzeranno facendo buon uso
dei Fondi Europei, investendo appunto su progetti
che interessano le filiere più importanti e
i territori a più alta potenzialità
di crescita. Parliamo della valorizzazione attraverso
gli investimenti - otto Pit - sui parchi naturali;
dello sviluppo dei grandi attrattori culturali; della
scommessa su alcuni itinerari culturali; del decollo
dei distretti industriali; della qualificazione delle
città e della promozione di importanti filiere
produttive, enogastronomica e il polo dell'oreficeria
nel casertano".
"Molti Pit sono già in fase di realizzazione
- dice Pizzuti - e quasi tutti sono stati approvati
dalla Giunta Regionale; ma quelli che avranno un iter
più spedito sono gli itinerari culturali e
i grandi attrattori".
Dunque, progetti integrati in itinere; entro il 2008
la Regione dovrà presentare un bilancio del
lavoro svolto, "pertanto - aggiunge Pizzuti -
nel 2006 tutti i cantieri devono essere aperti".
Una scommessa che la Regione non intende perdere per
rinnovare l'identità storica, artistica e culturale
di un territorio che è un po' il simbolo del
Sud. Sì perché è soprattutto
sui Beni Culturali che si è scommesso, attraverso
tavoli di concertazione tra i vari comuni. Soltanto
nella Provincia di Caserta, vi sono 4 Pit sugli itinerari
culturali: Antica Capua, Litorale Domizio, Reggia
Vanvitelliana e Monti del Matese.
"La cultura è l'idea forza - ammette
Gaetano Pizzuti - la nostra più grande risorsa:
il patrimonio artistico-culturale, che non ha concorrenti
e sul quale bisogna puntare per lo sviluppo del nostro
territorio".
La Campania accoglie testimonianze di tutte le epoche
storiche e con esse di tutti gli stili architettonici.
Una varietà che diventa business, investimento.
Dall'archeologico al barocco e al moderno. Dieci milioni
di euro per il rilancio degli Scavi archeologici di
Ercolano e Pompei, è l'offerta dei Fondi Europei
per il Pit sui grandi attrattori culturali. Pit in
cui rientra la Reggia di Caserta, la città
di Napoli, Paestum Velia e la Certosa di Padula. L'obiettivo
non è soltanto la riqualificazione ma "aprire"
i monumenti, comunicare con essi, renderli fruibili,
viverli.
"E' la ripresa della nostra vocazione turistica
nazionale ed internazionale - spiega Pizzuti - che
crea un circuito tra i vari siti, abbandonando così
il vecchio modello turistico del mordi e fuggi".
Un esperimento già collaudato con l'Artecard
che da Napoli si espande alle varie province della
Campania, costituendo così l'intero circuito
turistico regionale, in cui sono stati inseriti Beni
sinora in ombra. Il Museo Campano di Capua, che conserva
tutta la storia della Campania, finalmente entra a
far parte del circuito Artecard sui musei più
importanti. Le Matres Matutae, splendida e unica collezione
in Europa di statue votive in tufo di epoca preromanica,
poste nel sito museale, diventano l'icona di un percorso
culturale e turistico che trae forza dai simboli del
passato, dalle origini, dalla Storia. Esse sono la
metafora della fertilità, proprio come la terra
della Campania felix.
Un rigoglio che ridiventa un vanto, per una regione
che ha tutti i presupposti per poter essere, riprendendo
lo slogan del Presidente Bassolino, il Mezzogiorno
d'Europa.
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