"La sconfitta del nazismo nella seconda
guerra mondiale ha permesso che i suoi crimini venissero
indagati e condannati, e che i colpevoli venissero processati.
Il sistema comunista ² crollato, ma non ne ² seguita
un'analoga condanna internazionale". Il partito popolare
europeo (Ppe) ha incentrato il suo sedicesimo congresso,
tenuto a Bruxelles il 4 e il 5 febbraio scorsi, sulla
condanna del comunismo. Partendo dalla constatazione
che "i regimi totalitari comunisti dell'Europa centrale
e orientale hanno assassinato milioni di innocenti di
tutte le nazionalitö e danneggiato molti altri causando
serie violazioni dei diritti umani", in una
risoluzione
adottata dal congresso il Ppe ha chiesto "la completa
rivelazione della veritö sui crimini del comunismo"
come "strumento per la risurrezione morale della societö
nell'Europa post-totalitaria". Il Ppe ha invitato l'Ue
ad adottare una dichiarazione ufficiale per la condanna
del comunismo, di istituire un centro di ricerca e documentazione,
di creare un museo e di designare anche un giorno per
le vittime dei regimi dell'Est.
Se in Italia si ² per÷ colto soprattutto l'aspetto superficiale
e folkloristico dell'intervento del nostro Presidente
del Consiglio, all'estero si sono invece sottolineate
di pið le conseguenze europee di questa presa di posizione
del partito popolare. CosÒ
Le
Monde ha dedicato spazio all'ultimo punto della
risoluzione citata, in cui si chiede "a quanti intendono
assumere una funzione politica nelle istituzioni dell'Ue
di chiarire le proprie attivitö professionali e politiche
negli stati ex-comunisti, e di astenersi dall'assumere
un ruolo europeo nel caso in cui abbiano preso parte
all'apparato repressivo comunista o siano stati coinvolti
in crimini contro l'umanitö". Nonostante la cautela
del capogruppo del partito Hans-Gert Pùttering, che
in un'intervista al
Corriere
ha dichiarato che "la lotta ai comunisti non ²
la linea del Ppe", la proposta ha suscitato polemiche.
Per il premier socialista ungherese Peter Medjessy ²
una "ipotesi inaudita", mentre il capogruppo del Pse
Enrique Baron Crespo ha ricordato come Silvio Berlusconi
in Italia e Wolfgang Schuessel in Austria si siano alleati
con "eletti di estrema destra", e ha annunciato: "Non
la sosterremo mai". "Si deve giudicare una persona per
i suoi meriti - ha commentato il presidente del gruppo
dei liberali, Graham Watson - e se questa persona ²
un democratico eletto democraticamente bisogna rispettarlo.
Il Parlamento non ² un tribunale, e se qualcosa del
passato di un ex comunista merita un'inchiesta giudiziaria,
² compito del suo paese condurla".
Quello dell'anticomunismo non ² stato ovviamente l'unico
tema affrontato dal congresso. E' stato lodato "il successo
della Convenzione" e si ² sottolineata la necessitö
di arrivare alle elezioni europee con un
accordo
sulla Costituzione: "L'assenza di una Costituzione
- ha detto
Wilfried
Martens, Presidente del Ppe - di regole chiare e
pratiche per decidere, e la non-definizione dei nostri
obiettivi comuni, renderebbero praticamente impraticabile
la nostra coesistenza". Si ² invitata la Presidenza
irlandese ad aspettare l'esito delle elezioni prima
di avanzare candidature per il futuro
Presidente
della Commissione, il cui nome dovrebbe trovare
anzitutto l'approvazione della famiglia politica che
abbia guadagnato il maggiore consenso (dunque, ad essere
realistici, del Ppe stesso). Riguardo ai temi sociali,
si ² posto l'accento sulle ineguaglianze tra
uomini
e donne di fronte al sistema pensionistico, ² stato
rilanciato l'obiettivo della lotta alla povertö e all'ingiustizia
sociale, e sono stati ribaditi con forza gli obiettivi
del processo di Lisbona, ovvero di far diventare l'Europa
"l'economia basata sulla conoscenza pið dinamica e pið
competitiva del mondo, capace di una crescita economica
sostenibile, con posti di lavoro migliori e pið numerosi,
e con una maggiore coesione sociale".
E' solo una insistenza in pið quella che il Ppe mette
nel "riconoscere l'importanza delle relazioni transatlantiche
tra l'Unione e gli Usa", ma forse sta qui oggi una delle
maggiori differenze tra i popolari ed i socialisti europei.
Al congresso la voce che pið apertamente ha ribadito
l'importanza del vincolo transatlantico ² stata, come
previsto, quella di
Jos³
Maria Aznar, il quale ha dichiarato che "non esiste
alternativa credibile a questa relazione". Per il resto
si ² respirato un certo ottimismo sulle possibilitö
del Ppe di confermarsi, alle prossime elezioni, primo
partito europeo. Si sono taciute le molte differenze
che dividono forze come i democristiani tedeschi, i
cattolici francesi e i berlusconiani di Forza Italia.
Martens ha infine rivendicato con orgoglio la tradizione
europeista del Ppe : "Noi non lasceremo ai socialisti
e agli euroscettici la responsabilitö della costruzione
europea, per la quale i migliori di noi si sono impegnati
dal 1950. Il Ppe ² fiero d'essere la famiglia politica
in seno alla quale hanno agito i Padri fondatori". Peccato
che i leader del partito degli "euroscettici", da cui
il Ppe dovrebbe salvare l'Europa, Martens se li trovi
proprio in casa propria (vedere alle voci Aznar e Berlusconi).
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