Nel
2003 l’Europa ha avuto tre match point. La guerra
in Iraq era l’occasione per dotarsi di una politica
estera comune. La road map poteva rilanciarla come
attore politico di livello internazionale. L’approvazione
della Costituzione l’avrebbe consacrata definitivamente
come l’alternativa (pacifica e moderna) allo
strapotere statunitense. Inutile dire che questi storici
match point l’Europa se li è giocati
molto male, e chissà quanto tempo bisognerà
aspettare prima che le (e ci) ricapitino. L’anno
che si è aperto da poco, tuttavia, si presenta
denso di appuntamenti e sfide politiche altrettanto
importanti. Sarà un altro anno intenso, in
cui l’Europa si giocherà le sue partite.
Alcune se le giocherà con il mondo che la circonda.
Altre se le giocherà al suo interno, come quelle
dei campionati di calcio continentali in Portogallo.
Ma vediamo ora nel dettaglio.
1 gennaio. Presidenza irlandese.
Dal primo gennaio è l’Irlanda ad assumere
la Presidenza di turno dell’Unione Europea.
Dublino presentò nel 1961 la domanda di adesione
alla Cee, che ribadì poi nel 1967, quando si
scontrò ancora contro il veto di De Gaulle.
Nel 1973 entrò nella Cee e nel 1998 accettò
di partecipare alla moneta unica. Un referendum popolare
bocciò, nel giugno 2001, la ratifica del Trattato
di Nizza (poi approvata da un secondo referendum tenutosi
nell’ottobre del 2002), perché si temeva
che l’allargamento ad Est avrebbe minacciato
i generosi finanziamenti europei all’agricoltura
irlandese. Bertie Ahern, il primo ministro, si è
battuto onestamente per il referendum sul Trattato
di Nizza, ma certo il suo paese non eccelle per europeismo.
Su alcuni punti secondari della Costituzione, che
sarà ancora il grande tema del prossimo semestre,
l’atteggiamento di Dublino è prevedibile.
Certo non spingerà molto per la Difesa europea,
essendo un paese neutrale. Rilancerà il tema
delle radici cristiane, che però dopo il fallimento
italiano non sembra avere possibilità di successo.
Salvaguarderà con più attenzione gli
interessi dei paesi piccoli. Infine una curiosità.
Ai vertici dell’Unione si riproporrà
una coabitazione di connazionali: dopo Prodi e Berlusconi,
Berthie Ahern e Pat Cox. Il primo, leader del Fianna
Fail (centrodestra), premier dal 1997, sarà
Presidente del Consiglio europeo. Il secondo, del
Partito democratico progressista irlandese, ex presidente
del gruppo Eldr a Strasburgo, è dal gennaio
2002 l’autorevole Presidente del Parlamento
europeo. “Vogliamo che la Cig abbia successo
il prima possibile”, ha dichiarato recentemente
Ahern, che però non ha nascosto la difficoltà
dell’impresa.
1
maggio. Allargamento ad Est.
Il primo maggio sarà ufficiale l’allargamento
ad Est dell’Unione. Otto paesi ex comunisti
(Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, Repubblica slovacca,
Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania) e le due isole
mediterranee di Malta e Cipro porteranno così
a 25 il numero degli Stati membri e a più di
450 milioni i cittadini dell’Unione, concludendo
un percorso che si è aperto e concluso a Copenaghen.
Nel primo vertice del 1993 sono stati fissati i “criteri
di Copenaghen” (istituzioni stabili, stato di
diritto, economia di mercato effettiva, capacità
di affrontare la concorrenza dei paesi dell’Unione
e di assolvere agli obblighi derivanti dall'adesione),
che nove anni dopo, nel dicembre 2002, nella stessa
capitale danese sono stati riconosciuti come soddisfatti.
L’allargamento ha avuto la sua consacrazione
popolare attraverso dei referendum, che quest’anno
si sono svolti con successo in tutti i paesi e che
hanno ratificato l’adesione dei dieci. Per l’ingresso
di Romania e Bulgaria bisognerà aspettare il
2007, mentre Turchia e paesi balcanici arriveranno
più tardi. L’obiettivo dell’allargamento
è stato dunque raggiunto, giusto in tempo per
il terzo grande appuntamento del 2004, le elezioni
europee.
12-13 giugno. Elezioni europee.
Il 12 e il 13 giugno si terranno le prime elezioni
europee della nuova Unione a 25. Sarà un evento
cruciale, che sonderà l’interesse degli
elettori per l’Ue e soprattutto ridisegnerà
gli equilibri del Parlamento europeo. Sarà
interessante vedere come l’emiciclo di Strasburgo
verrà modificato dall’ingresso dei gruppi
dei paesi dell’Est, e se il Partito Popolare
manterrà il suo vantaggio sul Partito Socialista.
Nel Parlamento uscente il Ppe vanta 232 seggi, mentre
il Pse ne ha solo 175. I liberali dell’Eldr
ne contano 52, 49 la Sinistra unitaria europea (di
cui fa parte Rifondazione comunista), 44 i Verdi e
23 l’Uen (l’Unione per l'Europa delle
Nazioni, di cui è membro Alleanza Nazionale).
In Italia, dove si vota con la legge proporzionale,
è ancora in discussione la lista unica, il
progetto che Romano Prodi ha lanciato in luglio in
un’intervista al Corriere della Sera e che dovrebbe
unire le anime riformiste del centrosinistra. Molto
più difficile che si raggiunga l’intesa
nel centrodestra, dove la lista unica è stata
riproposta da Sandro Bondi, ma che Udc e Lega non
condividono.
12 giugno. Campionati europei di calcio.
12 giugno, ore 18, scatta ad Oporto, in Portogallo,
la dodicesima edizione dei Campionati europei di calcio.
Questi i gironi.
A: Portogallo, Spagna, Grecia, Russia
B: Francia, Inghilterra, Svizzera, Croazia
C: Svezia, Italia, Danimarca, Bulgaria
D: Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Lettonia
La Francia è campione in carica, grazie al
golden goal di Trezeguet che condannò l’Italia
nel luglio 2000. Tra le favorite, oltre alla Francia
e all’Italia (a secco dal 1968), anche l’Olanda
di Van Nistelroy, l’Inghilterra di Beckham e
la Repubblica Ceca del pallone d’oro Nedved.
Dal 24 al 27 i quarti, il 30 giugno ed il 1 luglio
le semifinali. Finalissima il 4 luglio a Lisbona.
Cosa rimarrà agli europeisti quando scopriranno
di aver anche loro al collo la sciarpetta dell’Italia,
della Germania o dell’Olanda? La speranza che
il continente si goda un bello spettacolo. Vinca il
più bravo (ma così, detto tra di noi,
che non vinca la Spagna) (per Aznar, mica per altro).
1 luglio. Presidenza olandese.
Il 5 luglio, conclusa la Presidenza irlandese, sarà
il governo olandese a guidare il secondo semestre
del 2004. La Presidenza olandese ha portato bene all’Unione,
visto che, sotto di essa, nel dicembre del 1991 è
stato approvato il Trattato di Maastricht e nel giugno
1997 quello di Amsterdam. Tra i sei paesi fondatori
della Cee nel 1957, l’Olanda è storicamente
un paese tollerante ed europeista. All’entrata
in vigore della moneta unica, ai suoi cittadini spettava
ad esempio il primato dei pagamenti in euro. Tuttavia
negli ultimi anni le cose sono cambiate, tanto che
il suo sistema politico ha prodotto Pym Fortuyn, uno
dei maggiori leader dell’estrema destra europea.
L’attuale premier, Jan Peter Balkenende, guida
una coalizione di centrodestra, e non sempre si è
schierato quest’anno, come invece ha fatto il
vicino Belgio, sulle stesse posizioni dell’asse
franco-tedesco.
31 ottobre. Fine del mandato della Commissione
Prodi.
Il 31 ottobre si concluderà il mandato della
Commissione guidata da Romano Prodi. E’ presto
per fare un bilancio, ma certo già ora è
possibile individuare alcuni successi del suo esecutivo.
Durante gli ultimi cinque anni, la Commissione ha
portato all’allargamento ad Est e ha posto le
basi per l’ingresso dei Balcani nell’Unione,
ha lanciato il progetto Galileo e ha saputo rispondere
ad alcune delle sfide economiche degli Stati Uniti.
Ha lavorato, pur invano, per una politica estera comune
su Medio Oriente e Iraq e ha incitato la Convenzione
a produrre un testo di Costituzione di grande prestigio.
In questi cinque anni ha saputo coniugare europeismo
e moralità, come ha dimostrato la trasparenza
e il rigore sul caso eurostat e l’onestà
e il coraggio con cui ha voluto difendere i diritti
umani sul caso ceceno. Lo scontro con Aznar e gli
euroscettici ed il fallimento della Cig sono lì
a testimoniare che l’Europa troppo spesso non
è stata all’altezza del professore bolognese.
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