Manuel Castells
guarda alle reti digitali e individua un nuovo modo
di comunicare. Lo chiama mass self-communication
ed è l'essenza di web2.0, l'Internet dove crescono
i blog, dove ciascun utente (o utilizzatore, se vi piace
di più) può produrre contenuti oltre che
consumarli. Siamo, forse, vicini a quelle che pochi
anni fa sembravano solo utopie di fantasiosi futurologi
amanti della tecnologia. La rete dimostra tutto il suo
potenziale nell'offrire alle persone una vasta possibilità
di espressione, e la voglia di dire la propria di ciascun
navigante prende corpo nella miriade di accessi, di
siti personali, di spazi di condivisione e di scambio
di file audio e video. La rete insomma diventa sempre
più vasta, sempre più importante, cresce
sulle gambe della banda larga (che consente connessioni
rapide), delle tecnologie wireless (che consentono di
collegarsi quasi da ogni luogo), della multimedialità
(che mette insieme suoni, imagini e scritture tra le
maglie del network).
Castells osserva, studia e analizza con vero mestiere
di sociologo, fino a mettere in campo una serie di domande.
Quali effetti sulle nostre democrazie vengono dalla
mass self-communication? Questa nuova realtà
di informazione sarà davvero un pericolo per
le élites e porterà una nuova linfa di
partecipazione democratica alle nostre vite? Come cambia
il rapporto tra potere e contropotere in un mondo in
cui informazione e comunicazione sono alla portata di
tutti? I grandi poteri economici si stanno organizzando
per giocare un ruolo attivo e importante (anche se a
volte non chiaramente visibile) nella società
delle reti, e allora gli utilizzatori saranno più
liberi nei loro blog o più controllati nelle
loro abitudini dai colossi che vogliono vincere la battaglia
per la conquista dell'attenzione?
Le risposte di Manuell Castells sono nel suo saggio
che trovate interamente tradotto in italiano su Reset.it.
Dalle parole del sociologo catalano, famoso studioso
della network society, è nato un dibattito
che sulle pagine cartacee di Reset
(a giorni in edicola e in libreria) riporta contributi
di Sara Bentivegna, Mauro Buonocore, Luca De Biase,
Shanto Iyengar, Henry Jenkins, Alessandro Lanni, Paolo
Mancini, Giampietro Mazzoleni, Alessandro Ovi.
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