322 - 07.06.07


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Idee e critiche per
la rete che cambia



Manuel Castells guarda alle reti digitali e individua un nuovo modo di comunicare. Lo chiama mass self-communication ed è l'essenza di web2.0, l'Internet dove crescono i blog, dove ciascun utente (o utilizzatore, se vi piace di più) può produrre contenuti oltre che consumarli. Siamo, forse, vicini a quelle che pochi anni fa sembravano solo utopie di fantasiosi futurologi amanti della tecnologia. La rete dimostra tutto il suo potenziale nell'offrire alle persone una vasta possibilità di espressione, e la voglia di dire la propria di ciascun navigante prende corpo nella miriade di accessi, di siti personali, di spazi di condivisione e di scambio di file audio e video. La rete insomma diventa sempre più vasta, sempre più importante, cresce sulle gambe della banda larga (che consente connessioni rapide), delle tecnologie wireless (che consentono di collegarsi quasi da ogni luogo), della multimedialità (che mette insieme suoni, imagini e scritture tra le maglie del network).
Castells osserva, studia e analizza con vero mestiere di sociologo, fino a mettere in campo una serie di domande. Quali effetti sulle nostre democrazie vengono dalla mass self-communication? Questa nuova realtà di informazione sarà davvero un pericolo per le élites e porterà una nuova linfa di partecipazione democratica alle nostre vite? Come cambia il rapporto tra potere e contropotere in un mondo in cui informazione e comunicazione sono alla portata di tutti? I grandi poteri economici si stanno organizzando per giocare un ruolo attivo e importante (anche se a volte non chiaramente visibile) nella società delle reti, e allora gli utilizzatori saranno più liberi nei loro blog o più controllati nelle loro abitudini dai colossi che vogliono vincere la battaglia per la conquista dell'attenzione?

Le risposte di Manuell Castells sono nel suo saggio che trovate interamente tradotto in italiano su Reset.it.
Dalle parole del sociologo catalano, famoso studioso della network society, è nato un dibattito che sulle pagine cartacee di Reset (a giorni in edicola e in libreria) riporta contributi di Sara Bentivegna, Mauro Buonocore, Luca De Biase, Shanto Iyengar, Henry Jenkins, Alessandro Lanni, Paolo Mancini, Giampietro Mazzoleni, Alessandro Ovi.

 

 

 

 

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