321 - 17.05.07


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Il sociologo dell'Information age

Alessandra Spila


Manuel Castells (Barcellona, 1942) è un sociologo di fama mondiale, tra i maggiori studiosi della società dell’informazione. Svolge oggi la sua attività di docente tra le università della California e di Barcellona, ma ha anche insegnato in Francia (dove nel ’62 ha trovato riparo dalla repressione franchista) dopo aver conseguito il dottorato in sociologia, entrando a far parte del ristretto gruppo di intellettuali legati ad Alain Touraine e collaborando con l’università di Paris-Nanterre e l’École des hautes études en sciences sociales. Tra le sue pubblicazioni più importanti vanno ricordate L’età dell’informazione, in tre volumi: La nascita della società in rete, Il potere delle identità, Volgere di millennio (Università Bocconi 2002); Galassia Internet (Feltrinelli, 2002); La città delle reti (I libri di Reset, Marsilio, 2004).

La formazione di Castells lo caratterizza innanzitutto come sociologo urbano. La pubblicazione nel ’72 de La Question urbane lo porta infatti a diventare il massimo esponente della cosiddetta New Urban Sociology, movimento influenzato dal marxismo e incentrato sui fenomeni sociali urbani. Dalla “città informazionale” e dal rapporto tra nuove tecnologie e vita urbana, Castells passa poi a concentrarsi sull’analisi della Network society, tanto da dar vita alla già citata trilogia The Information Age: Economy, Society and Culture. L’opera, imponente sia per mole che per preparazione (oltre 1200 pagine e 14 anni di ricerche), affronta non solo temi storici, ma anche economico-sociali, culturali e filosofici della rivoluzione delle reti e delle Ict, costituendo un preziosissimo contributo, in “anticipo” rispetto al boom di internet.
Ma oltre a tutto ciò, si deve ricordare che l’impegno di Castells non è riconducibile unicamente alla sfera accademica e a quella dello studio e della ricerca di una dimensione pubblica. Dal ’95 svolge infatti anche attività di consulenza per la Commissione europea, nel cui ambito si colloca la sua proposta di una campagna continentale per contrastare l’analfabetismo elettronico. La battaglia culturale contro il digital divide e la crescita dell’educazione nella società informazionale rappresentano questioni centrali per Castells. Fa inoltre parte dell’Advisory Board sulle tecnologie dell’informazione del Segretariato generale delle Nazioni Unite.

 

 

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