Manuel Castells
(Barcellona, 1942) è un sociologo di fama mondiale,
tra i maggiori studiosi della società dell’informazione.
Svolge oggi la sua attività di docente tra le
università della California e di Barcellona,
ma ha anche insegnato in Francia (dove nel ’62
ha trovato riparo dalla repressione franchista) dopo
aver conseguito il dottorato in sociologia, entrando
a far parte del ristretto gruppo di intellettuali legati
ad Alain Touraine e collaborando con l’università
di Paris-Nanterre e l’École des hautes
études en sciences sociales. Tra le sue pubblicazioni
più importanti vanno ricordate L’età
dell’informazione, in tre volumi: La
nascita della società in rete, Il potere delle
identità, Volgere di millennio (Università
Bocconi 2002); Galassia Internet (Feltrinelli,
2002); La città delle reti (I libri
di Reset, Marsilio, 2004).
La formazione di Castells lo caratterizza innanzitutto
come sociologo urbano. La pubblicazione nel ’72
de La Question urbane lo porta infatti a diventare
il massimo esponente della cosiddetta New Urban Sociology,
movimento influenzato dal marxismo e incentrato sui
fenomeni sociali urbani. Dalla “città informazionale”
e dal rapporto tra nuove tecnologie e vita urbana, Castells
passa poi a concentrarsi sull’analisi della Network
society, tanto da dar vita alla già citata trilogia
The Information Age: Economy, Society and Culture.
L’opera, imponente sia per mole che per preparazione
(oltre 1200 pagine e 14 anni di ricerche), affronta
non solo temi storici, ma anche economico-sociali, culturali
e filosofici della rivoluzione delle reti e delle Ict,
costituendo un preziosissimo contributo, in “anticipo”
rispetto al boom di internet.
Ma oltre a tutto ciò, si deve ricordare che l’impegno
di Castells non è riconducibile unicamente alla
sfera accademica e a quella dello studio e della ricerca
di una dimensione pubblica. Dal ’95 svolge infatti
anche attività di consulenza per la Commissione
europea, nel cui ambito si colloca la sua proposta di
una campagna continentale per contrastare l’analfabetismo
elettronico. La battaglia culturale contro il digital
divide e la crescita dell’educazione nella società
informazionale rappresentano questioni centrali per
Castells. Fa inoltre parte dell’Advisory Board
sulle tecnologie dell’informazione del Segretariato
generale delle Nazioni Unite.
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