Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale




La vera vita dell’agente Scully

Edoardo Buffoni

 

The Observer, 20 febbraio 1999

La polizia di Londra contro il razzismo. Una nuova campagna di immagine sta tentando di mettere a tacere il sospetto che i poliziotti della capitale inglese siano razzisti, dentro l’organizzazione e fuori, verso la gente. Il caso Stephen Lawrence ha reso il restyling della Metropolitan Police ancora piu’ necessario. Lawrence e’ il giovane di colore che sei anni fa fu ucciso senza alcuna necessita’ da un gruppo di poliziotti bianchi, alla periferia della città. Tutti furono poi assolti nell’inchiesta interna. All’inizio del mese, la polizia ha invitato decine di giornalisti nel suo centro di addestramento, e ha messo loro a disposizione cinque agenti, tutti appartenenti a minoranze etniche. Dalle interviste, e’ uscito fuori che nessuno di loro aveva mai vissuto episodi di razzismo, tra colleghi o per strada.

Ma in molti, all’interno della polizia londinese, affermano che il razzismo esiste eccome. E che il rapporto Macpherson, l’inchiesta del ministero dell’Interno sul caso Lawrence, non fara’ che confermarlo. Il capo dei poliziotti neri sostiene che l’agente di colore per sopravvivere si adegua al razzismo degli altri, quotidianamente.

Hai mai avuto un’amante cinese? A questa domanda dovranno rispondere 20mila uomini di Hong Kong. La nuova sentenza della Corte di Appello dell’ex colonia britannica prevede che i figli illegittimi di cittadini di Hong Kong abbiano diritto alla residenza nella città’. Un questionario verra’ percio’ sottoposto a molte famiglie. Sono molte le storie di uomini di Hong Kong e concubine in Cina, o di bambini abbandonati da coppie che decisero di emigrare nella metropoli. Molti temono un’invasione di di nuovi immigrati in una città’ gia’ sovraffollata. Parecchie donne della terraferma, pero’, si batteranno perche’ i loro figli non vadano a vivere con le odiate matrigne.

Una giornata con Gillian Anderson, la signora X-files. Lei e’ l’attrice che impersona Dana Scully, la posata e razionale agente Fbi, che insieme al collega Mulder svela misteri e risolve casi criminosi conditi di paranormale, in uno dei piu’ famosi telefilm del pianeta. In realta’, la Anderson e’ un tipo sciolto, loquace e istintivo. E’ il sesto anno che impersona l’agente Scully, il suo primo personaggio famoso. Fu scritturata a 24 anni, e da allora non ha fatto nient’altro, non ne aveva il tempo. Ora spera di lanciarsi nel cinema. Da adolescente, e’ stata una punk, con notevoli problemi esistenziali, e ha fatto uso di alcol e droghe.

Dice di amare gli uomini "pericolosi", che vivono al limite e rischiano, ma senza fare male al partner. Con l’ex marito la Anderson ha chiuso, ora ha una figlia di quattro anni. Lavora 16 ore al giorno, ha recitato anche quando era incinta, fino a una settimana prima del parto, e ha ripreso nella settimana successiva.




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