Caffe' Europa
 
Rassegna Internazionale




Business Week / Libri elettronici, telefonini con Internet, pay per view, navigatori automatici: la tecnologia e’ gia’ andata oltre il Pc

 

Edoardo Buffoni



Business Week, 1-8 marzo 1999

Libri elettronici, telefonini con Internet, pay per view, navigatori automatici: la tecnologia e’ gia’ andata oltre il Pc. Oltre quello strumento un po’ di elite, e complesso da usare: la nuova mecca digitale e’ alla portata di tutti, l’era consumistica di massa dell’informatica e’ finalmente arrivata. Le grandi case, Microsoft, Apple, Intel, lo hanno gia’ capito e stanno puntando sulle applicazioni informatiche di elettrodomestici, giochi, gadgets. Un computer, insomma, in ogni aggeggio, ma facile da usare e a basso prezzo. Obiettivo: diventare diffusi come il VHS o il forno a microonde. Il problema dei Pc e’ che hanno troppe funzioni, rispetto all’uso che se ne fa: solo il 5 per cento delle capacita’ di un computer tradizionale vengono usate.

La storia del Pc e’ durata vent’anni, due decenni che lo hanno visto svilupparsi e potenziarsi come nessun altra macchina umana nella storia. Comunque oggi i prezzi stanno crollando, con grande allarme delle industrie. E’ vero che oggi il 94 per cento degli accessi a Internet avengono tramite Pc, ma il dato e’ destinato a scendere al 64 per cento nel 2002, a causa di nuovi kit, telefonini online e computer tascabili. Il sogno di Bill Gates, "un Pc in ogni casa" e’ destinato a fallire. Oggi negli Stati Uniti il 48 per cento delle abitazioni hanno un Pc, ma non si andra’ oltre il 60 per cento nel futuro. Certo, i prezzi bassi e la versatilita’ rendono ancora popolare il Pc tradizionale, tanto piu’ che la gente ha capito che non conta tanto la potenza o le ultimissime diavoleria, se devi fare poche cose semplici.

La coraggiosa scommessa della Olivetti sulla Telecom Italia segna un puto di svolta per il capitalismo europeo, spazzando tabù consolidati. Un lungo articolo esamina l’opa Olivetti, e il suo significato per i mercati italiano ed europeo. E’ la piu’ grande scalata mai tentata in Europa, ed ha subito messo in allarme il neo Ad della Telecom, che pensava di essere troppo forte e politicamente protetto per temere qualcosa. Ma ora la battaglia e’ cominciata, e nessuno puo’ dire come finira’. Quel che e’ certo, e’ che da oggi nessuno e’ piu’ troppo grande o sacro per poter essere sconfitto. Si apre un vaso di Pandora che potrebbe sconvolgere l’Europa industriale, potrebbe essere l’esempio che scalate e colpi di mano sono piu’ facili di quanto si pensasse. Da qui potrebbe nascere una stagione dinamica per il capitalismo europeo, che si avvicinerebbe a quello americano, soprattutto alla stagione delle lotte tra grandi gruppi degli anni ‘80.

Azionisti e nuove cordate stanno puntando nel vecchio continente alle grandi aziende sottovalutate, un tempo in mano agli stati, come linee aeree, assicurazioni, imperi bancari e giganti industriali. Questo induce gli stessi gruppi minacciati a rivedere assetti e strategie, e questo non puo’ che far loro bene. In Italia, sembra al tramonto lo stile del salotto buono, i pacchetti azionari che passano silenziosamente e dolcemente di mano in mano, sempre all’interno dello stesso giro di imprenditori e finanzieri. Dietro all’operazione Olivetti-Telecom ci sono, tra l’altro grandi fondi di investimento americani, sempre piu’ presenti in Europa, pronti ad approfittare dell’ondata di fusioni e acquisizioni.

Ancora un’impresa italiana all’esame di Business Week. O meglio un imprenditore. Questa volta si tratta di Luca Cordero di Montezemolo, "l’uomo che ha salvato la Ferrari". Il cinquantunenne amministratore delegato della casa di Maranello sta cominciando a raccogliere i frutti delle sue scelte. Sempre ben vestito e sorridente, e’ una persona che bada ai fatti. Dal ‘92, anno in cui prese in mano la Ferrari, ha completamente trasformato un’azienda con grossi problemi. Nel ‘93, vendeva solo 2200 esemplari all’anno, la meta’ che negli anni ‘80. Montezemolo ha speso 80 milioni di dollari per modernizzare la produzione, ha assoldato ingegneri e designer della Fiat, ha lanciato nove nuovi modelli, tra cui la Testarossa, il vero successo dal ‘94 i poi. Inoltre, ha acquistato e rilanciato la Maserati. A convincere Agnelli ad affidargli la Ferrari, il successo finanziario e di immagine dei mondiali del ‘90. Una volta in sella, ha promosso modelli piu’ confortevoli e meno veloci, e ha inaugurato il servizio personalizzato al cliente. E’ un mago del marketing, e vende, oltre alle auto di lusso, profumi e occhiali da sole.





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