Numero speciale - 19/07/03


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"Ecco come sappiamo essere europei"

Dalil Boubakeur con Giancarlo Bosetti e Nina FÙrstenberg

Ce la farö un Islam liberale ad affermarsi in Europa? Dalil Boubakeur, Rettore della Moschea di Parigi, intellettuale musulmano, di famiglia algerina, avversario dichiarato dei fondamentalisti, ² una delle persone del nostro tempo da cui dipende questa risposta. Lui risponde di sÒ, perch³ - spiega - "l'Islam ² una realtö dinamica, una religione e una cultura che si combinano con altre culture, e si stanno combinando ora con la democrazia occidentale". Boubakeur ² diventato il cardine di un esperimento strategico per l'Islam, per milioni di immigrati, per le politiche che regoleranno i rapporti tra i fedeli di Maometto e le nostre istituzioni, le nostre cittö, scuole, periferie, fabbriche, carceri, cimiteri, ospedali. Non ² pið solo il Rettore della Moschea di Parigi, che controlla un centinaio di imam, ma dallo scorso maggio ² diventato anche presidente del Conseil fran­ais du culte musulman (Cfcm), l'organo rappresentativo voluto dal ministro degli interni Nicholas Sarkozy (un modello, forse, che ispira i colleghi Pisanu e Schilly, e al quale aveva lavorato giö Chev²nement). La difficoltö del disegno si spiega facilmente: si tratta di convogliare in una rappresentanza unitaria i seguaci di una religione che non ha la struttura gerarchica della Chiesa cattolica, ma che ² reticolare, settaria, frastagliata per luoghi d'origine, per diversitö di letture del Corano, per abitudine.

A quest'uomo di 62 anni, gentile, colto, eloquente, efficace nelle sue apparizioni televisive, autore di testi che si intitolano L'Islam n'est pas l'int³grisme, oppure Non l'Islam n'est pas une politique tocca il compito di tenere insieme il mondo islamico francese. Le altre componenti del Conseil lo hanno accettato, compresa la Uoif (Unione delle organizzazioni islamiche di Francia), vicina ai fratelli musulmani, di cui Sarkozy ha ribadito in una intervista al Monde che ² meglio averla dentro che fuori delle istituzioni "regolari". Il fatto ² che alle recenti elezioni dei consigli regionali le correnti integriste sono andate meglio di quelle moderate. Da qui i rumori di dimissioni, poi subito rientrate. L'esperimento continua, il "moderato" Boubakeur attraversa corridoi e giardini della Moschea appoggiandosi al bastone, ha molti acciacchi, ma ha il piglio di un combattente autorevole. Ci dö udienza nella sala del Consiglio.

Nella moschea di Parigi sarebbe possibile che un imam, come ² accaduto, a Roma sostenga apertamente la lotta armata, il terrorismo, la Jihad?

Ž garantito che no, sicuramente no, ² impensabile. Io stesso sono stato minacciato da gruppi integralisti qualche anno fa e il servizio del ministero ha aumentato la mia scorta. Ma oggi non ho bisogno di una scorta speciale che mi protegga. Eppure io non sono cambiato: continuo a fare delle dichiarazioni esplicite che hanno provocato dure reazioni, ma io resto libero e questo ² il mio modo di pensare.

Non teme la impopolaritö criticando gli integralisti che spesso piacciono ai giovani musulmani.

Io sostengo che la cultura europea moderna pu÷ formare i giovani musulmani. Questo ² il mio punto di vista e la Moschea di Parigi predica l'islam della tolleranza. Ž la nostra immagine e noi la difenderemo anche a prezzo del nostro sacrificio.

Ma come ² possibile una rappresentanza unitaria della religione musulmana con tanti gruppi cosÒ diversi e divisi?

L'Islam non ² una religione polarizzata intorno a un centro decisionale unico. L'autoritö dell'Islam si fonda soprattutto sulla pratica dei musulmani, sui religiosi, sulle gerarchie universitarie. Ž una religione molto democratica, o meglio: dovrebbe esserlo, perch³ la libertö ² la prima caratteristica del destino umano. Dio ha creato l'uomo libero ed egli ² totalmente responsabile davanti a se stesso, dunque non ci sono costrizioni e viene rifiutato chi utilizza pratiche coercitive.

Ma come organizzare tanta diversitö in un unico consiglio?

In Francia ci sono tutte le gamme dell'islam del mondo. Ogni comunitö di questa religione ha qui dei rappresentanti e ci sono sessanta differenti personalitö delle maggiori correnti. Malgrado ci÷ la comunitö musulmana presenta un tangibile desiderio di unirsi, anche se questa pu÷ sembrare una utopia. I musulmani francesi desiderano profondamente ritrovare l'unitö primordiale della loro fede perch³ l'istinto comunitario ² molto forte nell'islam.

L'interesse del governo francese per la vostra organizzazione non vi mette in cattiva luce in certi settori della comunitö?

Il controllo della Repubblica francese su questa realtö aiuta ad evitare il peggio e a correggere gli errori del passato, che sono stati molti a cominciare dal disinteresse dello Stato per l'Islam per almeno una quindicina d'anni. Oggi la situazione islamica ² ancora pið difficile di vent'anni fa ma almeno il governo ne ² consapevole.

Non pensa che tutta l'organizzazione si tiene in piedi solo perch³ c'² Boubakeur, un Rettore della moschea di Parigi con alcune particolari caratteristiche? E se salta lui non salterö tutto?

Certo che no, non sono io il fulcro di questo progetto, io sono un semplice cittadino francese. Ho imparato nella mia vita che la societö francese ² passionale e io amo la Francia. I francesi questo lo sentono, io tento di far capire ai miei fratelli musulmani che sono in un paese amico che bisogna aiutare. Questa non ² n³ l'America n³ il Giappone, ci sono degli equilibri molto delicati e quindi bisogna cooperare attivamente per la Francia. Facendo quest'opera, sostenendo i valori di questo paese i musulmani diventano utili per questo paese e vengono quindi percepiti come positivi. Se si vuole essere rispettati bisogna rispettare per primi.

Si guarda in tutto il mondo con molto interesse a quello che succede qui. Tutti si chiedono se funzionerö, se sta cominciando quello che chiamiamo "Euro-Islam".

Capisco bene perch³. I musulmani dell'Europa occidentale rappresentano circa quindici-diciassette milioni di persone; sono diventati oggi la seconda religione europea. E quello francese ² stato il primo insediamento delle comunitö musulmane in Europa. L'Islam francese ha almeno una particolaritö che lo differenzia dalle altre famiglie: ² nato in Francia per un gran desiderio di stima reciproca. La Francia ² stata nel Magreb e ha preso da quel suolo numerosi musulmani durante le guerre, nel periodo dell'immigrazione per il lavoro e per la ricostruzione del paese. Ž in rapporto a questo che oggi si manifesta la riconoscenza dello stato francese per i musulmani che sono morti per la Francia. Qui c'² una sorta di volontö simbolica dei musulmani di essere francesi, c'² un forte senso della patria. Altrove sono spesso trattati solo come immigrati.

Questo ² un carattere delle Francia difficile da riprodurre altrove.

Ma la Francia ha due politiche che garantiscono un'ottima convivenza e alle quali ci si pu÷ ispirare anche altrove: la prima ² quella della laicitö. Non ² praticata solo nei confronti dell'Islam ma pið in generale, ² una forma mentis radicata nella societö francese che ha come fine quello di separare nettamente i problemi della Chiesa da quelli dello Stato. La seconda politica, ancora pið importante, ² che la Francia rifiuta lo spirito di appartenenza ad un determinato gruppo, diversamente da altri paesi europei. La repubblica francese integra gli individui in quanto tali, non le comunitö.

Il fondamentalismo islamico ² un avversario molto difficile. Come lo si pu÷ sconfiggere?

Dopo l'11 settembre del 2001 tutto l'occidente si ² reso conto che la forma di Islam che ha portato gli aerei contro le torre gemelle ² pericolosa e che non esiste integralismo senza pericolo. Prima si pensava che l'integralismo non avrebbe toccato che i paesi musulmani e mai l'Europa; invece molto integralismo si ² diffuso in tutti i paesi occidentali con relativa facilitö e questo ² pericoloso. Ma la seconda conseguenza di quel fatto ² che ci siamo resi conto che i musulmani sono rimasti silenziosi e non hanno saputo prevenire il fondamentalismo e l'integralismo. E qui voglio fare un rimprovero a tutti i teologi islamici che sono restati in silenzio incapaci di denunciare questo vecchio Islam con i suoi kamikaze, la violenza, gli attentati.

C'² chi vede della corrente islamica wahabita una delle fonti del fondamentalismo. Lei ² d'accordo?

Il wahabismo ² molto legato ai paesi del Golfo arabico, ma anche questo movimento ² in crisi. Tutti gli studiosi moderni sono concordi nell'affermare che per l'islam del XX secolo ² un bene tornare alle proprie radici, come predica il wahabismo, ma non ² sufficiente: bisogna associare a queste sorgenti delle altre. Ci deve essere un incontro fra le veritö dell'Islam e quelle del mondo occidentale nel quale il musulmano si ² innestato. Penso che il wahabismo sia una parte del cammino che porta ad una veritö globale, una mezza veritö, buona, ma che si deve accompagnare a dei correttivi che sono stati portati dai pensatori del XIX secolo e che auspicano un riformismo dell'islam. Il correttivo pið importante ² quella forma di aggiornamento che ² avvenuto in Turchia, nell'area pið all'avanguardia dell'Islam, dove ² stata attuata una democratizzazione dello Stato. Troppe volte il movimento del wahabitismo ² stato accusato di essere la culla del fondamentalismo, ma non ² questa corrente religiosa il problema quanto piuttosto quello che alcuni musulmani hanno fatto del wahabismo.

Questo ragionamento vale anche per i musulmani italiani?

In Italia ho visto diversi gruppi che vivono in una situazione difficile perch³ la religione islamica non viene riconosciuta a causa della prevalenza della Chiesa e del cristianesimo .

Anche in Francia il cattolicesimo ² la religione prevalente.

Si ² vero, ma c'² la laicitö. C'² una differenza. Non critico assolutamente il cristianesimo ma credo che il dibattito si ponga a livello di valori. L'umanesimo ² una potenzialitö per vivere in pace, ² la base di una vera responsabilitö. In effetti quello di cui si ha bisogno ² di avanzare verso la razionalitö, tutti, neri, bianchi, ebrei, cristiani e musulmani. Ciascuno ² stato educato ad una religione differente, quello che importa ² credere in qualcosa, perch³ si ha bisogno di credere in qualcosa, e di rispettare le altre religioni. Questo ² l'umanesimo.

Una buona politica di integrazione richiede finanziamenti dallo stato?

In Francia c'² uno stato laico che non dö un centesimo per la religione. Il nostro consiglio si occupa della situazione dell'integrazione dei musulmani e occorre riflettere sul fatto che nelle periferie delle cittö i disoccupati sono in maggioranza musulmani. Ž chiaro che si auspica una soluzione del problema ma lo Stato francese non interviene nell'integrazione sociale del gruppo islamico.

E come viene finanziata la formazione degli imam?

La trasmissione dell'islam appartiene alla nostra fede e quindi non ² sovvenzionata dallo Stato. Al contrario sono finanziati gli studi sulle scienze islamiche, anche se il denaro risulta largamente insufficiente. I bisogni cultuali in Francia sono molto forti e per mantenere 1400 luoghi di culto bisogna che tutti abbiano una grande attitudine al sacrificio. Queste moschee sono state costruite con i risparmi dei musulmani francesi e con gli aiuti di altri paesi islamici. Sono sul tappeto diverse soluzioni per far fronte agli immensi costi di moschee, scuole per la formazione degli imam, per la costituzione di validi gruppi che sappiano formare nel modo corretto i nostri figli alla religione musulmana. Una proposta potrebbe essere quella di una cassa comune gestita da questo consiglio. Penso che questo problema sarö meno complicato con l'unirsi dei musulmani in Francia.

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