333 - 14.01.07


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Manifesto dei valori del Partito Democratico
(Bozza Ceruti)

In un momento particolarmente critico della storia italiana, a motivo di una situazione internazionale complessa e instabile e di un rapido modificarsi della società e delle culture del nostro paese, il Partito Democratico intende riaffermare le ragioni più profonde da cui è nata la nostra democrazia dopo le lacerazioni del fascismo e della seconda guerra mondiale, e rilanciare fra i cittadini la fiducia nelle istituzioni e nella capacità di pensare e progettare il proprio futuro. Il Partito Democratico si presenta agli italiani come:
un partito aperto, nel quale confluiscono e trovano espressione le grandi tradizioni riformatrici e popolari della storia italiana;
un laboratorio di idee e di progetti, in cui le diverse storie politiche, culturali ed umane diventano fattore di arricchimento e fecondazione reciproca;
un soggetto politico nuovo, capace di comprendere e affrontare le profonde trasformazioni in atto in Italia, in Europa e nel mondo.

Le diverse tradizioni presenti nel Partito Democratico si riconoscono nell’urgenza di imprimere una svolta non soltanto politica ma culturale e morale alle vicende del nostro paese.

L’Italia di oggi è un paese bloccato, dove:
il senso civico appare inaridito e il rispetto della legalità non poche volte umiliato;
la politica è sovente dominata da interessi di parte, che perdono di vista l’obiettivo del bene comune;
è presente il rischio di una deriva populista, in cui il controllo reciproco dei poteri dello stato s’indebolisce e la maggioranza di turno vuole prendere tutto, senza accettare limiti alla porta della sua azione;
emergono particolarismi che non esprimono il senso di appartenenza ad un’unica comunità nazionale;
le nuove generazioni non sono aiutate a pensare in modo progettuale al futuro;
le donne sono ancora in larga misura escluse dai luoghi della rappresentanza e della decisione politica;


Il Partito Democratico nasce dalla fiducia nelle energie e nei valori del nostro popolo, nel patrimonio che viene dalla sua storia di creatività e civiltà, e nelle esperienze migliori del riformismo italiano. Nasce dalla certezza che le energie del paese sono grandi e possono essere messe in movimento da un ridestarsi delle coscienze e delle intelligenze, e da una classe dirigente che sappia farsi interprete di questo risveglio. Mira a restituire agli italiani l’orgoglio di essere una grande nazione, e ad aprire alle nuove generazioni un futuro a misura delle loro aspirazioni.

Il Partito Democratico è consapevole che la sua progettazione politica non può prescindere dagli inediti scenari aperti dalla globalizzazione. La globalizzazione è un processo che instaura legami sempre più fitti e irreversibili di interdipendenza fra i popoli e le culture a livello planetario. Questo contesto allargato e in costante mutamento sfugge ai controlli delle istituzioni politiche tradizionali e rende necessaria una ridefinizione dell’idea e dei poteri degli stati nazionali, non più concepibili come unità territoriali, politiche e culturali separate.

Il Partito Democratico è convinto che, per affrontare le sfide e le criticità emergenti dall’attuale situazione italiana e dai processi di mondializzazione, sia necessario:
interpretare i processi storici e culturali in atto, che vedono il coinvolgimento in un comune destino planetario di tutti i popoli, le culture, le nazioni;
ripensare le ragioni e le radici profonde della politica, che in questo contesto modificato e ampliato devono recuperare il loro senso e la loro efficacia.

La questione antropologica, nell’età globale e nella società della conoscenza, è centrale.
Non possiamo più parlare di una condizione umana acquisita una volta per tutte: le conseguenze delle ricerche in campo genetico e biomedico, i mutamenti culturali e comportamentali indotti dalle innovazioni tecnologiche ed economiche, il carattere globale degli scambi fra nazioni e culture innescano una rapida evoluzione di tutte le identità umane, individuali e collettive.
Sempre più la “natura umana” dipende dalla nostra consapevolezza, dalle nostre decisioni, dalle nostre responsabilità.

Il Partito Democratico riconosce e fa sua la cultura globale dei diritti umani, e si impegna affinché sia sempre più condivisa, al di là di barriere politiche, geografiche, religiose. Essa mira a eliminare in ogni cultura e in ogni paese:
le violazioni intollerabili della dignità della persona, come la tortura e la pena di morte;
le forme di persecuzione, segregazione, esclusione civile e politica per motivi razziali, politici, religiosi;
le discriminazioni e le violenze di genere;
i maltrattamenti, gli abusi e gli sfruttamenti nei confronti di determinate categorie generazionali o sociali come bambini, anziani, immigrati;
le discriminazioni verso le persone disabili;
le violazioni dei diritti e della dignità dei malati;
il ricorso alla guerra di aggressione come strumento per dirimere le questioni internazionali;
i comportamenti e le politiche che danneggino e minaccino di distruggere la vita del pianeta;
le scelte finalizzate alla manipolazione strumentale della vita umana.

I criteri etici e politici di carattere generale, che in questa prospettiva noi riconosciamo, mirano a:
difendere e promuovere i diritti delle persone e delle collettività;
infrangere barriere di ordine economico, sociale, culturale;
rendere praticabile un modello di sviluppo sostenibile incentrato sulla qualità della vita;
sostenere un ordinamento internazionale basato sulla pacifica convivenza;
contrastare le azioni e le politiche distruttive dell’ambiente e intervenire per affrontare le attuali emergenze del riscaldamento planetario e della riduzione della biodiversità;
promuovere le ricerche sulle energie rinnovabili, considerate come opzione strategica a lungo termine per costruire relazioni più equilibrate e sostenibili col pianeta Terra.

Il governo delle conoscenze è un’esigenza ineludibile, che fa tutt’uno con l’esigenza di comprendere e governare i processi legati alla globalizzazione e agli sviluppi tecnico-scientifici. Oggi la scienza e la tecnica propongono temi etici o eticamente sensibili riguardanti la vita, il suo inizio, la sua fine, la sua riproduzione. Occorre sostenere un grande progetto di democrazia cognitiva, che aiuti i cittadini a comprendere le implicazioni degli sviluppi tecnico-scientifici, e i dilemmi etici e antropologici che essi possono sollevare.

La politica può così tradursi in un nuovo umanesimo, atto a contrastare l’incertezza, lo smarrimento, l’opportunismo e il ripiegamento egoistico che vengono favoriti dalla mancanza di un quadro antropologico e valoriale di riferimento.

L’Europa in via di unificazione costituisce il contesto decisivo per l’elaborazione di un nuovo umanesimo e di una visione politica globale capace di comporre unità e pluralità. Noi europei abbiamo una storia che, anche attraverso i suoi errori e i suoi abissi, ha elaborato culture, valori e idee che oggi permettono di definire e perseguire i seguenti obiettivi:
gestire in modo democratico ed efficace i molteplici processi di globalizzazione;
liberalizzare i mercati e nello stesso tempo diminuire le disparità economiche fra i territori;
edificare un solido progetto di libertà, solidarietà e giustizia oggetto della più ampia condivisione.
L’Europa ha abbattuto le barriere che separavano popoli diversi, riunendoli intorno a regole comuni e a istituzioni condivise, e trasformando le vecchie frontiere in luoghi di scambi, di incontri, di cooperazioni.

L’Europa rappresenta, su scala internazionale, il modello di identità nella diversità che il Partito Democratico intende realizzare al suo interno e auspica di promuovere nell’intero paese.
Il contesto europeo ci ricorda che l’autentica vocazione dell’Italia è di essere luogo di produzione di cultura e di mediazione tra diverse civiltà nell’Europa e nel Mediterraneo.

Il Partito Democratico vuole assicurare all’Italia una democrazia libera e forte, dove le decisioni vengano prese in modo motivato e trasparente, senza contrapposizioni ideologiche o polemiche. Vogliamo rammentare che lo scopo principale delle istituzioni e della vita politica è la coltivazione e lo sviluppo del bene comune.

Una democrazia libera e forte condivide e valorizza la storia dalla quale proviene, e specialmente la storia della repubblica che ha visto il nostro paese risollevarsi dalle distruzioni morali e materiali della seconda guerra mondiale e imboccare la strada della crescita civile, politica ed economica. Di questa storia non bisogna tacere le ombre e i punti irrisolti, ma vanno altresì riconosciuti i grandi risultati. La progettazione del nostro futuro nasce dalla comprensione serena del nostro passato e dalla consapevolezza lucida del presente.

La Costituzione repubblicana è il riferimento più importante. Essa non è un semplice insieme di norme, ma, oggi non meno di ieri, è:
la decisione fondamentale assunta dal popolo italiano su come vivere insieme;
un importante fattore di integrazione sociale, che esplicita e alimenta il consenso dell’intera comunità sui princìpi della convivenza al proprio interno e consente di risolvere pacificamente i conflitti di convinzioni e di interessi;
il deposito dei valori, degli ideali, dei simboli condivisi nella società.

Il Partito Democratico riconosce i valori che permeano la Carta costituzionale, e ispirano la tutela dei diritti civili (artt. 13-28), dei rapporti etico-sociali (artt. 29-34), dei rapporti economici (artt. 35-47) e dei diritti politici (artt. 48-54). Grazie a questa tutela parole come libertà, uguaglianza, dignità, rispetto della persona umana, sicurezza, solidarietà, progresso e benessere diventano diritti fondamentali di cui nessuno può essere privato e che il Partito Democratico assume come valori sostanziali dei quali tutti devono poter godere, al di là delle distorsioni legate all’ineguaglianza di nascita, di educazione, di reddito e di condizioni individuali.

Gli stessi articoli della Costituzione definiscono il valore della qualità della vita, intesa come benessere che utilizza le acquisizioni del progresso materiale senza esserne tuttavia unilateralmente condizionato, un benessere che va oltre la sfera meramente individualistica e pone l’esigenza di una nuova qualità della vita associata.

Il Partito Democratico riafferma i valori della politica, intesa come spazio pubblico della cittadinanza e della rappresentanza, con le sue regole, la sua dignità e la sua logica anche istituzionale e simbolica, che esprime e interpreta le esigenze e le mozioni della società proprio perché non coincide con essa. Oggi la politica deve diventare pienamente consapevole dei suoi limiti, perché non può proporsi né di esprimere né di controllare tutta la varietà delle tendenze sociali, delle opinioni e dei bisogni individuali e collettivi. Lo spazio pubblico non è solo quello del libero gioco delle opinioni, né quello della semplice mediazione degli interessi individuali o particolari, ma un modo di orientare l’esistenza della collettività e dei suoi membri, ricorrendo a valori e decisioni riconosciute da tutti.

La ragion d’essere irrinunciabile e costitutiva del Partito Democratico è la democrazia, cioè il regime politico che, sulla base della Costituzione, garantisce a tutti i cittadini l’esercizio della libertà.
Un’autentica democrazia richiede sia un’effettiva divisione dei poteri, capace di assicurare la governabilità senza rinunciare ai controlli e alle garanzie, sia la partecipazione alla vita della comunità di tutti i cittadini consapevoli, maggiorenni o minorenni.
La libertà garantita dalla democrazia consiste non soltanto nell’esercizio dei propri diritti, ma nel riconoscimento dei propri doveri verso gli altri concittadini e verso le istituzioni.

La libertà dev’essere sostanziale e non puramente formale. Vogliamo una società che consideri le persone in base alle loro qualità, premiando il merito e non i privilegi. Vogliamo che a ciascuno sia garantita la libertà di realizzarsi secondo i suoi talenti e le sue inclinazioni, senza distinzioni di genere o di provenienza sociale, di convincimenti politici o religiosi. La libertà, più in particolare, dev’essere intesa come:
ampliamento delle opportunità e delle aspettative delle persone;
sviluppo delle iniziative dei singoli e delle imprese, ancora troppo avvilite da pastoie burocratiche e da regole rigide e soffocanti;
lotta contro le vecchie e nuove esclusioni sociali;
valorizzazione di gruppi e soggetti trascurati dalle politiche tradizionali a detrimento di un’equa ripartizione delle opportunità e delle risorse;
mercato libero da interessi corporativi e da monopoli od oligopoli che alterino il leale svolgimento della concorrenza;
rapporto sereno, trasparente e corretto fra cittadino e pubblici poteri grazie a un sistema amministrativo e giudiziario efficiente e accessibile, non gravato da disfunzioni, ritardi strutturali, norme inadeguate, difficoltà di comunicazione, eccesso di burocrazia.

Non c’è vera libertà senza sicurezza sociale.
Il welfare è la garanzia di condizioni dignitose di vita per tutti i cittadini, e in particolare per le classi e le persone più deboli. Il welfare non dev’essere una forma di assistenzialismo, ma l’assunzione di responsabilità di una comunità in cui ogni individuo riconosce i bisogni dell’altro e se ne prende cura.
L’equità sociale non è un onere da sostenere, ma una garanzia di partecipazione autenticamente democratica.

Nel nuovo contesto globalizzato cambia il senso stesso della crescita economica e sociale. Non vogliamo una crescita indifferenziata delle merci, dei prodotti e dei consumi, ma uno sviluppo umano, orientato alla qualità della produzione e della vita, all’arricchimento e alla valorizzazione delle opportunità e delle risorse umane, e alla responsabilità verso le nuove generazioni. Un modello sociale attento allo sviluppo umano favorisce la coesione sociale e mobilita le risorse individuali e collettive.

La politica di promozione qualitativa e partecipata delle opportunità e delle risorse umane dev’essere sostenuta e accompagnata da una politica di difesa e valorizzazione del lavoro in tutte le sue dimensioni. Il lavoro:
è una manifestazione essenziale dell’attività e della creatività umana;
realizza le capacità e promuove l’autonomia e la dignità delle persone come dei gruppi;
è modalità insostituibile di collaborazione, di riconoscimento e di scambio;
è a pieno titolo espressione e parte integrante della cultura;
concorre “al progresso materiale o spirituale della società” (art. 4 della Costituzione).
Il lavoro dev’essere tutelato e difeso, dando assoluta priorità all’eliminazione dello sfruttamento illegale della manodopera e alla prevenzione dell’inaccettabile piaga delle “morti bianche”. Il Partito Democratico si muove nella piena consapevolezza che “l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”.

Le donne devono veder riconosciute la specificità della questione dei loro diritti, la loro creatività, le loro capacità organizzative, gestionali e relazionali, i loro diritti di effettiva partecipazione alla vita politica e alle decisioni pertinenti al destino comune, la loro possibilità di esercitare una maternità responsabile, in una società in cui le diversità di genere siano un arricchimento e non un motivo di incomprensioni e ingiustizie.
La libertà delle donne esprime la maturità civile e democratica dell’intera comunità, e si realizza con un’opera attenta di prevenzione e intervento contro tutte le forme di violenza e di discriminazione nei loro confronti.

La famiglia è il luogo relazionale, formativo e affettivo primario, dove si sviluppano l’identità, l’inserimento sociale e la dignità delle persone. La famiglia:
è parte integrante di una politica aperta verso le nuove generazioni;
va incoraggiata con adeguate politiche di solidarietà e di aiuto pubblico, e con nuove forme di progettualità sociale;
va sostenuta con un adeguato riconoscimento dell’autonomia lavorativa e sociale della donna.

Vogliamo creare un nuovo patto fra le generazioni, che permetta a tutti l’inserimento nel corpo produttivo e nella vita della nazione.
Ai giovani devono essere garantite opportunità corrispondenti alle loro capacità e alla loro preparazione. Una comunità che sa ascoltare e aiutare i giovani nelle loro legittime aspirazioni è una comunità che ne sa anche prevenire i disagi e i disadattamenti, valorizzandone la generosità e lo slancio.
Gli anziani devono poter continuare a dare il loro contributo costruttivo alla comunità nazionale, tanto più valido in quanto proveniente dai depositari del bene prezioso dell’esperienza. In una società dove l’età della popolazione si innalza e migliora la qualità della vita, le generazioni anziane sono sempre più da considerarsi parte attiva e creativa della cittadinanza.

La sicurezza e la legalità sono valori fondamentali, senza i quali non è possibile alcuna convivenza democratica e civile. Il rispetto della legalità e la garanzia della sicurezza sono la condizione imprescindibile per lo svolgimento della vita individuale e collettiva, e per un sano rapporto fra istituzioni e società. La cultura della sicurezza e della legalità combatte il degrado urbano e sociale che alimenta i comportamenti illegali, e lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, che impediscono lo sviluppo di intere aree del territorio italiano.

Una società democratica che garantisce la legalità e la sicurezza è una società dell’accoglienza e dell’integrazione. L’integrazione è un processo reso necessario dagli scambi economici, tecnologici e culturali dell’età della globalizzazione, e dai flussi migratori che investono massicciamente il nostro paese. L’immigrazione non dev’essere vista come una difficoltà da affrontare con politiche semplicemente restrittive, ma come un’opportunità da interpretare e da governare, in modo da conciliarla con le esigenze della comunità nazionale. È infatti anche grazie al lavoro e alle competenze di tante persone immigrate se l’Italia oggi può incrementare il proprio sviluppo e la propria ricchezza. La sfida dell’integrazione va affrontata insieme con i cittadini stranieri, mediante una politica di riconoscimento dei loro diritti come dei loro doveri, al fine di realizzare un nuovo patto di cittadinanza nel rispetto dei valori costituzionali italiani ed europei.

La scuola è la sede dell’istruzione, della formazione culturale e dell’educazione alla cittadinanza. È nella scuola che si pongono le premesse della cultura democratica indispensabile alla convivenza in una società sempre più plurale e multiculturale sulla base di valori condivisi e comuni. Il Partito Democratico sostiene un sistema scolastico pubblico integrato, imperniato sul riconoscimento del ruolo fondamentale degli insegnanti, e in grado di garantire un’elevata qualità ai percorsi formativi, dando un sostegno effettivo ai “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi”, come richiesto dalla Costituzione. Solo la scuola può consentire quella democrazia cognitiva e quell’integrazione culturale e sociale che sono indispensabili per affrontare le sfide della globalizzazione contemporanea.

 L’università va sostenuta e potenziata come:
compimento e premessa della formazione scolastica;
sede principale della ricerca culturale e scientifica;
centro di promozione e produzione della cultura in tutti i suoi aspetti;
fulcro di innovazione con conseguenze trainanti per l’intero sistema paese.
L’università è il luogo autonomo e libero in cui realizzare la ricerca in tutti i campi del sapere. È necessario che gli istituti universitari di ricerca sappiano dialogare con una pluralità di ambiti territoriali e sociali, e diventino centri propulsori di idee e di prospettive innovative.
Alla libera ricerca delle università è affidato il compito di valorizzare le nostre tradizioni culturali e mettere in relazione i saperi necessari per governare i cambiamenti in atto nella nostra società.

Un sistema formativo efficace e flessibile apre a tutti nuove possibilità di formazione professionale, di aggiornamento e di educazione permanente che sono necessarie nel continuo rinnovarsi delle conoscenze e delle tecnologie, e che vanno intese non solo come trasmissione di contenuti, ma anche come apprendimento di modalità relazionali e collaborative.

Il Partito Democratico fa suo l’impegno di promuovere tutte le espressioni artistiche e letterarie, viste come manifestazione irrinunciabile della cultura e dell’uomo. Riconosce inoltre la sua responsabilità di fronte al mondo intero nel tutelare il retaggio culturale e il patrimonio artistico e paesaggistico dell’Italia, risorsa insostituibile della sua identità e della sua stessa economia.

La ricerca dev’essere fermamente sostenuta, come mezzo indispensabile per il progresso culturale, scientifico, tecnologico ed economico del paese. Solo la ricerca avanzata, nella quale l’Italia ha costantemente ottenuto risultati di primo piano a dispetto di gravi difficoltà e inadeguati investimenti, può consentire al nostro paese di affrontare con successo la competitività che caratterizza l’èra globale, le difficoltà inerenti alle transizioni energetiche e al riequilibrio ambientale, i nuovi problemi medici relativi all’innalzamento della durata e della qualità della vita. La scienza, al pari della politica, non è un aspetto separato della vita sociale.

La laicità dello stato e delle sue istituzioni è un valore essenziale dell’impegno politico e sociale del Partito Democratico. Non concepiamo la laicità come indifferenza o rifiuto di ogni riferimento alla religione e alla religiosità in nome di una illusoria neutralità, ma come rispetto e valorizzazione del pluralismo degli orientamenti culturali e dei convincimenti morali, e come riconoscimento della rilevanza nella sfera pubblica, e non solo privata, delle religioni e delle varie forme di spiritualità. Le energie morali che scaturiscono dall’esperienza religiosa, quando riconoscono il valore del pluralismo e del dialogo, rappresentano un elemento vitale della democrazia.

Laicità dello stato e della politica significa anche capacità di affrontare con responsabilità gli inediti interrogativi di natura etica posti dai progressi della ricerca bio-medica. Solo il dialogo tra diverse concezioni religiose, etiche e culturali può condurre a soluzioni normative ragionevoli e condivise, rispettose del criterio irrinunciabile della dignità della persona umana, e in grado di conciliare il valore della libertà di ricerca e di scelta con il principio per cui non tutto ciò che tecnicamente è possibile è moralmente lecito, e nemmeno conveniente dal punto di vista sociale ed economico.

Il Partito Democratico, come nuova esperienza politica in cui si generano cerchie di mutuo riconoscimento e rispetto, trae la sua costante motivazione dall’idea di identità nella diversità, ricavata dalla storia del nostro paese, dalla parte migliore delle tradizioni europee, dal processo di unificazione europea, dagli apporti più stimolanti provenienti dai processi di mondializzazione. Il Partito Democratico è portatore di una nuova progettualità trasversale, che sprovincializzi la vita politica italiana e crei le premesse per nuove aggregazioni di consensi su questioni concrete, che coinvolgono il destino di tutti.

L’identità nella diversità delinea un nuovo patriottismo italiano, che faccia dei simboli, delle tradizioni, della lingua e della cultura non uno strumento da impugnare contro l’altro, ma il tessuto per intensificare gli scambi culturali e professionali e l’impegno di tutti nella società. Una nuova identità nazionale basata sulla valorizzazione delle diversità, e sganciata dal riferimento angustamente territoriale ai confini, permette di rilanciare un’adeguata politica per gli italiani nel mondo, che tenga conto dei tanti contesti in cui vivono i nostri emigrati e dei legami che essi mantengono col loro paese.

Questo nuovo patriottismo è indissolubile da una valorizzazione delle autonomie e delle identità locali, che sono espressione e parte integrante della storia e della cultura italiana.

L’unità plurale della nazione nell’ambito del contesto europeo è valore primario del Partito Democratico.
La questione meridionale va affrontata con soluzioni politiche e istituzionali flessibili, che superino un’impostazione assistenzialista, che ha favorito gravi inefficienze, comportamenti parassitari e un’insufficiente condivisione locale delle iniziative pubbliche. Una politica adeguata deve al contrario stimolare e incoraggiare la creatività e la passione etica e civile di cui questa parte d’Italia è ricca, facendole interagire con le risorse delle altre parti della nazione.
La questione settentrionale è altrettanto urgente. Il Nord è la parte del paese che prima delle altre ha dovuto dare una risposta progettuale alle sfide della globalizzazione, procedendo sulla strada dell’apertura e della modernizzazione. Il suo ruolo non va frenato da un eccesso di statalismo, ma valorizzato da una politica efficiente, tempestiva e responsabilizzante che guidi, anziché frenare, il dinamismo della società.
Un’Italia europea dev’essere, al pari dell’Europa, un’entità storica, sociale e politica che fa dell’interazione fra identità e diversità una fonte di arricchimento e ibridazione creativa.

Il Partito Democratico sostiene e intende promuovere una politica attiva e intraprendente per la pace, richiamandosi allo spirito e alla lettera della Costituzione italiana e di quella europea. L’Europa unita nelle sue diversità rappresenta altresì un potenziale modello di convivenza pacifica e di prosperità economica per l’intero mondo globalizzato, e in primo luogo per le aree a lei contigue, geograficamente e culturalmente, oggi tormentate da gravi crisi e conflitti.
La consapevolezza dell’interdipendenza planetaria, dei legami e delle mescolanze ormai indissolubili fra tutte le culture e le popolazioni, dell’unicità dell’ambiente da cui la vita dell’intera umanità dipende, questa nuova coscienza planetaria, ricca delle sue diversità e degli intrecci delle sue storie, può e deve portare a un’autentica cultura della pace e a una democrazia autenticamente condivisa fra i popoli della Terra.

Il Partito Democratico, nelle differenti vicende e culture politiche che sono venute a formarlo, vuol essere l’esperienza politica in cui realizzare un’idea di convivenza unitaria e plurale che è sempre più necessaria alla vita e allo sviluppo della comunità nazionale e mondiale. Guidato dalla sua volontà di affrontare le questioni del presente con passione civile e impegno vigile di conoscenza, il Partito Democratico invita tutti i cittadini a condividere il suo progetto etico e politico, per un impegno che assicuri il futuro del nostro paese e la sua presenza pacifica e operosa nel mondo. 

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