In
un momento particolarmente critico della storia italiana, a motivo di
una situazione internazionale complessa e instabile e di un rapido
modificarsi della società e delle culture del nostro paese, il
Partito Democratico intende riaffermare le ragioni più profonde
da cui è nata la nostra democrazia dopo le lacerazioni del
fascismo e della seconda guerra mondiale, e rilanciare fra i cittadini
la fiducia nelle istituzioni e nella capacità di pensare e
progettare il proprio futuro. Il Partito Democratico si presenta agli
italiani come:
un partito aperto, nel quale confluiscono e trovano espressione le
grandi tradizioni riformatrici e popolari della storia italiana;
un laboratorio di idee e di progetti, in cui le diverse storie
politiche, culturali ed umane diventano fattore di arricchimento e
fecondazione reciproca;
un soggetto politico nuovo, capace di comprendere e affrontare le
profonde trasformazioni in atto in Italia, in Europa e nel mondo.
Le diverse tradizioni presenti nel Partito Democratico si riconoscono
nell’urgenza di imprimere una svolta non soltanto politica ma
culturale e morale alle vicende del nostro paese.
L’Italia di oggi è un paese bloccato, dove:
il senso civico appare inaridito e il rispetto della legalità non poche volte umiliato;
la politica è sovente dominata da interessi di parte, che perdono di vista l’obiettivo del bene comune;
è presente il rischio di una deriva populista, in cui il
controllo reciproco dei poteri dello stato s’indebolisce e la
maggioranza di turno vuole prendere tutto, senza accettare limiti alla
porta della sua azione;
emergono particolarismi che non esprimono il senso di appartenenza ad un’unica comunità nazionale;
le nuove generazioni non sono aiutate a pensare in modo progettuale al futuro;
le donne sono ancora in larga misura escluse dai luoghi della rappresentanza e della decisione politica;
Il Partito Democratico nasce dalla fiducia nelle energie e nei valori
del nostro popolo, nel patrimonio che viene dalla sua storia di
creatività e civiltà, e nelle esperienze migliori del
riformismo italiano. Nasce dalla certezza che le energie del paese sono
grandi e possono essere messe in movimento da un ridestarsi delle
coscienze e delle intelligenze, e da una classe dirigente che sappia
farsi interprete di questo risveglio. Mira a restituire agli italiani
l’orgoglio di essere una grande nazione, e ad aprire alle nuove
generazioni un futuro a misura delle loro aspirazioni.
Il Partito Democratico è consapevole che la sua progettazione
politica non può prescindere dagli inediti scenari aperti dalla
globalizzazione. La globalizzazione è un processo che instaura
legami sempre più fitti e irreversibili di interdipendenza fra i
popoli e le culture a livello planetario. Questo contesto allargato e
in costante mutamento sfugge ai controlli delle istituzioni politiche
tradizionali e rende necessaria una ridefinizione dell’idea e dei
poteri degli stati nazionali, non più concepibili come
unità territoriali, politiche e culturali separate.
Il Partito Democratico è convinto che, per affrontare le sfide e
le criticità emergenti dall’attuale situazione italiana e
dai processi di mondializzazione, sia necessario:
interpretare i processi storici e culturali in atto, che vedono il
coinvolgimento in un comune destino planetario di tutti i popoli, le
culture, le nazioni;
ripensare le ragioni e le radici profonde della politica, che in questo
contesto modificato e ampliato devono recuperare il loro senso e la
loro efficacia.
La questione antropologica, nell’età globale e nella società della conoscenza, è centrale.
Non possiamo più parlare di una condizione umana acquisita una
volta per tutte: le conseguenze delle ricerche in campo genetico e
biomedico, i mutamenti culturali e comportamentali indotti dalle
innovazioni tecnologiche ed economiche, il carattere globale degli
scambi fra nazioni e culture innescano una rapida evoluzione di tutte
le identità umane, individuali e collettive.
Sempre più la “natura umana” dipende dalla nostra
consapevolezza, dalle nostre decisioni, dalle nostre
responsabilità.
Il Partito Democratico riconosce e fa sua la cultura globale dei
diritti umani, e si impegna affinché sia sempre più
condivisa, al di là di barriere politiche, geografiche,
religiose. Essa mira a eliminare in ogni cultura e in ogni paese:
le violazioni intollerabili della dignità della persona, come la tortura e la pena di morte;
le forme di persecuzione, segregazione, esclusione civile e politica per motivi razziali, politici, religiosi;
le discriminazioni e le violenze di genere;
i maltrattamenti, gli abusi e gli sfruttamenti nei confronti di
determinate categorie generazionali o sociali come bambini, anziani,
immigrati;
le discriminazioni verso le persone disabili;
le violazioni dei diritti e della dignità dei malati;
il ricorso alla guerra di aggressione come strumento per dirimere le questioni internazionali;
i comportamenti e le politiche che danneggino e minaccino di distruggere la vita del pianeta;
le scelte finalizzate alla manipolazione strumentale della vita umana.
I criteri etici e politici di carattere generale, che in questa prospettiva noi riconosciamo, mirano a:
difendere e promuovere i diritti delle persone e delle collettività;
infrangere barriere di ordine economico, sociale, culturale;
rendere praticabile un modello di sviluppo sostenibile incentrato sulla qualità della vita;
sostenere un ordinamento internazionale basato sulla pacifica convivenza;
contrastare le azioni e le politiche distruttive dell’ambiente e
intervenire per affrontare le attuali emergenze del riscaldamento
planetario e della riduzione della biodiversità;
promuovere le ricerche sulle energie rinnovabili, considerate come
opzione strategica a lungo termine per costruire relazioni più
equilibrate e sostenibili col pianeta Terra.
Il governo delle conoscenze è un’esigenza ineludibile, che
fa tutt’uno con l’esigenza di comprendere e governare i
processi legati alla globalizzazione e agli sviluppi
tecnico-scientifici. Oggi la scienza e la tecnica propongono temi etici
o eticamente sensibili riguardanti la vita, il suo inizio, la sua fine,
la sua riproduzione. Occorre sostenere un grande progetto di democrazia
cognitiva, che aiuti i cittadini a comprendere le implicazioni degli
sviluppi tecnico-scientifici, e i dilemmi etici e antropologici che
essi possono sollevare.
La politica può così tradursi in un nuovo umanesimo, atto
a contrastare l’incertezza, lo smarrimento, l’opportunismo
e il ripiegamento egoistico che vengono favoriti dalla mancanza di un
quadro antropologico e valoriale di riferimento.
L’Europa in via di unificazione costituisce il contesto decisivo
per l’elaborazione di un nuovo umanesimo e di una visione
politica globale capace di comporre unità e pluralità.
Noi europei abbiamo una storia che, anche attraverso i suoi errori e i
suoi abissi, ha elaborato culture, valori e idee che oggi permettono di
definire e perseguire i seguenti obiettivi:
gestire in modo democratico ed efficace i molteplici processi di globalizzazione;
liberalizzare i mercati e nello stesso tempo diminuire le disparità economiche fra i territori;
edificare un solido progetto di libertà, solidarietà e giustizia oggetto della più ampia condivisione.
L’Europa ha abbattuto le barriere che separavano popoli diversi,
riunendoli intorno a regole comuni e a istituzioni condivise, e
trasformando le vecchie frontiere in luoghi di scambi, di incontri, di
cooperazioni.
L’Europa rappresenta, su scala internazionale, il modello di
identità nella diversità che il Partito Democratico
intende realizzare al suo interno e auspica di promuovere
nell’intero paese.
Il contesto europeo ci ricorda che l’autentica vocazione
dell’Italia è di essere luogo di produzione di cultura e
di mediazione tra diverse civiltà nell’Europa e nel
Mediterraneo.
Il Partito Democratico vuole assicurare all’Italia una democrazia
libera e forte, dove le decisioni vengano prese in modo motivato e
trasparente, senza contrapposizioni ideologiche o polemiche. Vogliamo
rammentare che lo scopo principale delle istituzioni e della vita
politica è la coltivazione e lo sviluppo del bene comune.
Una democrazia libera e forte condivide e valorizza la storia dalla
quale proviene, e specialmente la storia della repubblica che ha visto
il nostro paese risollevarsi dalle distruzioni morali e materiali della
seconda guerra mondiale e imboccare la strada della crescita civile,
politica ed economica. Di questa storia non bisogna tacere le ombre e i
punti irrisolti, ma vanno altresì riconosciuti i grandi
risultati. La progettazione del nostro futuro nasce dalla comprensione
serena del nostro passato e dalla consapevolezza lucida del presente.
La Costituzione repubblicana è il riferimento più
importante. Essa non è un semplice insieme di norme, ma, oggi
non meno di ieri, è:
la decisione fondamentale assunta dal popolo italiano su come vivere insieme;
un importante fattore di integrazione sociale, che esplicita e alimenta
il consenso dell’intera comunità sui princìpi della
convivenza al proprio interno e consente di risolvere pacificamente i
conflitti di convinzioni e di interessi;
il deposito dei valori, degli ideali, dei simboli condivisi nella società.
Il Partito Democratico riconosce i valori che permeano la Carta
costituzionale, e ispirano la tutela dei diritti civili (artt. 13-28),
dei rapporti etico-sociali (artt. 29-34), dei rapporti economici (artt.
35-47) e dei diritti politici (artt. 48-54). Grazie a questa tutela
parole come libertà, uguaglianza, dignità, rispetto della
persona umana, sicurezza, solidarietà, progresso e benessere
diventano diritti fondamentali di cui nessuno può essere privato
e che il Partito Democratico assume come valori sostanziali dei quali
tutti devono poter godere, al di là delle distorsioni legate
all’ineguaglianza di nascita, di educazione, di reddito e di
condizioni individuali.
Gli stessi articoli della Costituzione definiscono il valore della
qualità della vita, intesa come benessere che utilizza le
acquisizioni del progresso materiale senza esserne tuttavia
unilateralmente condizionato, un benessere che va oltre la sfera
meramente individualistica e pone l’esigenza di una nuova
qualità della vita associata.
Il Partito Democratico riafferma i valori della politica,
intesa come spazio pubblico della cittadinanza e della rappresentanza,
con le sue regole, la sua dignità e la sua logica anche
istituzionale e simbolica, che esprime e interpreta le esigenze e le
mozioni della società proprio perché non coincide con
essa. Oggi la politica deve diventare pienamente consapevole dei suoi
limiti, perché non può proporsi né di esprimere
né di controllare tutta la varietà delle tendenze
sociali, delle opinioni e dei bisogni individuali e collettivi. Lo
spazio pubblico non è solo quello del libero gioco delle
opinioni, né quello della semplice mediazione degli interessi
individuali o particolari, ma un modo di orientare l’esistenza
della collettività e dei suoi membri, ricorrendo a valori e
decisioni riconosciute da tutti.
La ragion d’essere irrinunciabile e costitutiva del Partito
Democratico è la democrazia, cioè il regime politico che,
sulla base della Costituzione, garantisce a tutti i cittadini
l’esercizio della libertà.
Un’autentica democrazia richiede sia un’effettiva divisione
dei poteri, capace di assicurare la governabilità senza
rinunciare ai controlli e alle garanzie, sia la partecipazione alla
vita della comunità di tutti i cittadini consapevoli,
maggiorenni o minorenni.
La libertà garantita dalla democrazia consiste non soltanto
nell’esercizio dei propri diritti, ma nel riconoscimento dei
propri doveri verso gli altri concittadini e verso le istituzioni.
La libertà dev’essere sostanziale e non puramente formale.
Vogliamo una società che consideri le persone in base alle loro
qualità, premiando il merito e non i privilegi. Vogliamo che a
ciascuno sia garantita la libertà di realizzarsi secondo i suoi
talenti e le sue inclinazioni, senza distinzioni di genere o di
provenienza sociale, di convincimenti politici o religiosi. La
libertà, più in particolare, dev’essere intesa come:
ampliamento delle opportunità e delle aspettative delle persone;
sviluppo delle iniziative dei singoli e delle imprese, ancora troppo
avvilite da pastoie burocratiche e da regole rigide e soffocanti;
lotta contro le vecchie e nuove esclusioni sociali;
valorizzazione di gruppi e soggetti trascurati dalle politiche
tradizionali a detrimento di un’equa ripartizione delle
opportunità e delle risorse;
mercato libero da interessi corporativi e da monopoli od oligopoli che alterino il leale svolgimento della concorrenza;
rapporto sereno, trasparente e corretto fra cittadino e pubblici poteri
grazie a un sistema amministrativo e giudiziario efficiente e
accessibile, non gravato da disfunzioni, ritardi strutturali, norme
inadeguate, difficoltà di comunicazione, eccesso di burocrazia.
Non c’è vera libertà senza sicurezza sociale.
Il welfare è la garanzia di condizioni dignitose di vita per
tutti i cittadini, e in particolare per le classi e le persone
più deboli. Il welfare non dev’essere una forma di
assistenzialismo, ma l’assunzione di responsabilità di una
comunità in cui ogni individuo riconosce i bisogni
dell’altro e se ne prende cura.
L’equità sociale non è un onere da sostenere, ma una garanzia di partecipazione autenticamente democratica.
Nel nuovo contesto globalizzato cambia il senso stesso della crescita
economica e sociale. Non vogliamo una crescita indifferenziata delle
merci, dei prodotti e dei consumi, ma uno sviluppo umano, orientato
alla qualità della produzione e della vita,
all’arricchimento e alla valorizzazione delle opportunità
e delle risorse umane, e alla responsabilità verso le nuove
generazioni. Un modello sociale attento allo sviluppo umano favorisce
la coesione sociale e mobilita le risorse individuali e collettive.
La politica di promozione qualitativa e partecipata delle
opportunità e delle risorse umane dev’essere sostenuta e
accompagnata da una politica di difesa e valorizzazione del lavoro in
tutte le sue dimensioni. Il lavoro:
è una manifestazione essenziale dell’attività e della creatività umana;
realizza le capacità e promuove l’autonomia e la dignità delle persone come dei gruppi;
è modalità insostituibile di collaborazione, di riconoscimento e di scambio;
è a pieno titolo espressione e parte integrante della cultura;
concorre “al progresso materiale o spirituale della società” (art. 4 della Costituzione).
Il lavoro dev’essere tutelato e difeso, dando assoluta
priorità all’eliminazione dello sfruttamento illegale
della manodopera e alla prevenzione dell’inaccettabile piaga
delle “morti bianche”. Il Partito Democratico si muove
nella piena consapevolezza che “l’Italia è una
repubblica fondata sul lavoro”.
Le donne devono veder riconosciute la specificità della
questione dei loro diritti, la loro creatività, le loro
capacità organizzative, gestionali e relazionali, i loro diritti
di effettiva partecipazione alla vita politica e alle decisioni
pertinenti al destino comune, la loro possibilità di esercitare
una maternità responsabile, in una società in cui le
diversità di genere siano un arricchimento e non un motivo di
incomprensioni e ingiustizie.
La libertà delle donne esprime la maturità civile e
democratica dell’intera comunità, e si realizza con
un’opera attenta di prevenzione e intervento contro tutte le
forme di violenza e di discriminazione nei loro confronti.
La famiglia è il luogo relazionale, formativo e affettivo
primario, dove si sviluppano l’identità,
l’inserimento sociale e la dignità delle persone. La
famiglia:
è parte integrante di una politica aperta verso le nuove generazioni;
va incoraggiata con adeguate politiche di solidarietà e di aiuto
pubblico, e con nuove forme di progettualità sociale;
va sostenuta con un adeguato riconoscimento dell’autonomia lavorativa e sociale della donna.
Vogliamo creare un nuovo patto fra le generazioni, che permetta a tutti
l’inserimento nel corpo produttivo e nella vita della nazione.
Ai giovani devono essere garantite opportunità corrispondenti
alle loro capacità e alla loro preparazione. Una comunità
che sa ascoltare e aiutare i giovani nelle loro legittime aspirazioni
è una comunità che ne sa anche prevenire i disagi e i
disadattamenti, valorizzandone la generosità e lo slancio.
Gli anziani devono poter continuare a dare il loro contributo
costruttivo alla comunità nazionale, tanto più valido in
quanto proveniente dai depositari del bene prezioso
dell’esperienza. In una società dove l’età
della popolazione si innalza e migliora la qualità della vita,
le generazioni anziane sono sempre più da considerarsi parte
attiva e creativa della cittadinanza.
La sicurezza e la legalità sono valori fondamentali, senza i
quali non è possibile alcuna convivenza democratica e civile. Il
rispetto della legalità e la garanzia della sicurezza sono la
condizione imprescindibile per lo svolgimento della vita individuale e
collettiva, e per un sano rapporto fra istituzioni e società. La
cultura della sicurezza e della legalità combatte il degrado
urbano e sociale che alimenta i comportamenti illegali, e lotta contro
la corruzione e la criminalità organizzata, che impediscono lo
sviluppo di intere aree del territorio italiano.
Una società democratica che garantisce la legalità e la
sicurezza è una società dell’accoglienza e
dell’integrazione. L’integrazione è un processo reso
necessario dagli scambi economici, tecnologici e culturali
dell’età della globalizzazione, e dai flussi migratori che
investono massicciamente il nostro paese. L’immigrazione non
dev’essere vista come una difficoltà da affrontare con
politiche semplicemente restrittive, ma come
un’opportunità da interpretare e da governare, in modo da
conciliarla con le esigenze della comunità nazionale. È
infatti anche grazie al lavoro e alle competenze di tante persone
immigrate se l’Italia oggi può incrementare il proprio
sviluppo e la propria ricchezza. La sfida dell’integrazione va
affrontata insieme con i cittadini stranieri, mediante una politica di
riconoscimento dei loro diritti come dei loro doveri, al fine di
realizzare un nuovo patto di cittadinanza nel rispetto dei valori
costituzionali italiani ed europei.
La scuola è la sede dell’istruzione, della formazione
culturale e dell’educazione alla cittadinanza. È nella
scuola che si pongono le premesse della cultura democratica
indispensabile alla convivenza in una società sempre più
plurale e multiculturale sulla base di valori condivisi e comuni. Il
Partito Democratico sostiene un sistema scolastico pubblico integrato,
imperniato sul riconoscimento del ruolo fondamentale degli insegnanti,
e in grado di garantire un’elevata qualità ai percorsi
formativi, dando un sostegno effettivo ai “capaci e meritevoli,
anche se privi di mezzi”, come richiesto dalla Costituzione. Solo
la scuola può consentire quella democrazia cognitiva e
quell’integrazione culturale e sociale che sono indispensabili
per affrontare le sfide della globalizzazione contemporanea.
L’università va sostenuta e potenziata come:
compimento e premessa della formazione scolastica;
sede principale della ricerca culturale e scientifica;
centro di promozione e produzione della cultura in tutti i suoi aspetti;
fulcro di innovazione con conseguenze trainanti per l’intero sistema paese.
L’università è il luogo autonomo e libero in cui
realizzare la ricerca in tutti i campi del sapere. È necessario
che gli istituti universitari di ricerca sappiano dialogare con una
pluralità di ambiti territoriali e sociali, e diventino centri
propulsori di idee e di prospettive innovative.
Alla libera ricerca delle università è affidato il
compito di valorizzare le nostre tradizioni culturali e mettere in
relazione i saperi necessari per governare i cambiamenti in atto nella
nostra società.
Un sistema formativo efficace e flessibile apre a tutti nuove
possibilità di formazione professionale, di aggiornamento e di
educazione permanente che sono necessarie nel continuo rinnovarsi delle
conoscenze e delle tecnologie, e che vanno intese non solo come
trasmissione di contenuti, ma anche come apprendimento di
modalità relazionali e collaborative.
Il Partito Democratico fa suo l’impegno di promuovere tutte le
espressioni artistiche e letterarie, viste come manifestazione
irrinunciabile della cultura e dell’uomo. Riconosce inoltre la
sua responsabilità di fronte al mondo intero nel tutelare il
retaggio culturale e il patrimonio artistico e paesaggistico
dell’Italia, risorsa insostituibile della sua identità e
della sua stessa economia.
La ricerca dev’essere fermamente sostenuta, come mezzo
indispensabile per il progresso culturale, scientifico, tecnologico ed
economico del paese. Solo la ricerca avanzata, nella quale
l’Italia ha costantemente ottenuto risultati di primo piano a
dispetto di gravi difficoltà e inadeguati investimenti,
può consentire al nostro paese di affrontare con successo la
competitività che caratterizza l’èra globale, le
difficoltà inerenti alle transizioni energetiche e al
riequilibrio ambientale, i nuovi problemi medici relativi
all’innalzamento della durata e della qualità della vita.
La scienza, al pari della politica, non è un aspetto separato
della vita sociale.
La laicità dello stato e delle sue istituzioni è un
valore essenziale dell’impegno politico e sociale del Partito
Democratico. Non concepiamo la laicità come indifferenza o
rifiuto di ogni riferimento alla religione e alla religiosità in
nome di una illusoria neutralità, ma come rispetto e
valorizzazione del pluralismo degli orientamenti culturali e dei
convincimenti morali, e come riconoscimento della rilevanza nella sfera
pubblica, e non solo privata, delle religioni e delle varie forme di
spiritualità. Le energie morali che scaturiscono
dall’esperienza religiosa, quando riconoscono il valore del
pluralismo e del dialogo, rappresentano un elemento vitale della
democrazia.
Laicità dello stato e della politica significa anche
capacità di affrontare con responsabilità gli inediti
interrogativi di natura etica posti dai progressi della ricerca
bio-medica. Solo il dialogo tra diverse concezioni religiose, etiche e
culturali può condurre a soluzioni normative ragionevoli e
condivise, rispettose del criterio irrinunciabile della dignità
della persona umana, e in grado di conciliare il valore della
libertà di ricerca e di scelta con il principio per cui non
tutto ciò che tecnicamente è possibile è
moralmente lecito, e nemmeno conveniente dal punto di vista sociale ed
economico.
Il Partito Democratico, come nuova esperienza politica in cui si
generano cerchie di mutuo riconoscimento e rispetto, trae la sua
costante motivazione dall’idea di identità nella
diversità, ricavata dalla storia del nostro paese, dalla parte
migliore delle tradizioni europee, dal processo di unificazione
europea, dagli apporti più stimolanti provenienti dai processi
di mondializzazione. Il Partito Democratico è portatore di una
nuova progettualità trasversale, che sprovincializzi la vita
politica italiana e crei le premesse per nuove aggregazioni di consensi
su questioni concrete, che coinvolgono il destino di tutti.
L’identità nella diversità delinea un nuovo
patriottismo italiano, che faccia dei simboli, delle tradizioni, della
lingua e della cultura non uno strumento da impugnare contro
l’altro, ma il tessuto per intensificare gli scambi culturali e
professionali e l’impegno di tutti nella società. Una
nuova identità nazionale basata sulla valorizzazione delle
diversità, e sganciata dal riferimento angustamente territoriale
ai confini, permette di rilanciare un’adeguata politica per gli
italiani nel mondo, che tenga conto dei tanti contesti in cui vivono i
nostri emigrati e dei legami che essi mantengono col loro paese.
Questo nuovo patriottismo è indissolubile da una valorizzazione
delle autonomie e delle identità locali, che sono espressione e
parte integrante della storia e della cultura italiana.
L’unità plurale della nazione nell’ambito del
contesto europeo è valore primario del Partito Democratico.
La questione meridionale va affrontata con soluzioni politiche e
istituzionali flessibili, che superino un’impostazione
assistenzialista, che ha favorito gravi inefficienze, comportamenti
parassitari e un’insufficiente condivisione locale delle
iniziative pubbliche. Una politica adeguata deve al contrario stimolare
e incoraggiare la creatività e la passione etica e civile di cui
questa parte d’Italia è ricca, facendole interagire con le
risorse delle altre parti della nazione.
La questione settentrionale è altrettanto urgente. Il Nord
è la parte del paese che prima delle altre ha dovuto dare una
risposta progettuale alle sfide della globalizzazione, procedendo sulla
strada dell’apertura e della modernizzazione. Il suo ruolo non va
frenato da un eccesso di statalismo, ma valorizzato da una politica
efficiente, tempestiva e responsabilizzante che guidi, anziché
frenare, il dinamismo della società.
Un’Italia europea dev’essere, al pari dell’Europa,
un’entità storica, sociale e politica che fa
dell’interazione fra identità e diversità una fonte
di arricchimento e ibridazione creativa.
Il Partito Democratico sostiene e intende promuovere una politica
attiva e intraprendente per la pace, richiamandosi allo spirito e alla
lettera della Costituzione italiana e di quella europea. L’Europa
unita nelle sue diversità rappresenta altresì un
potenziale modello di convivenza pacifica e di prosperità
economica per l’intero mondo globalizzato, e in primo luogo per
le aree a lei contigue, geograficamente e culturalmente, oggi
tormentate da gravi crisi e conflitti.
La consapevolezza dell’interdipendenza planetaria, dei legami e
delle mescolanze ormai indissolubili fra tutte le culture e le
popolazioni, dell’unicità dell’ambiente da cui la
vita dell’intera umanità dipende, questa nuova coscienza
planetaria, ricca delle sue diversità e degli intrecci delle sue
storie, può e deve portare a un’autentica cultura della
pace e a una democrazia autenticamente condivisa fra i popoli della
Terra.
Il Partito Democratico, nelle differenti vicende e culture politiche
che sono venute a formarlo, vuol essere l’esperienza politica in
cui realizzare un’idea di convivenza unitaria e plurale che
è sempre più necessaria alla vita e allo sviluppo della
comunità nazionale e mondiale. Guidato dalla sua volontà
di affrontare le questioni del presente con passione civile e impegno
vigile di conoscenza, il Partito Democratico invita tutti i cittadini a
condividere il suo progetto etico e politico, per un impegno che
assicuri il futuro del nostro paese e la sua presenza pacifica e
operosa nel mondo.
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