317 - 16.03.07


Cerca nel sito
Cerca WWW
"Liberatelo, è un giornalista"

 


“Daniele Mastrogiacomo è un giornalista di 'Repubblica'. Non ha alcuna relazione di alcun genere né con organismi militari, né con polizia servizi segreti di qualsiasi genere e di qualsivoglia Paese.
Mastrogiacomo si trova in Afghanistan da mercoledì 28 febbraio scorso e, più precisamente, è a Kandahar da domenica 4 marzo, esclusivamente e solamente per scrivere reportage giornalistici”.
Questo messaggio è sulle pagine del sito di Repubblica.it; il direttore del giornale Ezio Mauro lo ha scritto e diffuso in italiano e in inglese, ma anche nelle lingue arabo, pashtu e farsi, come pronta e immediata risposta al messaggio che, giunto alla redazione pakistana di France Press a nome del capo talibano Mullah Dadullah , sosteneva che Mastrogiacomo avrebbe confessato di essere una spia che collabora con i servizi segreti inglesi.

Il messaggio di Mauro ha lo scopo di rendere chiaro a tutti, soprattutto a coloro che potessero accusare Mastrogiacomo di avere parte attiva nel conflitto afgano, che l’italiano rapito a Kandahar altro non è che un giornalista.
Al fianco della dichiarazione multilingua del direttore, “Repubblica” ha diramato un appello per la liberazione del collega dal titolo “Liberatelo, è un giornalista”.

Da tutto il mondo in oltre arrivano manifestazioni di solidarietà soprattutto da associazioni di giornalisti che dichiarano la loro attiva partecipazione nel desiderare la pronta liberazione di Mastrogiacomo; fra queste il messaggio di Reporters Senza Frontiere in cui si legge: “Daniele Mastrogiacomo non è una spia ma un giornalista, una persona che stava svolgendo il proprio lavoro di reporter. Ci appelliamo formalmente per il suo rilascio”.

Numerose le persone che a Roma hanno partecipato alla manifestazione voluta dal comune della capitale e dall’associazione della stampa romana nella mattinata dell’8 marzo; presenti, oltre a numerosi giornalisti, anche la comunità afgana in Italia, il presidente della Camera Fausto Bertinotti e il sindaco di Roma che ha annunciato una sua visita alla moschea della capitale per ribadire l’importanza e la necessità del dialogo tra le culture.

Un circuito di solidarietà si è attivato intorno Daniele Mastrogiacomo, un circuito internazionale attivo di colleghi e non solo, di persone che chiedono a gran voce la libertà di svolgere il proprio lavoro, la libertà di raccontare la realtà, la libertà di fare il giornalista.


 

Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista a
redazione@caffeeuropa.it