Voto Sì a tutti i quesiti posti a referendum
il prossimo 12 giugno.
Non ci sono ragioni per votare diversamente e questo
per due ordini di motivi che rientrano nella questione
della libertà. Il primo, il più rilevante,
ha a che fare direttamente con la primaria e fondamentale
libertà individuale di scelta in questioni
intime come sono quelle legata alla volontà
di avere un figlio. Nessun individuo ha il potere
di dirmi come mi devo comportare in quei casi nei
quali la mia azione non lede la legge e non arreca
danno ad altri. In una società democratica
fondata sul consenso nessuno ha l’autorità
di sostituirsi alla mia coscienza, e che le questioni
che hanno a che fare con la mia vita sono sempre e
soltanto questioni che la mia coscienza soltanto deve
risolvere. Non siamo né inferiori né
fanciulli; nessuno può sostituirsi a noi nelle
scelte che riguardano prima di tutto noi stessi. Chiediamoci
se l’On. Pinco Pallino, non importa di quale
partito o schieramento, ha l’autorità
di darmi ordini su come devo amare o procreare, di
dirmi che cosa è bene o male che io faccia.
Se un parlamentare pensa che la sua coscienza non
gli consente di accettare un’ordine legale che
non pone limiti alla libertà di usare mezzi
artificiali per procreare, allora egli dovrebbe dimettersi
non cercare di fare la legge che alla sua coscienza
più conviene. Il caso è simile a quello
nel quale si trovò l’On. Buttiglione
rispetto al suo incarico europeo e le implicazioni
etiche che comportava: era lui per primo a non dover
accettare l’incarico. Ma il ragionamento che
emerse tanto in quell’occasione quanto in quella
della fecondazione assistita è esattamente
l’opposto. I nostri sanfedisti dicono: se la
legge è contro la mia volontà allora
cambio la legge. Questo è un affronto e un
atto di arbritrio. La nostra carta costituzionale
riconosce diritti individuali sacrosanti, primo fra
tutti quello che impone alla legge di non discriminare
per ragioni di fede religiosa, e cioè di non
produrre leggi che rispecchiano valori morali che
non é né necessario né scontato
che tutti condividano. Anche il secondo ordine di
motivi per i quali occorre votare SI pertinente alla
libertà, in questo caso di ricerca scientifica.
Anche in questo caso si configura una violazione di
diritti fondamentali. Con l’aggiunta che in
questo caso la legge diventa anche ridicola, perché
é evidente che la scienza non ha confini nazionali
per cui saranno i laboratori di ricerca di altri paesi
a beffare questa legge autarchica. In sostanza, anche
se il 12 giugno non si raggiungerà il quorum
perché il referendum abbia validità,
questa legge sarà resa nulla dal corso delle
cose. La globalizzazione non é sempre un male,
vivaddio.
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