Nell'ambito della sua campagna internazionale "Mai
più violenza contro le donne e le bambine",
Amnesty International ha promosso lo scorso 8 marzo
un incontro di approfondimento e di sensibilizzazione.
Hanno portato la loro testimonianza tre donne bosniache
dell'associazione bosniaca Zene
Zrtve rata - Donne vittime della guerra: Bakira
Hasecic (presidentessa dell'associazione), Amna Kovac
e Adila Kovacevic, vittime di violenze di natura sessuale
perpetrate nel corso della guerra che ha insanguinato
lo scorso decennio.
Tutte le donne citate sono state testimoni nei processi
dell'Aja, alcune in più procedimenti; hanno
la forza e la determinazione di apparire in pubblico
al fine di incoraggiare tutte le donne della Bosnia
Herzegovina a raccontare ciò che hanno subito
e di cui sono state testimoni.
Durante l'incontro è stato anche presentato
un esatratto dal reportage "Il profeta disarmato",
realizzato in Bosnia dal giornalista Mimmo Lombezzi.
Ospite della serata anche Gina Gatti, ex prigioniera
politica cilena, che presenterà il libro "Donne.
Il coraggio di spezzare il silenzio"
L'evento è stato sostenuto dall'Assessorato
alla cultura, culture e integrazione della Provincia
di Milano che si è avvalsa della presenza dell'Assessore
Daniela Benelli.
Profilo Dell'Associazione
Zene Zrtve rata - Donne vittime della guerra
L'associazione è stata fondata il
14/05/2003 con lo scopo specifico di spezzare il silenzio
e parlare dei crimini di guerra che sono stati commessi
sulle donne nella ex-Jugoslavia.
Al momento della fondazione l'associazione contava
30 donne tutte vittime di guerra; attualmente ne fanno
parte 288 che vivono in Bosnia Herzegovina e 84 che
vivono all'estero. Nonostante l'associazione sia multi
etnica, transnazionale e indipendente e i ripetuti
inviti, via TV e quotidiani, a tutte le donne, indipendentemente
dalla loro etnia, al momento attuale tutte le associate
sono di nazionalità bosniaca, cioè musulmane.
Opera sull'intero territorio della Bosnia Herzegovina,
ha sede vicino a Sarajevo [Udruzenje "Zene Zrtve
rata", Trg Oteskog bataljona 64, Otes, Ilijda,
71000 Sarajevo] e raggruppa donne provenienti dalla
Bosnia orientale, specificamente Visegrad, Foca, Rogatici,
Bijeljina, Bratunac e Gorazade. Tutte queste città
furono attaccate militarmente e occupate all'inizio
del conflitto etnico e moltissime furono le donne
stuprate, ripetutamente e sistematicamente.
Queste donne, membri dell'associazione, oggigiorno
sono per lo più testimoni protetti del tribunale
dell'Aja e testimoni del tribunale di Stato bosniaco
in processi che riguardano lo stupro e le violenze
sessuali nel periodo bellico tra il '92 e il '95.
Per le donne dell'associazione il Tribunale dell'Aja
rappresenta il mezzo privilegiato per l'ottenimento
della giustizia dal momento che sono stati molti i
carnefici condannati a 12-28 anni di prigione per
stupro e violenze sessuali da questo stesso tribunale.
Tutte le donne dell'associazione che sono state vittime
di violenze sessuali lavorano incessantemente alla
raccolta delle informazioni su quanto è accaduto.
Il criterio di archiviazione del database delle vittime
prevede tre gruppi:
1. Ragazze stuprate e molestate in età compresa
tra i 12 e i 14 anni
2. Ragazze stuprate e molestate in età compresa
tra i 14 e i 18 anni
3. Donne di età più avanzata, fino ai
60 anni, al momento dello stupro.
Le donne furono rapite alle famiglie e costrette in
appositi edifici o luoghi dove furono stuprate e quindi
uccise. Quelle che sopravvissero, ragazze e donne,
sono le testimoni di oggi per i crimini di guerra
commessi sulla loro pelle.
Molte delle attività dell'associazione sono
state più volte riprese dalle TV locali e,
se richiesto, possono essere inviate copie dei filmati
e degli articoli dei giornali che hanno parlato dell'associazione.
Obiettivi Programmatici dell'Associazione
1. Raccolta di informazioni e dati riguardanti tutti
gli aspetti delle sofferenze di cui sono vittime le
donne a causa della guerra in Bosnia-Herzegovina;
2. Cooperazione con il Tribunale Internazionale dell'Aja
e con tribunali locali;
3. Pianificazione delle modalità per arrivare
alla riconciliazione e alla prevenzione di qualsivoglia
genocidio e conflitto armato futuro;
4. Creazione di un database e modalità di archivio
dei casi delle donne vittime di guerra;
5. Organizzazione di programmi di scolarizzazione
per donne al fine di renderle economicamente indipendenti;
6. Sostegno scolastico ai bambini figli delle donne
vittime di guerra;
7. Organizzazione di vari programmi di educazione
per le vittime;
8. Collaborazione con personale esperto per fornire
aiuto psicologico;
9. Cooperazione con associazioni governative, ONG
ed altre che si occupano di tematiche femminili;
10. Aiuto per il reperimento di ogni forma di documento
alle donne che non vogliono o non possono tornare
nelle loro abitazioni originarie (dove vivevano prima
della guerra).
Finanziamenti e progetti
Il lavoro dell'associazione è su base volontaria
e non riceve, a volte, finanziamenti governativi.
Tra i sostenitori saltuari:
1. Governo del Cantone di Sarajevo
2. Ministero delle Finanze della Federazione Bosnia
Herzegovina
3. Ministero per i rifugiati e i D.P. della Federazione
BiH
4. Sindaco di Sarajevo
5. alcune Organizzazioni del Cantone di Sarajevo
Le donazioni a favore dell'associazione Zene Zrtve
rata - Donne vittime della guerra potranno essere
eseguite sul
Conto Corrente num. 000000111209
intestato a AGESCI REGIONE LOMBARDIA
presso BANCA POPOLARE ETICA SCARL
CIN Y - ABI 05018 - CAB 01600
Specificando nella causale "DONNE VITTIME DELLA
GUERRA"
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