255 - 12.06.04


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Subaltern studies, ovvero la storia dal basso

Mauro Buonocore


India, inizio ‘900. L’impero inglese inizia la sua fase discendente e il gigante del sud asiatico lotta per conquistare la propria indipendenza dalla potenza coloniale europea. Se sfogliamo un manuale di storia nelle pagine delle lotte per la decolonizzazione dell’India leggeremo i nomi di Gandhi, Nehru, Jinna, i protagonisti della lotta politica indiana. Ma esiste un’altra storia, altrettanto importante, altrettanto determinante per l’indipendenza dell’India, ma che non trova spazio nella storiografia tradizionale. E’ la storia dei soggetti subalterni, delle masse contadine, è una storia collettiva che non si può riassumere nel nome di una sola persona ma che si compone di credenze mitiche, di rivolte popolari, di tradizioni ancestrali. E’ la storia che riguarda i Subaltern studies.

Formatosi all’inizio degli anni Ottanta intorno all’Università di Delhi, il collettivo dei Subaltern studies si compone di un gruppo di studiosi indiani che si propongono di ricostruire una storia della propria nazione (e della propria cultura) tenendo bene presente quale sia stato il ruolo svolto dalle masse che non compaiono nella storia tradizionale. I membri del gruppo, i cui nomi rispondono a Ranajit Guha, Partha Chatterjee, Gyanendra Pandey, Shahid Amin, David Arnold, David Hardiman e Dipesh Chakrabarty, hanno posto l’attenzione dei propri studi sul fatto che la storia dell’India vive tra due grandi pilastri. Da una parte la storiografia coloniale che legge l’indipendenza nazionale come il frutto di stimoli suggeriti e alimentati dall’impero britannico; dall’altra una storiografia nazionalista per la quale la decolonizzazione è stata il frutto esclusivo dell’opera di un’élite politica indiana. Non v’è traccia, in questi modi di leggere e raccontare il passato, delle masse che hanno vissuto le insurrezioni e le rivoluzioni sulla propria pelle e che di quella storia sono state protagoniste. I subaltern studies si propongono allora di ricostruire interpretazioni che, al di fuori dell’élite dominante, tengano in considerazione le dimensioni più popolari e locali delle lotte e dell’emancipazione indiana. Come Antonio Gramsci utilizzava il termine “subalterno” per riferirsi a gruppi socialmente subordinati al dominio delle classi egemoni, così gli studiosi indiani operano un tentativo di decentramento nello studio della storia rivolgendosi là dove la storiografia tradizionale tace non per cercare di costruire una storia alternativa in opposizione a quella già scritta, quanto per integrare le conoscenze già acquisite con un approccio nuovo e indispensabile per fornire un ritratto esatto dell’India dal passato al presente.

Questo modo di guardare alla storia ha significato innanzitutto un grande lavoro di ricerca sulle fonti delle culture subalterne, che andavano ricercate nella tradizione orale delle popolazioni indiane, nella memoria popolare, in archivi dimenticati. Ma ha significato anche capire che raccontare la subalternità vuol dire non abbandonarsi alla rigidità di uno sguardo unico, ma aprirsi a numerose discipline, far incontrare la storia e l’economia con l’antropologia e l’etnografia, vuol dire affiancare studiosi occidentali come Gramsci, Foucault, Derida, Althusser e Hobsbawn alle invocazioni mitiche delle popolazioni contadine, alle preghiere rivolte alle divinità per vincere una battaglia.
Subaltern studies non significa soltanto storia dei popoli, ma vuol dire avere verso lo studio del passato e della cultura un approccio con molti e diversi punti di riferimento e non un atteggiamento settoriale in modo da affiancare alcuni studiosi occidentali (e gli esponenti dei Subaltern studies insegnano in atenei europei o americani) alla originalità e alla individualità della storia indiana.

Per saperne di più:

www.culturalstudies.it
Una pagina dedicata ai Subaltern studies: la storia del movimento, i nomi, i libri più importanti.

Nazione indiana
Ampia rassegna sui Subaltern studies già pubblicata dalla rivista "Derive e Approdi".

Storie e voci a confronto nel subcontinente indiano
Ampia e ricca recensione al libro di Ranajit Guha e Gayatri C. Spivak Subaltern Studies. Modernità e (post)colonialismo.

Bibliografia (in inglese).
Un sito dedicato alla raccolta di titolo e di ricerche dei Subaltern studies.

 




 

 

 

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