Le
primarie (
Primaries) sono le elezioni pubbliche
dei delegati alla
convention nazionale di un
partito. Intendono essere una forma di democrazia “dal
basso”, attraverso la quale i cittadini possono
contribuire alla scelta dei candidati presidenziali.
Negli Stati Uniti si svolgono con modalità diverse
a seconda delle leggi dello Stato in cui si tengono
e dei regolamenti di ciascun partito. I votanti possono
eleggere i delegati in modo diretto o esprimendo la
loro preferenza per un candidato presidenziale (primarie
indirette). In alcuni Stati, i votanti si limitano a
scegliere i delegati alle
convention nazionali,
e le preferenze espresse dagli aspiranti delegati per
questo o quel candidato presidenziale sono abitualmente
indicate sulle schede. Esistono primarie a preferenza
vincolante o non vincolante.
Nella maggior parte degli Stati, si richiede che i delegati
scelti nelle primarie votino per il candidato al quale
si sono impegnati a dare, durante i ballottaggi in sede
di convention nazionale, un determinato numero di voti.
In tale modo, essi sono vincolati a votare per quel
candidato fino a quando la percentuale dei voti ottenuti
alla convention scende sotto una certa soglia, oppure
fino a quando il candidato stesso libera i delegati
dall’impegno di votare per lui. L’
uncommitted
(che non ha preso impegni) è invece un delegato
che va alla
convention nazionale senza essersi
impegnato formalmente a votare per alcuno dei candidati
in lizza. In passato, accadeva a volte che intere delegazioni
di Stato scegliessero di non impegnarsi, in genere per
aumentare il loro potere di contrattazione. Ma i nuovi
regolamenti rendono quasi impossibile realizzare un
simile grado di unità ed è quindi a livello
individuale che si decide di essere
uncommitted.
Nella maggior parte delle primarie repubblicane risulta
eletto delegato il candidato che ottiene il maggior
numero di voti (
winner-take-all primary). I
democratici, invece, usano il sistema proporzionale
per eleggere i loro delegati, ma anche per garantire
la partecipazione delle donne, delle minoranze e dei
vari gruppi etnici.
La maggior parte delle consultazioni primarie sono closed
primaries: possono cioè prendere parte al voto
soltanto gli iscritti a quel partito. Le open primaries
permettono invece il voto anche agli indipendenti e
agli elettori registrati in altri partiti. In quest’ultimo
caso avviene il
crossover, con cui cioè
un elettore “attraversa” la scheda per segnare
un nome compreso in un’altra lista.
Con il termine
caucus (un vocabolo pellerossa
che significa “incontro tra capi tribù”)
si indica invece un altro meccanismo usato dai partiti
politici americani per nominare i propri candidati presidenziali.
Nel processo della nomination presidenziale, gli attivisti
locali del partito, riuniti secondo le dimensioni dei
distretti in un incontro aperto, scelgono i delegati
che li rappresenteranno alle riunioni di contea. Questi
a loro volta scelgono i delegati alle riunioni di Stato,
e queste ultime esprimono i delegati alla
convention
nazionale del partito. La finalità di questo
sistema è aprire al maggior numero possibile
di persone la partecipazione politica e offrire al reclutamento
di nuovi talenti un incentivo che non si limiti alla
votazione alle elezioni primarie.
Nei
caucus gli elettori non hanno in mano alcuna
scheda, semplicemente si ritrovano, discutono e fanno
sapere quale candidato del proprio partito preferiscono.
Nelle primarie, invece, ci si ritrova di fronte a un
seggio, ma non sempre le cose funzionano allo stesso
modo. In alcuni stati i votanti ricevono tutte le schede
(quelle per i Democratici e quelle per i Repubblicani)
e poi ne infilano nell'urna soltanto una, in altri devono
manifestare con un certo anticipo (variabile) da che
parte stanno, in altri ancora devono dichiarare per
chi vogliono votare prima di entrare in cabina.
Le primarie si adottarono per la prima volta a livello
federale (già usate nel Wisconsin dal 1903) nelle
elezioni del 1912. La convention è il momento
conclusivo verso il quale tende tutto il sistema dei
caucus e delle primarie: è il congresso
del partito che sceglie (ma, il più delle volte,
non può che ratificare l'esito delle primarie
svoltesi in precedenza) i candidati alla presidenza
e alla vice presidenza, e che discute e delibera a proposito
del programma elettorale.
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