233 - 02.08.03


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La forza di un'idea sta nella sua realizzazione

Marco Grasso - Vision

Global Democracy Network é una rete di riflessione e di elaborazione costituita da un gruppo di think-tanks europee ("Vision" - Roma, Demos - Londra, openDemocracy - Londra, British Council - Bruxelles). Scopo di questa collaborazione é, in generale, l'analisi dell'evoluzione della forme e dei modi della democrazia.

Global Democracy Network procede per progetti. Il percorso metodologico prevede la promozione di una serie di seminari volti all'elaborazione teorica, alla sistematizzazione e alla diffusione dei temi propri di ciascun progetto. La scelta é quella di approfondire di volta in volta alcuni aspetti della nozione di democrazia e di seguire il viaggio della presidenza di turno della UE. Così, i seminari vengono organizzati nel paese cui semestralmente spetta la presidenza, e sono strutturati in sessioni di interesse generale incentrate sull'essenza della democrazia, e in sessioni specifiche ispirate dalle priorità europee del paese ospitante. Tutti i seminari sono preceduti da un dibattito on-line coordinato e razionalizzato delle think-tanks di Global Democracy Network. Questa prassi, oltre a consentire di ampliare le voci, le prospettive e i soggetti coinvolti, rende possibile la definizione del materiale per gli incontri di lavoro. Le riflessioni prodotte dai seminari vengono infine rese disponibili a tutti coloro che sono coinvolti nei processi decisionali internazionali o che comunque sono interessati ai temi trattati.

Il progetto in corso di elaborazione, che va sotto il nome di Europe, Democracy and the World, prende avvio lo scorso aprile a Bruxelles - non casualmente. In tale occasione una sessione informale di lavoro fra i partecipanti al network ha determinato l'agenda da sviluppare. Essa prevede, innanzitutto, che la riflessione si focalizzi sull'essenza della democrazia nella UE, sulle questioni di cittadinanza, di partecipazione e di identità nella diversità, di sicurezza, di decentralizzazione e di devoluzione, alla luce delle modifiche introdotte dalla nuova Costituzione Europea. L'attenzione deve poi incentrarsi sulla governance europea, e sulle questioni che la Ue - ma anche altre istituzioni sopranazionali quali le Nazioni Unite, la Nato, il Wto - sono chiamate a risolvere: dalla legittimazione democratica, alle ripercussioni sulle politiche e sulle governance nazionali.

Riflessioni, queste, che implicano la riconsiderazione del rapporto fra la Ue e i governi nazionali, la cui legittimazione democratica viene progressivamente erosa dal dilagante disimpegno politico e dall'emorragia di poteri e di funzioni verso il basso e verso l'alto. L'orizzonte deve quindi aprirsi alle nuove forme della democrazia, e alla comprensione dei vantaggi e dei pericoli che l'innesto delle nuove tecnologie nell'antico corpo della democrazia comporta. Questo percorso deve essere condotto con riguardo alle potenzialità dell'UE nel favorire la democrazia, lo sviluppo e la sicurezza al di fuori dei suoi confini e alla sua capacità di porsi come interlocutore per le istanze democratiche provenienti dei movimenti di protesta emersi negli ultimi anni.

Dopo Bruxelles, il percorso del progetto Europe, Democracy and the World ha preso corpo ad Atene, dal 26 al 28 giugno, con il seminario European Democracy and the Near Abroad, dedicato per un verso alle prospettive dell'Europa figlia della nuova Costituzione, e per altro verso al rafforzamento della democrazia nell'Europa sud-orientale, ai rapporti con il Medioriente e più in generale con il mondo islamico. Il prossimo seminario si terrà a Roma alla fine di novembre e sarà incentrato sui temi della governance globale e sul ruolo che rispetto a essa assumeranno gli stati nazionali.

Ad Atene le sessioni generali sono state dedicate al futuro dell'Europa dopo la Costituzione di Giscard d'Estaing. Più nel dettaglio, si é discusso della necessità che le istituzioni europee sappiano esprimere una politica in grado di estendere i fondamenti della democrazia, la pace e la prosperità alle regioni confinanti, in modo da aumentare l'influenza strategica dell'Europa sullo scacchiere mondiale. A tali fini si potrebbe prevedere l'istituzione di una sorta di Commonwealth europeo, un network che va dai paesi del Africa mediterranea alla Russia, con lo finalità di estendere le libertà, gli scambi fra le culture, l'istruzione e lo sviluppo civico. Ma sarebbe altresì importante aumentare la collaborazione transfrontaliera per migliorare la sicurezza e rendere più efficiente la lotta alla criminalità e al terrorismo. Contemporaneamente l'ingresso nella UE dei nuovi stati membri potrebbe favorire un ampio processo di democratizzazione volto al progresso civico e istituzionale, e alla partecipazione dei cittadini nelle aree marginali del nostro continente.

Tutto ciò potrebbe rilanciare i rapporti con gli Stati Uniti e riorientare il dialogo fra le due sponde dell'Atlantico secondo priorità diverse. Ancora, per colmare l'attuale deficit democratico é stata considerata l'opportunità di una leadership politica europea, che trovi fondamento in un sistema partitico genuinamente continentale e non esclusivamente nelle attuali deboli affinità dei gruppi politici del Parlamento Europeo.

Le sessioni suggerite dalle priorità della Grecia si sono soffermate sulle relazioni fra l'Europa, il Medioriente e l'Asia, o almeno quella porzione di Asia tanto prossima al vecchio continente da essere un potenziale futuro membro dell'UE, la Turchia. Quindi sono state analizzate le lezioni dei processi di peace-keeping e nation-building nella regione balcanica, con l'obiettivo di trarre indicazioni per aumentare il peso politico della Ue a livello globale. Infine é stata evidenziata la possibilità per la Ue di utilizzare come strumento di iniziativa politica per la risoluzione delle turbolenze del mondo arabo, la creazione di un'area di libero scambio con l'Africa settentrionale, il Mediorente e i paesi del Golfo Persico.

Global Democracy Network é quindi un laboratorio internazionale di riflessione, in grado di fornire gli strumenti di lettura di una realtà a un tempo interdipendente e frammentata. Intendiamo cioé stimolare, far crescere e proteggere, come in una serra, idee buone e semplici su argomenti altamente controversi. Ma poiché la forza delle idee sta nella loro realizzazione, intendiamo anche canalizzarle verso i luoghi ove si prendono le decisioni più rilevanti per l'Europa e per il mondo. E, come una serra, siamo trasparenti e aperti: indipendenti e flessibili, desideriamo condividere i nostri progetti e le nostre iniziative con gli interlocutori più disparati.

L'obiettivo che ci siamo prefissati é ambizioso, ma non irraggiungibile. Abbiamo infatti l'opportunità di colmare un vuoto di elaborazione e di propositività che si va facendo sempre più evidente. Le principali sfide che dovremo superare riguardano sia il consolidamento e l'espansione di Global Democracy Network, che l'aumento della sua capacità di interlocuzione e di influenza. L'unica strada percorribile passa attraverso la qualità della riflessione e la capacità di trasmetterne i contenuti.

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