Global
Democracy Network é una rete di riflessione
e di elaborazione costituita da un gruppo di think-tanks
europee ("Vision" - Roma, Demos
- Londra, openDemocracy
- Londra, British Council - Bruxelles). Scopo di questa
collaborazione é, in generale, l'analisi dell'evoluzione
della forme e dei modi della democrazia.
Global Democracy Network procede per progetti.
Il percorso metodologico prevede la promozione di
una serie di seminari volti all'elaborazione teorica,
alla sistematizzazione e alla diffusione dei temi
propri di ciascun progetto. La scelta é quella
di approfondire di volta in volta alcuni aspetti della
nozione di democrazia e di seguire il viaggio della
presidenza di turno della UE. Così, i seminari
vengono organizzati nel paese cui semestralmente spetta
la presidenza, e sono strutturati in sessioni di interesse
generale incentrate sull'essenza della democrazia,
e in sessioni specifiche ispirate dalle priorità
europee del paese ospitante. Tutti i seminari sono
preceduti da un dibattito on-line coordinato e razionalizzato
delle think-tanks di Global Democracy Network.
Questa prassi, oltre a consentire di ampliare le voci,
le prospettive e i soggetti coinvolti, rende possibile
la definizione del materiale per gli incontri di lavoro.
Le riflessioni prodotte dai seminari vengono infine
rese disponibili a tutti coloro che sono coinvolti
nei processi decisionali internazionali o che comunque
sono interessati ai temi trattati.
Il progetto in corso di elaborazione, che va sotto
il nome di Europe, Democracy and the World,
prende avvio lo scorso aprile a Bruxelles - non casualmente.
In tale occasione una sessione informale di lavoro
fra i partecipanti al network ha determinato l'agenda
da sviluppare. Essa prevede, innanzitutto, che la
riflessione si focalizzi sull'essenza della democrazia
nella UE, sulle questioni di cittadinanza, di partecipazione
e di identità nella diversità, di sicurezza,
di decentralizzazione e di devoluzione, alla luce
delle modifiche introdotte dalla nuova Costituzione
Europea. L'attenzione deve poi incentrarsi sulla governance
europea, e sulle questioni che la Ue - ma anche altre
istituzioni sopranazionali quali le Nazioni Unite,
la Nato, il Wto - sono chiamate a risolvere: dalla
legittimazione democratica, alle ripercussioni sulle
politiche e sulle governance nazionali.
Riflessioni, queste, che implicano la riconsiderazione
del rapporto fra la Ue e i governi nazionali, la cui
legittimazione democratica viene progressivamente
erosa dal dilagante disimpegno politico e dall'emorragia
di poteri e di funzioni verso il basso e verso l'alto.
L'orizzonte deve quindi aprirsi alle nuove forme della
democrazia, e alla comprensione dei vantaggi e dei
pericoli che l'innesto delle nuove tecnologie nell'antico
corpo della democrazia comporta. Questo percorso deve
essere condotto con riguardo alle potenzialità
dell'UE nel favorire la democrazia, lo sviluppo e
la sicurezza al di fuori dei suoi confini e alla sua
capacità di porsi come interlocutore per le
istanze democratiche provenienti dei movimenti di
protesta emersi negli ultimi anni.
Dopo Bruxelles, il percorso del progetto Europe,
Democracy and the World ha preso corpo ad Atene,
dal 26 al 28 giugno, con il seminario European
Democracy and the Near Abroad, dedicato per un
verso alle prospettive dell'Europa figlia della nuova
Costituzione, e per altro verso al rafforzamento della
democrazia nell'Europa sud-orientale, ai rapporti
con il Medioriente e più in generale con il
mondo islamico. Il prossimo seminario si terrà
a Roma alla fine di novembre e sarà incentrato
sui temi della governance globale e sul ruolo
che rispetto a essa assumeranno gli stati nazionali.
Ad Atene le sessioni generali sono state dedicate
al futuro dell'Europa dopo la Costituzione di Giscard
d'Estaing. Più nel dettaglio, si é discusso
della necessità che le istituzioni europee
sappiano esprimere una politica in grado di estendere
i fondamenti della democrazia, la pace e la prosperità
alle regioni confinanti, in modo da aumentare l'influenza
strategica dell'Europa sullo scacchiere mondiale.
A tali fini si potrebbe prevedere l'istituzione di
una sorta di Commonwealth europeo, un network
che va dai paesi del Africa mediterranea alla Russia,
con lo finalità di estendere le libertà,
gli scambi fra le culture, l'istruzione e lo sviluppo
civico. Ma sarebbe altresì importante aumentare
la collaborazione transfrontaliera per migliorare
la sicurezza e rendere più efficiente la lotta
alla criminalità e al terrorismo. Contemporaneamente
l'ingresso nella UE dei nuovi stati membri potrebbe
favorire un ampio processo di democratizzazione volto
al progresso civico e istituzionale, e alla partecipazione
dei cittadini nelle aree marginali del nostro continente.
Tutto
ciò potrebbe rilanciare i rapporti con gli
Stati Uniti e riorientare il dialogo fra le due sponde
dell'Atlantico secondo priorità diverse. Ancora,
per colmare l'attuale deficit democratico é
stata considerata l'opportunità di una leadership
politica europea, che trovi fondamento in un sistema
partitico genuinamente continentale e non esclusivamente
nelle attuali deboli affinità dei gruppi politici
del Parlamento Europeo.
Le sessioni suggerite dalle priorità della
Grecia si sono soffermate sulle relazioni fra l'Europa,
il Medioriente e l'Asia, o almeno quella porzione
di Asia tanto prossima al vecchio continente da essere
un potenziale futuro membro dell'UE, la Turchia. Quindi
sono state analizzate le lezioni dei processi di peace-keeping
e nation-building nella regione balcanica,
con l'obiettivo di trarre indicazioni per aumentare
il peso politico della Ue a livello globale. Infine
é stata evidenziata la possibilità per
la Ue di utilizzare come strumento di iniziativa politica
per la risoluzione delle turbolenze del mondo arabo,
la creazione di un'area di libero scambio con l'Africa
settentrionale, il Mediorente e i paesi del Golfo
Persico.
Global Democracy Network é quindi un
laboratorio internazionale di riflessione, in grado
di fornire gli strumenti di lettura di una realtà
a un tempo interdipendente e frammentata. Intendiamo
cioé stimolare, far crescere e proteggere,
come in una serra, idee buone e semplici su argomenti
altamente controversi. Ma poiché la forza delle
idee sta nella loro realizzazione, intendiamo anche
canalizzarle verso i luoghi ove si prendono le decisioni
più rilevanti per l'Europa e per il mondo.
E, come una serra, siamo trasparenti e aperti: indipendenti
e flessibili, desideriamo condividere i nostri progetti
e le nostre iniziative con gli interlocutori più
disparati.
L'obiettivo che ci siamo prefissati é ambizioso,
ma non irraggiungibile. Abbiamo infatti l'opportunità
di colmare un vuoto di elaborazione e di propositività
che si va facendo sempre più evidente. Le principali
sfide che dovremo superare riguardano sia il consolidamento
e l'espansione di Global Democracy Network,
che l'aumento della sua capacità di interlocuzione
e di influenza. L'unica strada percorribile passa
attraverso la qualità della riflessione e la
capacità di trasmetterne i contenuti.
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