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Immagini/Momenti di bellezza dal caos
Marina
Sagona
Vediamo in modo diverso, in diverse città?
Abbiamo un occhio malinconico a Venezia, uno filosofico a Benares e ci accendiamo di
energia a Hong Kong? O invece ha ragione Orazio, quando scrive al suo inquieto amico
Bullaeop, nella più bella poesia di ogni temo, che "coelum non animum mutant qui
trans currunt"? Chi vola oltremare muta il cielo e non lanimo suo?
Per anni ho creduto ad
Orazio. Ora non più, troppi viaggi o troppa fatica non so. Viaggiare cambia lanimo
del viandante. Lo provano I colori e le sagome dellitaliana Marina Sagona. Placide e
graziose in Italia, si fanno brusche, senza compromessi, decise, da quando lartista
vive a New York, città bellissima&bruttissima. Ci sono sorrisi, ma falsi come quelli
dei parties a Park Avenue. Ci sono colori, ma veri come quelli dei playground dove giocano
I bambini al Central Park. Il mare è una tavola blu, gli uomini sembrano affidabili come
il Grande Gatsby, le donne rassicuranti come Mira Sorvino.
Dai fumetti di Sagona non esce parola. Cè buio e silenzio, come
per chi viaggia in metropolitana, mascherando in fragore del treno e la violenza della
metropoli dietro un concerto barocco. Illusione e verità . Quelle note barocche che oggi
ispirano pace, furono composte da artisti considerati come camerieri, in stanze malandate,
tra guai domestici e infelicità. Larte spicca un momento di bellezza dal caos.
Così Marina Sagona. Wittgenstein diceva "Ciò che è grazioso non è bello".
Guardate bene questi disegni: essi non sono graziosi perché sono belli.
(Dalla prefazione di Gianni Riotta al catalogo di una
"personale" di Marina Sagona a Palermo)
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