Terrorismo, Germania troppo morbida?
Il marocchino Mounir el-Motassadeq, l’unico
uomo condannato in connessione con gli attacchi terroristici
dell’11 settembre, dopo due anni e quattro mesi
in cella, è stato rilasciato dalla corte tedesca
di Amburgo. La notizia ha destato un certo scalpore
negli Usa, dove è stata letta come l’ennesima
prova di leggerezza europea nei confronti del terrorismo.
Il presunto terrorista era stato condannato a quindici
anni di prigione, ma la corte d’appello ha annullato
la condanna sostenendo che Motassadeq non avrebbe
ricevuto un processo giusto, a causa del rifiuto statunitense
di permettere la testimonianza di un sospetto terrorista
catturato in America. Nei mesi precedenti l’11
settembre, Motassadeq, secondo gli inquirenti, avrebbe
aiutato a trasferire denaro sui conti dei futuri dirottatori.
L’imputato si è difeso affermando di
aver solo voluto aiutare dei compagni musulmani, senza
essere a conoscenza del loro piano terroristico. Intanto
a Motassadeq è stato ritirato il passaporto,
e dovrà recarsi due volte la settimana presso
la polizia amburghese.
Gli ha dedicato un articolo il
New York Times , che ha spiegato come, anche se
Motassadeq affronterö un nuovo processo in giugno,
"il suo rilascio sottolinea le difficoltö incontrate
dai procuratori tedeschi nel perseguire i sospetti
complici del gruppo di Al Qaeda, con base in Amburgo,
che progett÷ e guid÷ il dirottamento degli aerei dell'11
settembre e gli attacchi al World Trade Center e al
Pentagono". Il Nyt ha ricordato che quest'anno un
altro sospetto della cellula amburghese (quella cui
apparteneva Mohammed Atta, il leader del gruppo dell'11
settembre), Abdelghani Mzoudi, era stato assolto quando
gli Stati Uniti non avevano permesso la testimonianza
di Ramzi bin al-Shibh, sospetto anello del gruppo,
sotto custodia americana, che avrebbe scagionato,
in una lettera, Mzoudi.
Balcani, la Croazia ci crede
In una recente visita a Parigi, il Presidente
croato Stipe Mesic ha fatto un bilancio del cammino
del proprio paese verso l'Unione. Si ² detto fiducioso,
come racconta
Le Monde , che la Commissione si dichiari favorevole
alla candidatura all'ingresso nell'Ue, e che le negoziazioni
s'aprano alla fine del 2004. "Abbiamo condotto a termine
l'armonizzazione della nostra legislazione con la
legislazione comunitaria - ha dichiarato Mesic - abbiamo
approvato una legge sulla protezione delle minoranze,
accelerato il ritorno dei rifugiati e la restituzione
delle proprietö". Mesic ha inoltre verificato il sostegno
di Jacques Chirac, il quale, nonostante un recente
richiamo del Parlamento europeo, ha apprezzato "gli
sforzi della Croazia nel rispondere alle richieste
del Tribunale penale internazionale dell'Aja". Mesic
si ² detto felice del fatto che l'alternanza al governo
di Zagabria, avvenuta in gennaio, non abbia rimesso
in causa "l'essenziale": la conversione del paese
alle norme europee e allo Stato di diritto. La Croazia
intende anche rinnovare i legami con i paesi vicini.
Malgrado le deludenti evoluzioni di paesi come la
Serbia, Mesic ha dichiarato di non voler "abbandonare
gli sforzi di cooperazione".
La nuova Spagna di Zapatero
"Ci÷ che ² buono per l'Europa lo ² anche per la Spagna",
lo ha detto, nel discorso d'insediamento, il nuovo
primo ministro spagnolo Jos³ Zapatero. La
Sueddeutsche Zeitung segnala come Zapatero abbia
confermato di voler ritirare entro giugno le truppe
dall'Iraq, nel caso in cui non si verificasse l'attesa
svolta, cio² un vero coinvolgimento delle Nazioni
Unite. "La situazione in Iraq peggiora giorno dopo
giorno" ha detto Zapatero rivolgendosi al Parlamento,
assicurando tuttavia una "lotta senza pietö" contro
il terrorismo, una lotta "con ogni mezzo" che si muova
sul solco giö tracciato dal suo predecessore Jos³
Maria Aznar.
Le Monde ha sottolineato la fermezza del premier
a riguardo, ma anche il suo nuovo approccio, che intende
cercare "un'ampia cooperazione internazionale" e che
vuole "tuttavia rispettare le regole e i valori della
nostra democrazia e non restringere il nostro sistema
di libertö". Insomma un chiaro rifiuto della via americana,
una chiara sconfessione della politica di Aznar.
Sulla Costituzione europea, Zapatero ha detto che la Spagna si batterö perch³ venga approvata entro la fine di giugno, ancora sotto presidenza irlandese. Zapatero ha detto che la Costituzione ² "il pið stabile elemento d'unione" dell'Europa a 25, e ha proposto che venga firmata a Madrid, in memoria delle 191 vittime dell'11 marzo. Intanto Le Monde segnala che la Polonia, l'altra recalcitrante, sarebbe ora pronta a trovare l'accordo sulla Costituzione. Al termine di un incontro con il suo omologo inglese Jack Straw, il ministro degli Esteri polacco Cimoszewicz ha dichiarato che "la Polonia ² aperta al compromesso, specialmente sui punti in cui la nostra posizione ² stata differente da quella dei nostri partner".
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