322 - 07.06.07


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Per l’Ue è tempo di
democrazia informata

Mauro Buonocore


Ambiente e riscaldamento del pianeta, integrazione e immigrazione, lotta alla criminalità organizzata. Queste sono alcune tra le più importanti sfide che il panorama globale ci chiama ad affrontare nel breve e lungo periodo.
Di fronte a questi temi l’Europa non può rinunciare a giocare un ruolo determinante, efficiente, innovativo. Non può rinunciarvi perché la realtà globale ha bisogno di una Ue attiva, capace di proporre soluzioni, di agire per metterle in pratica, di essere protagonista all’interno del dibattito globale tra le potenze occidentali e gli interessi delle potenze emergenti.
Ma l’Europa non può rinunciare a questa missione che la vuole alla ricerca di un ruolo determinante (e determinato) nelle politiche globali perché ha i mezzi e le caratteristiche necessarie per farlo, e non può tirarsi indietro.

La questione è affrontata nel pamphlet L’Europa nel mondo. Scelte politiche per la sicurezza e la prosperità pubblicato in diverse lingue da E3G, un think tank inglese che si definisce come “una organizzazione no profit che lavora nel pubblico interesse per accelerare la transizione globale verso uno sviluppo sostenibile”.
I problemi citati dimostrano ogni giorno di più la loro urgenza, si legge nelle pagine firmate da Tom Burke e Nick Mabey, e la soluzione richiede azione.
L’Europa, insistono gli autori, deve farsi carico di scelte politiche chiare e ambiziose come la ridefinizione del successo economico verso l’orizzonte di un benessere sostenibile che coniughi qualità ambientale e mobilità sociale. E poi la ripartizione dei rischi tra le generazioni, l’obiettivo di raggiungere la sicurezza energetica e climatica, la capacità di guardare alla Cina come una risorsa su cui investire. Tutte sfide di grande ambizione, che chiedono all’Europa di avere fiducia in se stessa, nei propri mezzi, nelle proprie capacità.

Insomma, gli autori del pamphlet chiedono all’Europa di essere protagonistai di uno “slancio evolutivo” affinché l’esperienza dell’Ue, che nei suoi primi 50 anni di storia è stata “un circolo virtuoso di crescente successo e capacità”, non si trasformi in breve tempo in “un circolo vizioso di fallimento e declino”.
La strada per evitare che questo accada e per mettere in pratica le scelte proposte, concludono Burke e Mabey, passa per il rinnovamento della democrazia, per la ricerca di strade nuove che vedano l’Europa impegnarsi con i propri cittadini e assegnare loro nuove responsabilità.
La strada di cui si parla è già battuta in numerose realtà nel mondo, è una strada di partecipazione e consapevolezza sulle scelte da prendere, una strada che pone cittadini ed elettori di fronte alla responsabilità di conoscere e valutare prima che la politica decida, una strada che ha la forma dei sondaggi informati e il nome di deliberative democracy.
E’ forse il tempo che l’Europa inizi a percorrerla con decisione e determinazione.


“L’Europa nel mondo. Scelte politiche per la sicurezza e la prosperità” è stato realizzato con licenza Creative Commons.
Il testo completo è disponibile al sito www.europeintheworld.eu
Per maggiori informazioni si può visitare il sito
www.e3g.org

 

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