326 - 07.08.07


Cerca nel sito
Cerca WWW
L’estate rivelata nei dettagli

Francesco Longo


“Si erano trasferiti tutti nella veranda lato oceano a guardare il tramonto”. Quando in un romanzo si incontrano frasi così, si capisce subito che si ha tra le mani pagine di letteratura. Charles Simmons è uno scrittore di ottant’anni. Il suo primo romanzo pubblicato in Italia si chiama Acqua di mare (BUR), e la trama segue, seppure a distanza, quella di Primo amore di Turgenev, come si intuisce già dalla scelta dell’epigrafe: “ciascuno di noi deve raccontare la storia del suo primo amore”. Una frase di Turgenev, appunto.
Le altre spie che segnalano presto che questo romanzo si confronta con la grande letteratura sono i temi che indaga: l’estate e l’amore. Raccontare l’estate nei luoghi di mare è una sfida altissima per uno scrittore, perché vuol dire mettersi a riempire le pagine di un’atmosfera che si caratterizza proprio per l’assenza di grandi eventi. Nell’ultimo anno, solo in Italia, si sono osservati e letti i tentativi di: John Banville (Il mare, Guanda), di Pedro Zarraluki (Un’estate a Cabrera, Neri Pozza) e di Marie NDiaye (Fuori stagione, Morellini). In modi diversi questi scrittori hanno cercato di restituire il cuore dell’estate dovendo fare infatti i conti con la rarefazione assoluta, la mancanza di energie, l’immobilità, e con il fatto che questo universo statico sia determinante nella vita dei personaggi e per loro schiacciante: trascorrere un’estate può essere un’esperienza terribilmente densa e dolorosa. Per scrivere dell’estate bisognerebbe comunque imparare da Onde di Eduard von Keyserling (Marcos y Marcos) e non dal recente L’estate è crudele di Bijan Zarmandili (Feltrinelli). E cioè metterla al centro delle pagine e non tenerla come fondale.

È per questi motivi e alla luce anche di queste ultime letture che si può dire che chi riesce a narrare l’estate è solo chi sa scoprire l’epica estiva nei minuscoli movimenti che la costruiscono. Charles Simmons non delude proprio perché appunta e colleziona centinaia di micro emozioni che si saldano tra loro fino a costituire macigni emotivi. Il suo libro sa percepire tutto ciò che rende le vacanze marine un’esperienza immensa e indelebile: l’attesa delle feste in veranda, le frasi reticenti, le canzoni al pianoforte, la gente che legge libri e quella che prende il sole, i baci sulle labbra, i thermos di Martini, le notti perfette, gli amori taciuti e quelli fulminanti. La scrittura di Simmons riesce ad assumere la cadenza dell’estate scegliendo la stessa leggerezza affilata delle giornate estive. Simmons ha il coraggio di scrivere: “Bone Point le piaceva perché non era costretta a portare le scarpe”, oppure “Entriamo, qui ci sono le zanzare”, oppure: “La notte era chiara e asciutta, con una temperatura perfetta. Si stava bene sia vestiti, sia nudi”. È grazie a queste frasi che la potenza della stagione calda si accumula nelle pagine.

Il motivo però per cui il romanzo di Simmons può essere definito un piccolo capolavoro, è che questa precisione dei dettagli effimeri, fatale per chi legge, asseconda, e si salda, con una storia che tocca gli strati più profondi delle anime che mette in scena: la gelosia, l’amore, la fine dell’adolescenza, rivalità e ammirazione tra un padre e un figlio, la morte. Tutto il libro infatti è riassunto già nell’incipit: “Nell’estate del 1963 io mi innamorai e mio padre morì annegato”. Bisogna certo tenere presente che la costruzione dell’intreccio, un ingranaggio che non si inceppa mai, deriva dal racconto lungo di Turgenev, però Simmons riadatta la storia aggiungendo l’elemento mare, e ciò fa cambiare del tutto l’atmosfera. Michael, il protagonista, ama Zina, che avvista per la prima volta in spiaggia (“mi innamorai di Zina capovolta”). Anche in Turgenev Zinaida veniva vista per la prima volta “di fianco”. Zina, che inizialmente ricambia l’amore di Michael, si innamora del padre di Michael. Era così anche in Turgenev, identico. La madre di Zina anche è una donna affascinante e desidera anch’essa il padre di Michael, ma questo amore è contrastato dalla madre di Michael che tuttavia non sa rendere felice il proprio marito. Ognuno insomma desidera la persona sbagliata e per conquistarla compie atti insopportabili.

La simmetria, l’equilibrio, e l’armonia tra le parti di questo breve romanzo è tale da far sembrare simmetrici, durante la lettura, anche questi sentimenti che sono in realtà storti, deformi. Servirebbe un saggio di René Girard per individuare il tragitto dei desideri mimetici che attraversano queste pagine. Michael, che adora il proprio padre - che intanto corteggia Zina – lo ammira tanto da chiedersi: “Chissà se sarei mai stato capace di far così con le donne”. Ancora più esplicito era il protagonista di Turgenev: “io lo amavo e lo ammiravo, egli mi sembrava il modello di uomo”. Il padre di Michael e la madre di Zina anche si assomigliano: “erano entrambi seduttori, salvo che lui lo era per diletto, lei per mestiere”. L’intrico è tuttavia un congegno cupo che scandisce inevitabilmente un conto alla rovescia.

Avvicinandosi alla fine del libro i sotterfugi, le gelosie e i ricatti non riescono più a muoversi nell’ombra, la serenità va in pezzi. Inizia una pioggia tiepida. Poi c’è uno schiaffo durante un bagno in mare, e da quel punto in poi volano le accuse aperte.
Osserviamo la storia che si va a schiantare inesorabilmente verso il finale tragico, annunciato già dall’incipit. È il momento della resa dei conti: alcuni hanno rimpianti, altri crescono, c’è chi muore. “L’amore è cieco, inspiegabile e crudele”, dice qualcuno, verso la fine.

La vendetta di Michael – quando Zina ammette: “sono innamorata di tuo padre” – non si compie solo verso Zina, ma anche, incredibilmente, verso il lettore. Michael dà voce al peggiore sentimento che questo libro possa rivolgere al suo lettore. Alla fine infatti chi legge si ritrova innamorato non solo dei personaggi ma di tutta l’atmosfera dell’estate di Bone Point, ed è allora che con ferocia assoluta il protagonista pugnala il suo lettore alle spalle: “Avevo voglia che finisse l’estate”.

Charles Simmons
Acqua di mare
Bur, pagine 160, euro 8,40

 

 


 

Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista a
redazione@caffeeuropa.it