Il testo
che segue è la prima cinque lettere scritte e
lette dal direttore di Reset e Caffè Europa a
Fahrenheit,
trasmissione di Radio 3 Rai, dal 28 maggio al 1 giugno
scorsi.
Cari ascoltatori di Fahrenheit,
dopo avere analizzato, per il libro in cui mi occupo
di spin e spin doctors e di trucchi della politica (Spin.
Trucchi e tele-imbrogli della politica, Marsilio),
i testi dei discorsi dei politici e soprattutto i famosi
pastoni dei telegiornali, mi sono reso conto che il
trucco principale, il numero uno, è quello di
“cambiare discorso”.
Allora con questa prima lettera vi voglio raccomandare
una cosa, specialmente se siete insegnanti di italiano:
date un brutto voto agli studenti che al compito in
classe vanno “fuori tema”.
Vi ricordate quando il prof annotava sul foglio protocollo
del compito: brillante ma sei andato “fuori tema”
(non parliamo del caso di chi va fuori tema e per di
più scrive male, “sciatto e fuori tema”
– questi sono meno pericolosi).
Se non siete insegnanti di italiano, ma cittadini che
fanno qualunque altra attività, come me, io dico:
“impariamo a dare un brutto voto ai politici che
vanno fuori tema”. Il fuori tema può essere
geniale nel grande musicista o scrittore (ma a ben guardare
se è geniale non è più veramente
un fuori tema).
Insomma prendiamoli da piccoli quelli che vanno fuori
tema, perché poi se diventano dei politici importanti,
siamo spacciati.
Con il "fuori tema" si premia la pigrizia,
l’ignoranza, il nulla fare. Per ottenere una bella
figura con il “fuori tema” basta sapere
una cosa sola per tutta la vita: usi sempre quella e
non devi imparare neanche la seconda. Poi magari impari
anche a scusarti con eleganza e ci campi sopra indefinitamente.
La parola fuori tema del momento è “antipolitica”.
Parliamone senza timori, dell’antipolitica, (del
qualunquismo, del populismo, che sono degli ottimi argomenti,
quando sono in tema) ma se questi temi vengono fuori
quando si solleva il problema della riduzione del numero
dei ministri e dei sottosegretari da 104 a 60 (come
ha proposto Mario Pirani), della riduzione del 30% dei
consiglieri regionali, del controllo e del limite da
mettere alle spese del Parlamento (che non va bene che
costi come la somma dei Parlamenti francese e tedesco
più metà di quello inglese), dell’abolizione
dello spoil-system nella sanità o della
lottizzazione della Rai, allora son fuori tema e c’è
il pericolo che sia un trucco, uno degli infiniti stratagemmi
del potere per sottrarsi alla critica, uno dei tantissimi
effetti dello spin insomma di quel lavoro da illusionisti
che consiste nel dare l’effetto, dare il giro
alla palla, in modo che al rimbalzo o alla presa l’avversario
sia ingannato e perda il punto.
La parola antipolitica può facilmente diventare
una di queste palle con l’effetto.
E’ un trucco per evitare di rispondere all’argomento.
E’ un fuori tema.
Parliamo di come e perché si possono ridurre
i costi e gli sprechi, i privilegi un po’ troppo
vistosi e sostanziosi dei politici, parliamo del fatto
che i politici in carica producono troppo poco dal punto
di vista delle soluzioni che andiamo cercando. Oppure
parliamo del conflitto di interesse con i berlusconiani,
o del perché il Partito democratico non riesce
a rappresentare i giovani nel suo comitato costituente?
Argomenti dolorosi? Ma si capisce che stare al tema
è più difficile, in tutti i casi e specialmente
in questo. Dire che si tratta di un attacco contro la
democrazia rappresentativa, o di manovre persecutorie,
o di giudizi semplicistici è più comodo.
Prendiamo questi inganni alla radice, insegnamo a non
andare fuori tema, insegnamo a riconoscere l’argomento
pertinente.
Ho scoperto che in alcune scuole americane (ne hanno
bisogno anche più di noi) si tengono dei corsi
elementari di logica contro le fallacie argomentative,
il che vuol dire che si imparano i trucchi più
comuni della retorica con cui la gente cerca di ingannare
il prossimo. Propongo di inaugurare un corso alla radio.
Si prende un discorso politico, il testo di un tg e
lo si analizza elencando le fallacie che contiene. Intanto,
in attesa che ci insegnino tutti i trucchi, facciamo
questo esercizio mentale: quando ascoltiamo una dichiarazione
di un politico alla radio o alla tv, stiamo bene attenti
e poi chiediamoci: è in tema o fuori tema? E
se è fuori mettiamolo sulla lista nera, da non
votare più.
Con i miei più cari saluti, sinceramente vostro
Giancarlo Bosetti
Direttore di Reset
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