Circa 120
opere ospitate dai Musei Capitolini per celebrare degnamente
il VI centenario della nascita di Leon Battista Alberti
con una importante mostra dal titolo “La Roma
di Leon Battista Alberti. Architetti, umanisti e artisti
alla scoperta dell’antico nella città del
Quattrocento”.
Alla metà del Quattrocento Roma è una
città alla ricerca di una nuova forma e funzionalità
e i suoi stessi monumenti sembrano isolati e lontani,
immersi in un tessuto rado e con spazi naturali estesi,
dove l’azione del tempo ha reso sempre meno riconoscibili
le rovine delle architetture antiche, emergenti per
frammenti e oggetto di trasformazioni, riuso e saccheggio.
Le rappresentazioni della Roma del tempo ritraggono
la puntiforme emergenza delle principali architetture
nella città non ancora trasformata dai papi.
Alberti (1404-1472) giunge per la prima volta a Roma
nel 1432 per entrare nella curia di papa Eugenio IV
come abbreviatore apostolico. Per i successivi quarant’anni
sarà un osservatore attento di rovine architettoniche,
opere d’arte, iscrizioni e monete dell’antichità,
in gara con gli altri umanisti e artisti presenti in
città. Ancora nel 1471, un anno prima della morte,
guiderà Lorenzo il Magnifico, Bernardo Rucellai
e gli altri fiorentini giunti ad omaggiare il nuovo
papa Sisto IV, a visitare gli antichi monumenti di Roma
con una competenza ormai indiscussa.
La conoscenza diretta dei monumenti, oltre che dei
testi antichi, gli aveva permesso di scrivere un trattato
di architettura, il De re aedificatoria (Dell’Architettura),
capace di gareggiare con Vitruvio e di delineare le
forme di una nuova architettura per il suo tempo. Il
trattato fu presentato a papa Nicolò V nel 1452,
ma già prima di quella data Alberti aveva dato
prova del suo modo scientifico e innovativo di avvicinarsi
a quei temi, eseguendo un rilievo geometrico della città
del tutto inedito per i suoi tempi.
“La Roma di Leon Battista Alberti. Architetti,
umanisti e artisti alla scoperta dell’antico nella
città del Quattrocento” rientra nelle celebrazioni
del VI centenario della nascita di Leon Battista Alberti
ed è organizzata dal Comitato Nazionale VI Centenario
della Nascita di Leon Battista Alberti (Ministero per
i Beni e le Attività Culturali. Direzione generale
per i Beni librari e gli Istituti Culturali) e dall’Assessorato
alle Politiche Culturali del Comune di Roma-Sovraintendenza
ai Beni Culturali, a conclusione dei convegni di studio
dedicati all’opera albertiana tenutisi dal 2002
al 2004. La mostra sarà ospitata nella splendida
cornice di Palazzo Caffarelli, parte dei Musei Capitolini,
in Campidoglio, centro del rilievo della città
eseguito da Alberti e luogo dove sono già conservate
tante vestigia dell’antico emerse a quel tempo.
Attraverso l’esposizione di pezzi architettonici
antichi, che verranno collocati a fronte dei rari disegni
del Quattrocento dedicati alla rappresentazione di parti
o dell’insieme delle architetture antiche allora
visibili, verrà illustrato lo stato delle architetture
antiche di Roma e della loro conoscenza al tempo di
Alberti. In particolare le architetture alle quali egli
si ispirò per il suo trattato e i suoi progetti
(Mausoleo di Adriano, Pantheon, Colosseo, architetture
del Foro Romano, di Augusto, Transitorio, di Traiano,
archi trionfali, terme). Allo stesso tempo sarà
possibile valutare i diversi metodi di rappresentazione
e l’impegno rinnovatore con il quale architetti
e disegnatori del Quattrocento affrontarono lo studio
delle rovine per trarne ispirazione e modelli per un’architettura
nuova.Completano l’esposizione oggetti antichi
(monete, bronzi dalle navi di Nemi, gemme), manoscritti
dei più importanti umanisti attivi a Roma e conosciuti
da Alberti, e alcune significative opere di scultura
e pittura particolarmente legate alla ricerca di Alberti
e alla sua visione dell’arte e della cultura degli
antichi.
La mostra si conclude con alcuni disegni riferiti ai
principali interventi sui monumenti antichi e cristiani
da parte dei papi e in particolare per il nuovo San
Pietro e Borgo da parte di Nicolò V, il papa
che inaugurò una nuova visione della Roma cristiana
sulle basi dell’antico nel Quattrocento. Un plastico
appositamente realizzato permetterà la ricostruzione
del transetto e del coro di Bernardo Rossellino realizzato
nel quadro degli interventi promossi dal pontefice.
La mostra, che ha inteso dimostrare il tentativo intrapreso
dagli architetti e artisti del Quattrocento di conoscere
e riprodurre la monumentalità dell’antico
attraverso l’astrazione del disegno, riunisce
opere di enorme pregio e delicatezza provenienti da
alcune delle istituzioni culturali più prestigiose
d’Europa e America. Potranno essere eccezionalmente
ammirati codici rarissimi e di difficile visione, tra
cui spicca per bellezza ed importanza lo splendido Codex
Escurialensis (Madrid, Escorial), e raffinatissime
opere d’arte tra cui si segnalano una predella
del Beato Angelico (Pinacoteca Vaticana) e uno degli
affreschi di Andrea del Castagno staccati dalla medicea
villa Carducci a Legnaia (Firenze, Uffizi). Sarà
inoltre possibile apprezzare il celebre bronzetto del
Marc’Aurelio di Filarete, mai tornato a Roma dal
tempo di Eugenio IV: l’opera sarà visibile
in associazione ai calchi di due formelle della porta
di S.Pietro e in suggestivo confronto con il poco distante
modello equestre di piazza del Campidoglio e la monumentale
testa bronzea del Cavallo Carafa (Napoli, Museo Archeologico).
Per l’occasione saranno esposti anche alcuni bronzetti
e lastre campane provenienti dalle navi di Nemi, oggetto
nel 1447 di un celebre tentativo di recupero guidato
dallo stesso Alberti.
Mostra
La Roma di Leon Battista Alberti. Architetti, umanisti
e artisti alla scoperta dell’antico nella città
del Quattrocento.
Luogo
Roma, Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli
Apertura al pubblico:
24 giugno – 16 ottobre 2005
Orari:
dal martedì alla domenica ore 9.00-20.00. Lunedì
chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima
Info: tel 06 39967800
www.museicapitolini.org
Ufficio Stampa Zètema Progetto Cultura
Patrizia Bracci tel 06 82077337-305 349 4287675
p.bracci@zetema.it
www.zetema.it
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