279 - 14.06.05


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Arte e letteratura tra sogno e realtà

Tatiana Battini



I Boschi Letterari della valle del Sacco

All’inizio era il mito. Il bisogno naturale dell’uomo di spiegare le cose del mondo attraverso l’interpretazione creativa degli eventi. Con il passare dei secoli dal mito sono scaturiti i racconti e le fiabe, le grandi narrazioni epiche e le favole. Grazie alla fantasia l’uomo ha creato un universo immaginario così bene avviluppato al mondo reale da confonderne i confini. Prendendo spunto dalle annose questioni sollevate dai critici e gli intellettuali di ogni epoca, su quale fosse la letteratura alta e quale la letteratura bassa, quali fossero gli scrittori per ragazzi e quali gli scrittori per adulti, se fosse naturale creare gerarchie culturali che tenessero ben separate le varie forme di letteratura esistenti, qualcuno oggi ha sentito il bisogno di indagare sulla letteratura fantastica e sul tipo di abito che, con il passare dei secoli, le è stato cucito addosso. L’evento culturale “Boschi letterari del Lazio meridionale”, che ha visto protagonisti i comuni della provincia di Frosinone (Acuto, Alatri, Anagni, Boville Ernica, Castro dei Volsci, Ceccano, Ceprano, Ferentino, Morolo, Paliano, Vallecorsa e Veroli), promosso e organizzato dall’Associazione Intercomunale Biblioteche Valle del Sacco, in collaborazione con la rivista “Il Pepeverde” e con il sostegno della Regione Lazio e dell’amministrazione provinciale di Frosinone, è stato un vero e proprio Festival della cultura fantastica non soltanto in letteratura, ma anche nella cinematografia, nella fotografia e nel teatro. Nell’arco di dieci giorni, dal 20 al 29 maggio 2005, numerosi scrittori ed editori, docenti universitari ed artisti si sono dati il cambio di città in città, alternando la loro presenza negli auditorium e nelle biblioteche comunali, per incontrare il pubblico dei lettori ed affrontare insieme i temi legati alla letteratura per bambini, per ragazzi e per adulti.

Il fantastico non ha età?

Il romanzo d’avventura o di fantascienza, il romanzo medievale gotico o fantasy, le fiabe e le favole del folclore popolare, sono ancora da considerarsi letteratura riservata ai ragazzi? “Si e no, dipende dal tipo di letteratura e dall’autore” spiega il professore e scrittore Giulio Leoni, autore di romanzi di avventura e gialli, come I delitti del mosaico e l’ultimo I delitti della luce (entrambi Mondadori), nei quali troviamo, nei panni di un investigatore ante litteram, niente meno che Dante Alighieri. Giulio Leoni ha partecipato ad un incontro tenutosi ad Anagni durante il quale ha presentato il suo ultimo romanzo e ha risposto alle domande del pubblico presente. “Eventi come Boschi Letterari rendono possibile il dialogo, l’incontro tra scrittore e pubblico e sono importanti perché avvicinano i ragazzi alla lettura, allo stesso tempo le conferenze sulla letteratura fantastica, ripercorrendo la vita e le opere di grandi scrittori quali Calvino, Buzzati, Landolfi e Rodari, aiutano il lettore adulto ad abbandonare il pregiudizio di trovarsi di fronte ad un tipo di letteratura secondaria. A causa di un’errata tradizione accademica infatti, l’uomo tende a reprimere la sua componente “visionaria” e “fantastica”, a scapito di un tipo di letteratura che resta appannaggio di bambini e ragazzi. E pensare che noi italiani abbiamo un’opera di fantasia straordinaria come L’Orlando Furioso…
Dai dibattiti organizzati in questi giorni nei diversi comuni, è venuto fuori che, se è vero che gli adolescenti si orientano spontaneamente verso il genere fantasy, il gotico e il fantascientifico, è anche vero che la lettura non è un’azione spontanea dell’uomo, ma è una pratica che va insegnata con costanza e in maniera stimolante, per fare in modo che il bambino continui ad amare la lettura anche da adulto. Le scuole prima di tutto, ma anche eventi di questo tipo hanno il compito di stimolare l’interesse verso il libro e non solo. In numerosi auditorium sono stati proiettati film di genere, come il gotico Una serie di sfortunati eventi e l’avventuroso Il giro del mondo in 80 giorni, mentre diverse compagnie teatrali hanno portato in scena il sogno, la creatività e la fantasia. Infine, in varie biblioteche e spazi espositivi sono state allestite interessanti mostre fotografiche e pittoriche a tema, evidenziando l’interesse che le discipline artistiche nutrono verso la sfera onirica e immaginifica. Insomma, orchestrando le varie forme d’arte si è potuto discutere del “fantastico” a 360° e non c’è stato alcun limite di età.

Calvino poeta di tutti

A tale proposito, un interessante convegno, tenutosi ad Anagni, si è tutto incentrato sulle opere dello scrittore, giornalista ed editore Italo Calvino. “Calvino è un poeta senza limiti” ha affermato la Dott.ssa Laura Detti dell’Università di Roma Tre, che sta svolgendo il dottorato di ricerca proprio sulla figura “dimezzata” dell’autore, da una parte scrittore per ragazzi e dall’altra scrittore per adulti. “Per tutta la vita ha sempre affermato di voler essere un autore per tutti, giovani e meno giovani” ha puntualizzato Laura Detti, “perché la sua letteratura non aveva limiti di età, di censo o di cultura, per questo aveva scelto di esprimersi stilisticamente in una maniera estremamente chiara e lineare, descrittiva e fantasiosa”. Non è un caso però che proprio gli adolescenti lo abbiano scelto spesso come autore preferito. Nonostante la scrittura onirica e la trama surreale, Calvino è stato in grado di descrivere analiticamente le situazioni più incredibili, rendendole magicamente credibili agli occhi del lettore. “Partendo da una mirata strategia stilistica basata sull’evidenza, la chiarezza e la semplicità di linguaggio” ha concluso la Dott.ssa Detti, “Calvino ha costruito in maniera dettagliata il proprio stile narrativo, che si rifà in parte al saggio filosofico settecentesco (la descrizione analitica delle azioni), in parte al romanzo fantastico ottocentesco (la trama svincolata dalla realtà), avendo come unico obiettivo quello di arrivare ai ragazzi e alla gente comune attraverso i suoi scritti. Riuscendo in pieno nel suo intento”.

Diabolik come i Buddenbrook

Numerosi sono stati i dibattiti sulla fantascienza, un genere, questo, che spopola nelle sale cinematografiche e in letteratura, al pari del genere fantasy. C’è stato un vero e proprio “boom” negli ultimi anni per questi due modi di intendere il “fantastico”, prendiamo in considerazione il filone fantascientifico americano, per esempio il colossal di prossima uscita La guerra dei mondi e i sei episodi di Guerre stellari, o, sul fronte del fantasy, pensiamo alle avventure letterarie e cinematografiche del mago Harry Potter e alla saga de Il signore degli anelli. “Adoro leggere opere di fantascienza e mi diverto a scrivere romanzi ironici e fantasiosi, trovo che questo genere, come il fantasy, sia un genere letterario riservato generalmente agli adulti” afferma lo scrittore Massimo Mongai, autore di romanzi di fantascienza e vero appassionato del genere. Invitato ad incontrare i lettori nell’auditorium comunale di Ceccano, ha parlato del suo libro Memorie di un cuoco d'astronave, che gli è valso il premio Urania 1997, “per ogni opera fantascientifica seria, esiste oggi la versione ad usum delphini, ovvero una riduzione del testo originale o una serie di testi scritti ad hoc per i lettori più giovani. Esattamente il contrario avviene nel mondo delle fiabe, tradizionalmente riservato ai bambini, che qualche volta ascende verso un pubblico adulto incontrando il suo favore, pensiamo ad opere come Le fiabe al telefono di Rodari o Il piccolo principe di Saint-Exupéry. Va bene leggere di tutto, in fondo, come ha detto una volta Umberto Eco: per un vero lettore ed un vero intellettuale non esistono differenze tra Diabolik ed i Buddenbrook”…

 

 

 

 

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