I
Boschi Letterari della valle del Sacco
All’inizio era il mito. Il bisogno naturale dell’uomo
di spiegare le cose del mondo attraverso l’interpretazione
creativa degli eventi. Con il passare dei secoli dal
mito sono scaturiti i racconti e le fiabe, le grandi
narrazioni epiche e le favole. Grazie alla fantasia
l’uomo ha creato un universo immaginario così
bene avviluppato al mondo reale da confonderne i confini.
Prendendo spunto dalle annose questioni sollevate dai
critici e gli intellettuali di ogni epoca, su quale
fosse la letteratura alta e quale la letteratura bassa,
quali fossero gli scrittori per ragazzi e quali gli
scrittori per adulti, se fosse naturale creare gerarchie
culturali che tenessero ben separate le varie forme
di letteratura esistenti, qualcuno oggi ha sentito il
bisogno di indagare sulla letteratura fantastica e sul
tipo di abito che, con il passare dei secoli, le è
stato cucito addosso. L’evento culturale “Boschi
letterari del Lazio meridionale”, che ha visto
protagonisti i comuni della provincia di Frosinone (Acuto,
Alatri, Anagni, Boville Ernica, Castro dei Volsci, Ceccano,
Ceprano, Ferentino, Morolo, Paliano, Vallecorsa e Veroli),
promosso e organizzato dall’Associazione Intercomunale
Biblioteche Valle del Sacco, in collaborazione con la
rivista “Il Pepeverde” e con il sostegno
della Regione Lazio e dell’amministrazione provinciale
di Frosinone, è stato un vero e proprio Festival
della cultura fantastica non soltanto in letteratura,
ma anche nella cinematografia, nella fotografia e nel
teatro. Nell’arco di dieci giorni, dal 20 al 29
maggio 2005, numerosi scrittori ed editori, docenti
universitari ed artisti si sono dati il cambio di città
in città, alternando la loro presenza negli auditorium
e nelle biblioteche comunali, per incontrare il pubblico
dei lettori ed affrontare insieme i temi legati alla
letteratura per bambini, per ragazzi e per adulti.
Il fantastico non ha età?
Il romanzo d’avventura o di fantascienza, il romanzo
medievale gotico o fantasy, le fiabe e le favole del
folclore popolare, sono ancora da considerarsi letteratura
riservata ai ragazzi? “Si e no, dipende dal tipo
di letteratura e dall’autore” spiega il
professore e scrittore Giulio Leoni, autore di romanzi
di avventura e gialli, come I delitti del mosaico
e l’ultimo I delitti della luce (entrambi
Mondadori), nei quali troviamo, nei panni di un investigatore
ante litteram, niente meno che Dante Alighieri. Giulio
Leoni ha partecipato ad un incontro tenutosi ad Anagni
durante il quale ha presentato il suo ultimo romanzo
e ha risposto alle domande del pubblico presente. “Eventi
come Boschi Letterari rendono possibile il dialogo,
l’incontro tra scrittore e pubblico e sono importanti
perché avvicinano i ragazzi alla lettura, allo
stesso tempo le conferenze sulla letteratura fantastica,
ripercorrendo la vita e le opere di grandi scrittori
quali Calvino, Buzzati, Landolfi e Rodari, aiutano il
lettore adulto ad abbandonare il pregiudizio di trovarsi
di fronte ad un tipo di letteratura secondaria. A causa
di un’errata tradizione accademica infatti, l’uomo
tende a reprimere la sua componente “visionaria”
e “fantastica”, a scapito di un tipo di
letteratura che resta appannaggio di bambini e ragazzi.
E pensare che noi italiani abbiamo un’opera di
fantasia straordinaria come L’Orlando Furioso…”
Dai dibattiti organizzati in questi giorni nei diversi
comuni, è venuto fuori che, se è vero
che gli adolescenti si orientano spontaneamente verso
il genere fantasy, il gotico e il fantascientifico,
è anche vero che la lettura non è un’azione
spontanea dell’uomo, ma è una pratica che
va insegnata con costanza e in maniera stimolante, per
fare in modo che il bambino continui ad amare la lettura
anche da adulto. Le scuole prima di tutto, ma anche
eventi di questo tipo hanno il compito di stimolare
l’interesse verso il libro e non solo. In numerosi
auditorium sono stati proiettati film di genere, come
il gotico Una serie di sfortunati eventi e
l’avventuroso Il giro del mondo in 80 giorni,
mentre diverse compagnie teatrali hanno portato in scena
il sogno, la creatività e la fantasia. Infine,
in varie biblioteche e spazi espositivi sono state allestite
interessanti mostre fotografiche e pittoriche a tema,
evidenziando l’interesse che le discipline artistiche
nutrono verso la sfera onirica e immaginifica. Insomma,
orchestrando le varie forme d’arte si è
potuto discutere del “fantastico” a 360°
e non c’è stato alcun limite di età.
Calvino poeta di tutti
A tale proposito, un interessante convegno, tenutosi
ad Anagni, si è tutto incentrato sulle opere
dello scrittore, giornalista ed editore Italo Calvino.
“Calvino è un poeta senza limiti”
ha affermato la Dott.ssa Laura Detti dell’Università
di Roma Tre, che sta svolgendo il dottorato di ricerca
proprio sulla figura “dimezzata” dell’autore,
da una parte scrittore per ragazzi e dall’altra
scrittore per adulti. “Per tutta la vita ha sempre
affermato di voler essere un autore per tutti, giovani
e meno giovani” ha puntualizzato Laura Detti,
“perché la sua letteratura non aveva limiti
di età, di censo o di cultura, per questo aveva
scelto di esprimersi stilisticamente in una maniera
estremamente chiara e lineare, descrittiva e fantasiosa”.
Non è un caso però che proprio gli adolescenti
lo abbiano scelto spesso come autore preferito. Nonostante
la scrittura onirica e la trama surreale, Calvino è
stato in grado di descrivere analiticamente le situazioni
più incredibili, rendendole magicamente credibili
agli occhi del lettore. “Partendo da una mirata
strategia stilistica basata sull’evidenza, la
chiarezza e la semplicità di linguaggio”
ha concluso la Dott.ssa Detti, “Calvino ha costruito
in maniera dettagliata il proprio stile narrativo, che
si rifà in parte al saggio filosofico settecentesco
(la descrizione analitica delle azioni), in parte al
romanzo fantastico ottocentesco (la trama svincolata
dalla realtà), avendo come unico obiettivo quello
di arrivare ai ragazzi e alla gente comune attraverso
i suoi scritti. Riuscendo in pieno nel suo intento”.
Diabolik come i Buddenbrook
Numerosi sono stati i dibattiti sulla fantascienza,
un genere, questo, che spopola nelle sale cinematografiche
e in letteratura, al pari del genere fantasy. C’è
stato un vero e proprio “boom” negli ultimi
anni per questi due modi di intendere il “fantastico”,
prendiamo in considerazione il filone fantascientifico
americano, per esempio il colossal di prossima uscita
La guerra dei mondi e i sei episodi di Guerre
stellari, o, sul fronte del fantasy, pensiamo alle
avventure letterarie e cinematografiche del mago Harry
Potter e alla saga de Il signore degli anelli.
“Adoro leggere opere di fantascienza e mi diverto
a scrivere romanzi ironici e fantasiosi, trovo che questo
genere, come il fantasy, sia un genere letterario riservato
generalmente agli adulti” afferma lo scrittore
Massimo Mongai, autore di romanzi di fantascienza e
vero appassionato del genere. Invitato ad incontrare
i lettori nell’auditorium comunale di Ceccano,
ha parlato del suo libro Memorie di un cuoco d'astronave,
che gli è valso il premio Urania 1997, “per
ogni opera fantascientifica seria, esiste oggi la versione
ad usum delphini, ovvero una riduzione del
testo originale o una serie di testi scritti ad hoc
per i lettori più giovani. Esattamente il contrario
avviene nel mondo delle fiabe, tradizionalmente riservato
ai bambini, che qualche volta ascende verso un pubblico
adulto incontrando il suo favore, pensiamo ad opere
come Le fiabe al telefono di Rodari o Il
piccolo principe di Saint-Exupéry.
Va bene leggere di tutto, in fondo, come ha detto una
volta Umberto Eco: per un vero lettore ed un vero intellettuale
non esistono differenze tra Diabolik ed i Buddenbrook”…
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