Fernando Savater e Juan Arias
La ragione appassionata
Frassinelli, 1996, pp. 180, Euro 11,40
Ho pensato a Fernando Savater La ragione appassionata
(Sguardo Frassinelli) per almeno due ordini
di motivi. Il primo attiene alla sua forma di "testo
parlato", di dialogo e riflessione tra il giornalista
e scrittore Juan Arias (a lungo corrispondente in
Italia del quotidiano El Pais) ed il filosofo e pubblicista
Fernando Savater (docente di Etica all'Università
di Madrid). I due dotti amici si interrogano, con
una giusta dose di ironia, sui grandi temi della vita
per verificare assieme se l'esercizio della ragione
temperata dalla passione (o viceversa) fornisce alcune
possibili risposte che aiutino, in definitiva, a vivere
meglio.
Per citare un solo esempio, gli autori si chiedono
come il valore della tolleranza possa trovare concreta
attuazione in un mondo sempre più popolato.
Originale e con echi volteriani mi pare l'indicazione
secondo cui per convivere più facilmente con
il prossimo ognuno di noi deve imparare a prendere
relativamente le distanze dagli altri per coltivare
il proprio giardino interiore. Abituarsi, passo dopo
passo, a rimpiersi la vita con l' arte, il pensiero,
la religione è già un antidoto per non
partecipare alla ressa per l' accaparramento di quei
beni e quegli spazi fisici esterni che, talvolta,
hanno il compito di compensare i vuoti interni. Per
inciso, pure Umberto Eco ha scritto che "la tolleranza
è una conquista della cultura e non un dono
di natura, essa si afferma con l' educazione".
Il
secondo motivo per il quale mi sento di consigliare
il libro rimanda al suggestivo titolo di un suo capitolo:
"Questo pianeta non è l' ombelico del
mondo e potrebbe tranquillamente scomparire".
Sviluppa la tesi secondo cui la terra non ha alcuna
particolare importanza nel cosmo, un giorno esploderà
per ragioni proprie o indotte, e noi uomini che la
abitiamo, per quanto immodesti possiamo essere, apparteniamo
a una specie transitoria, giacchè la nostra
vita è come "una scintilla di luce tra
due notti". A tal punto, a cosa serve la filosofia
? Il suo scopo è aiutare a meditare sulle cose,
a porsi le domande fondamentali della vita, a riformularle
di continuo, ad allontanare dogmi e superstizioni,
a non pretendere risposte immediate e puntuali ai
grandi enigmi del nostro destino. In fondo, un po'
di inquietudine del pensiero è un bene di per
sè.
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