244 - 10.01.04


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Ragione e passione
Massimo Negri


Fernando Savater e Juan Arias
La ragione appassionata
Frassinelli, 1996, pp. 180, Euro 11,40


Ho pensato a Fernando Savater La ragione appassionata (Sguardo Frassinelli) per almeno due ordini di motivi. Il primo attiene alla sua forma di "testo parlato", di dialogo e riflessione tra il giornalista e scrittore Juan Arias (a lungo corrispondente in Italia del quotidiano El Pais) ed il filosofo e pubblicista Fernando Savater (docente di Etica all'Università di Madrid). I due dotti amici si interrogano, con una giusta dose di ironia, sui grandi temi della vita per verificare assieme se l'esercizio della ragione temperata dalla passione (o viceversa) fornisce alcune possibili risposte che aiutino, in definitiva, a vivere meglio.

Per citare un solo esempio, gli autori si chiedono come il valore della tolleranza possa trovare concreta attuazione in un mondo sempre più popolato. Originale e con echi volteriani mi pare l'indicazione secondo cui per convivere più facilmente con il prossimo ognuno di noi deve imparare a prendere relativamente le distanze dagli altri per coltivare il proprio giardino interiore. Abituarsi, passo dopo passo, a rimpiersi la vita con l' arte, il pensiero, la religione è già un antidoto per non partecipare alla ressa per l' accaparramento di quei beni e quegli spazi fisici esterni che, talvolta, hanno il compito di compensare i vuoti interni. Per inciso, pure Umberto Eco ha scritto che "la tolleranza è una conquista della cultura e non un dono di natura, essa si afferma con l' educazione".

Il secondo motivo per il quale mi sento di consigliare il libro rimanda al suggestivo titolo di un suo capitolo: "Questo pianeta non è l' ombelico del mondo e potrebbe tranquillamente scomparire". Sviluppa la tesi secondo cui la terra non ha alcuna particolare importanza nel cosmo, un giorno esploderà per ragioni proprie o indotte, e noi uomini che la abitiamo, per quanto immodesti possiamo essere, apparteniamo a una specie transitoria, giacchè la nostra vita è come "una scintilla di luce tra due notti". A tal punto, a cosa serve la filosofia ? Il suo scopo è aiutare a meditare sulle cose, a porsi le domande fondamentali della vita, a riformularle di continuo, ad allontanare dogmi e superstizioni, a non pretendere risposte immediate e puntuali ai grandi enigmi del nostro destino. In fondo, un po' di inquietudine del pensiero è un bene di per sè.


 


 

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