244 - 10.01.04


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Sembra di atterrare su Marte
Sara Capogrossi Colognesi


In mezzo all’oceano Atlantico, otto gradi a sud dell’equatore sorge Ascensione. 1536 chilometri la separano dalle coste della Liberia e 2200 dal punto più vicino del Brasile, il “Brazilian Bulge”. Un luogo che forse non rientra nelle solite mete natalizie. Ma se le distanze non vi sconfortano e il tempo non vi manca, allora potrete chiedere il permesso al governatore inglese che gestisce l’isola (sì perché ad Ascensione non si arriva e non si parte se non sotto il controllo del suo amministratore) e imbarcarvi in nave o in aereo (con quest’ultimo forse arriverete prima di Pasqua). Il decollo verso questa destinazione è possibile unicamente da un aeroporto vicino Oxford, con un mezzo che prosegue poi verso le Falkland. Certo Brize Norton è una base militare e le hostess sono in divisa, ma le dieci ore di volo (circa) scivolano via senza accorgersene, guardando un film o leggendo un buon libro. I prezzi non sono economici (oltre al biglietto si devono pagare tasse di arrivo e partenza), ma l’esperienza vale la spesa. La scelta di hotel o altri tipi di accomodazione non è vasta: un hotel, che viene in effetti autogestito dai turisti, una pensione e un cottage sono gli unici alloggi disponibili; ma l’ospitalità è calorosa (salutarsi è d’obbligo, conoscenti e non, a ogni incontro e in ogni occasione, e si mangia tutti insieme, nell’unica mensa di Cape Town). Taxi non ve ne sono, in compenso si possono affittare macchine e furgoncini… ricordandosi di tenersi sulla sinistra.

Il paesaggio è singolare, sembra di atterrare sulla Luna, o meglio su Marte, perché il terreno che ricopre l’isola di origine vulcanica ha un colore rossastro e la vegetazione è presente solo sull’unica montagna dell’isola, la Green Mountain: il vulcano centrale, ricoperto di piante equatoriali. Eppure, su questo “scoglio” in mezzo all’oceano vengono a nidificare le tartarughe verdi. Ogni anno, sulle 32 spiagge che circondano quest’isolotto di 97 chilometri quadrati arrivano dal Brasile circa 3000 esemplari, ognuno dei quali di notte scava una buca dove rilascia in media 120 uova. È uno spettacolo incredibile quello della schiusa delle uova, quando i piccoli emergono dalla sabbia e come tanti giocattoli a carica “spalettano” via nella notte, guidati dalla luce lunare che li conduce dritti verso le acque scure dell’oceano. Si dice che le femmine anni dopo tornino a deporre le uova nelle stesse spiagge dove erano nate. I ricercatori stanno vagliando questa ipotesi e Ascensione è un buon posto dove studiare questi e altri aspetti della vita delle tartarughe marine. Pochi altri animali vivono nell’isola: uccelli caratteristici (che la rendono meta ambita dagli ornitologi), somari, portati là in tempi ormai passati che vagano liberi e indisturbati nella capitale (pressoché unico centro abitato) e i gatti (che ora minacciano gli uccelli) portati dai pochi abitanti.

Un termine da usare con cautela quello di abitanti, perché nessuno può avere la cittadinanza: ad Ascensione ci abita chi ci lavora (per lo più santeleniani), e quando si va in pensione si lascia l’isola. Un luogo di passaggio, quindi, di gente che va a St. Elena o che torna in patria. Navigatori che sostano per un rifornimento durante una traversata atlantica. Ricercatori che studiano piante, animali e minerali. Ci sono anche due basi militari, una inglese e una americana, sorte durante la Prima guerra mondiale, quando Ascensione rappresentava un punto strategico di rifornimento per gli aerei che dovevano attraversare l’Atlantico. Oggi l’isola è più importante come centro di telecomunicazioni, ma anche per quelle è ormai superata dai satelliti. Insomma, un’isola “caduta in disuso”. Forse anche per questo non c’è un italiano (o quasi) che al nome di Ascensione dia il benché minimo segno di intesa. Ignoranza in geografia? Non solo. Anche in storia, visto che quella dell’isola è ricca. In fondo è da lì che gli inglesi controllavano Napoleone nel suo esilio santeleniano, a “soli” 1304 chilometri di distanza. Il futuro di Ascensione probabilmente è nel turismo, come avverrà o è già avvenuto per molti altri paradisi terrestri. Forse vale la pena giocare di anticipo e avventurarsi senza tour operator all inclusive.





 

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