241 - 29.11.03


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Una Svezia tutta da scoprire

Paola Casella


E' in corso in questi giorni a Roma Scopriamo la Svezia!, il primo festival della cultura svedese in Italia, uno smorgasbörd di mostre e rassegne pensate per seguire l'evoluzione della storia e del gusto del paese scandinavo che i romani chiamavano "ultima Thule", l'ultima frontiera conosciuta del continente europeo.

Della rassegna fanno parte le mostre Cristina di Svezia - Le collezioni reali (alla Fondazione Memmo di Palazzo Ruspoli) e Svezia Oggi - Luce e Linee, dedicata al design (presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli), entrambe in cartellone fino al 15 gennaio 2004, mentre fino al 23 novembre sarà visibile presso svariate gallerie romane KONST!, la prima rassegna di arte contemporanea svedese in Italia.

Ed è questa la considerazione iniziale da fare a proposito di Scopriamo la Svezia!: che la preoccupazione degli organizzatori - l’Ambasciata di Svezia a Roma e l’Istituto Svedese, sotto l’Alto Patronato del govreno svedese, del Re di Svezia e del Presidente della Repubblica Italiana - sia quella di raccontare un paese attraverso una prospettiva culturale storica, che parte dal Sedicesimo e Diciassettesimo secolo, cioè il periodo di regno della Regina Cristina e del Re Gustavo, illustrati dalla mostra Cristina di Svezia, e arriva fino alle opere di dieci artisti svedesi contemporanei, sia noti che emergenti, che lavorano con media diversissimi: dalla pittura al video, dall'installazione alla scultura, fra cui Gunilla Klingberg, Peter Geschwind e Fredrik Wretman.

La seconda considerazione riguarda la volontà del festival di mescolare cultura alta e cultura popolare, evidente sia nella scelta di affianacer alle due mostre sopracitate un'esibizione di design moderno, Svezia Oggi - Luce e Linee, presentato non attraverso l'oggettistica d'arredamento dell'Ikea (che tuttavia figura fra gli sponsor di Scopriamo la Svezia!) ma attraverso le creazioni artistiche e concettuali di abiti realizzati dalla giovane designer svedese Hjördis Agustsdottir e alcune opere realizzate dai vincitori del premio "Utmärkt Svensk Form", che vanno dall'arredamento al disegno industriale, tessile e grafico.

Lo stesso atteggiamento egalitario - poichè Solidarietà e Uguaglianza sono i principi base della costituzione svedese - viene applicato al cinema, dove al sacro - la mostra Prima che Ingmar diventasse Bergman (fino al 16 novembre) e la retrospettiva di Ingmar Bergman (fino a fine mese) presso la Sala Trevi-Alberto Sordi - viene accostato il profano - la rassegna su Nuovo cinema svedese (vedi articoli collegati), che comprende anche film di grande appeal commerciale come Kops di Josef Fares, il maggior successo al botteghino svedese degli ultimi 15 anni.

L'impressione generale è quella di grande vivacità e produttività culturale, da parte di un paese che conta appena nove milioni di abitanti, e soprattutto quella di grande attenzione, da parte del governo svedese, alla promozione del proprio patrimonio nazionale. L'idea di ambientare il festival in Italia, dicono gli organizzatori, nasce come omaggio della Svezia al paese membro dell'Unione che attualmente ne assume la presidenza: a indicazione del fatto che l'Italia, agli occhi degli svedesi, più che il Bel paese è in questo momento il portavoce e la vetrina dell'Europa.

Il link:

Il sito dell'Ambasciata di Svezia a Roma
www.swedenabroad.com/roma



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