E' 
                            in corso in questi giorni a Roma Scopriamo la 
                            Svezia!, il primo festival della cultura svedese 
                            in Italia, uno smorgasbörd di mostre e rassegne 
                            pensate per seguire l'evoluzione della storia e del 
                            gusto del paese scandinavo che i romani chiamavano 
                            "ultima Thule", l'ultima frontiera conosciuta 
                            del continente europeo.
                          Della rassegna fanno parte le mostre Cristina 
                            di Svezia - Le collezioni reali (alla Fondazione 
                            Memmo di Palazzo Ruspoli) e Svezia Oggi - Luce 
                            e Linee, dedicata al design (presso le Scuderie 
                            di Palazzo Ruspoli), entrambe in cartellone fino al 
                            15 gennaio 2004, mentre fino al 23 novembre sarà 
                            visibile presso svariate gallerie romane KONST!, 
                            la prima rassegna di arte contemporanea svedese in 
                            Italia. 
                          Ed è questa la considerazione iniziale da 
                            fare a proposito di Scopriamo la Svezia!: 
                            che la preoccupazione degli organizzatori - l’Ambasciata 
                            di Svezia a Roma e l’Istituto Svedese, sotto 
                            l’Alto Patronato del govreno svedese, del Re 
                            di Svezia e del Presidente della Repubblica Italiana 
                            - sia quella di raccontare un paese attraverso una 
                            prospettiva culturale storica, che parte dal Sedicesimo 
                            e Diciassettesimo secolo, cioè il periodo di 
                            regno della Regina Cristina e del Re Gustavo, illustrati 
                            dalla mostra Cristina di Svezia, e arriva 
                            fino alle opere di dieci artisti svedesi contemporanei, 
                            sia noti che emergenti, che lavorano con media diversissimi: 
                            dalla pittura al video, dall'installazione alla scultura, 
                            fra cui Gunilla Klingberg, Peter Geschwind e Fredrik 
                            Wretman.
                          
La 
                            seconda considerazione riguarda la volontà 
                            del festival di mescolare cultura alta e cultura popolare, 
                            evidente sia nella scelta di affianacer alle due mostre 
                            sopracitate un'esibizione di design moderno, Svezia 
                            Oggi - Luce e Linee, presentato non attraverso 
                            l'oggettistica d'arredamento dell'Ikea (che tuttavia 
                            figura fra gli sponsor di Scopriamo la Svezia!) 
                            ma attraverso le creazioni artistiche e concettuali 
                            di abiti realizzati dalla giovane designer svedese 
                            Hjördis Agustsdottir e alcune opere realizzate 
                            dai vincitori del premio "Utmärkt Svensk 
                            Form", che vanno dall'arredamento al disegno 
                            industriale, tessile e grafico. 
                          Lo stesso atteggiamento egalitario - poichè 
                            Solidarietà e Uguaglianza sono i principi base 
                            della costituzione svedese - viene applicato al cinema, 
                            dove al sacro - la mostra Prima che Ingmar diventasse 
                            Bergman (fino al 16 novembre) e la retrospettiva 
                            di Ingmar Bergman (fino a fine mese) presso la Sala 
                            Trevi-Alberto Sordi - viene accostato il profano - 
                            la rassegna su Nuovo cinema svedese (vedi articoli 
                            collegati), che comprende anche film di grande appeal 
                            commerciale come Kops di Josef Fares, il maggior successo 
                            al botteghino svedese degli ultimi 15 anni.
                          
L'impressione 
                            generale è quella di grande vivacità 
                            e produttività culturale, da parte di un paese 
                            che conta appena nove milioni di abitanti, e soprattutto 
                            quella di grande attenzione, da parte del governo 
                            svedese, alla promozione del proprio patrimonio nazionale. 
                            L'idea di ambientare il festival in Italia, dicono 
                            gli organizzatori, nasce come omaggio della Svezia 
                            al paese membro dell'Unione che attualmente ne assume 
                            la presidenza: a indicazione del fatto che l'Italia, 
                            agli occhi degli svedesi, più che il Bel paese 
                            è in questo momento il portavoce e la vetrina 
                            dell'Europa. 
                          Il link:
                          Il sito dell'Ambasciata di Svezia a Roma
                            www.swedenabroad.com/roma
                             
                          
                          
                          
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