"Ammirare
una mostra delle opere di Toulouse-Lautrec equivale
a visitare il suo mondo privato, un mondo di immagini
e personaggi contrastanti,
costituito da aristocratici e clown, sportivi e ballerine
di cancan, bordelli e café. Nei ritratti di
persone e luoghi che lo hanno toccato e nel documentare
le
proprie attività quotidiane, Toulouse-Lautrec
racconta due storie: la propria e quella della sua
generazione. Le sue stesse opere diventano manufatti
del
suo tempo: ritratti, manifesti ed illustrazioni. Se
un archeologo li rinvenisse tra qualche secolo tra
i resti della civiltà Occidentale, si imbatterebbe
in
un'accurata documentazione della vita parigina tra
il 1880 ed il 1900.".
Personaggi nei caffè-concerto di Montmartre,
nelle sale da ballo, nei postriboli, nel celebre Moulin
Rouge, nei circhi, nei teatri, raccontati con caustica
malinconia per mezzo di una pennellata rapida, rivivono
nella mostra "Toulouse-Lautrec. Uno sguardo dentro
la vita" ospitata al Complesso del Vittoriano
dall'11 ottobre 2003 all'8 febbraio 2004.
Prima
grande retrospettiva romana dedicata all'artista francese,
l'esposizione propone all'attenzione di studiosi e
grande pubblico uno spaccato di umanità pittoresca
popolata da ballerine, prostitute, clown, attrici,
aristocratici e borghesi parigini, attraverso circa
centocinquanta opere tra oli, disegni, incisioni,
litografie e l'intera collezione di manifesti. "Toulouse-Lautrec.
Uno sguardo dentro la vita" propone unitamente
alla vasta produzione grafica e ai manifesti di Toulouse-Lautrec
anche i meno noti oli su tela.
L'uomo e l'artista
Nato nel 1864 ad Albi da una famiglia di tradizione
conservatrice e cattolica rimasta monarchica a settantacinque
anni dalla Rivoluzione francese, viene battezzato
con il nome di Henri in onore del re in esilio. Nelle
famiglie aristocratiche i matrimoni tra consanguinei
erano frequenti e Toulouse-Lautrec, figlio di cugini
di primo grado, cresce affetto da malformazioni genetiche.
Due disastrose cadute gli impediscono lo sviluppo
degli arti inferiori precludendogli la vita brillante
e sportiva agognata per lui dal padre.
La
fervida immaginazione e il talento artistico aiutano
Toulouse-Lautrec a tollerare i dolorosi interventi
chirurgici e la deformità fisica: inizia a
disegnare per hobby sin dall'infanzia per decidere
poi di dedicarsi interamente alla pittura. Si immerge
nel clima artistico parigino e inizia a frequentare
l'ambiente di Montmartre. Ben presto la sua presenza
nei più celebri locali notturni diventa quotidiana.
All'inizio degli anni '90 dell'Ottocento comincia
a frequentare i bordelli e contrae la sifilide; verso
la fine del 1897 il disagio emotivo e la dipendenza
dall'alcool sono sempre più evidenti. Diminuisce
la creatività artistica: nel 1899 Toulouse-Lautrec
viene ricoverato in una clinica privata per malattie
mentali.
Una volta internato e impossibilitato a bere, l'artista
migliora rapidamente e chiede di essere dimesso. Toulouse-Lautrec
pensa che l'unica maniera per essere dimesso sia realizzare
una serie di disegni a memoria: lascia l'ospedale
e per un breve periodo torna nella casa di famiglia.
Rientrato a Parigi, accompagnato da un amico assoldato
dalla madre perché lo sorvegli, ricomincia
a bere. La sua tavolozza cambia tonalità: dai
colori chiari e brillanti caratteristici della produzione
artistica fino a quel momento, passa a colori più
scuri e pesanti, al rosso vino, a pennellate e impasti
densi. Nell'agosto 1901 Toulouse-Lautrec viene colpito
da un ictus, cade in coma e muore a soli trentasette
anni.
La mostra
Toulouse-Lautrec
non è di facile interpretazione. La sua opera,
oggetto di accuse di superficialità e semplicistico
richiamo delle masse, rivela invece una grande complessità.
Bernard Denvir di lui dice "che è diventato,
con tutte le sue distorsioni, uno dei cliché
visivi del ventesimo secolo". La mostra "Toulouse-Lautrec.
Uno sguardo dentro la vita" vuole testimoniare
la profondità e complessità del suo
percorso artistico e umano attraverso opere provenienti
da Musei pubblici quali il Musée d'Orsay e
il Petit Palais di Parigi, il Musée Toulouse-Lautrec
di Albi, il Metropolitan Museum of Art di New York,
la National Gallery di Washington, il Musée
des Beaux Arts di Nancy, il Museum of Art di San Diego,
la National Gallery of Canada di Ottawa. "Uno
sguardo dentro la vita", come afferma Julya Frey,
evidenzia la volontà che ha caratterizzato
l'intera carriera dell'artista, di rivelare ciò
che si cela dietro la superficie visibile sia dal
punto di vista fisico che psicologico.
"Ho
cercato di disegnare in maniera realistica e non astratta.
Ciò può forse rappresentare un difetto,
ma non ho pietà per le protuberanze e mi piace
adornarle di peli superflui, per accentuarle più
di quanto siano in realtà e renderle evidenti",
così scrive Toulouse-Lautrec in una lettera
del 1881. Sceglie dunque soggetti notoriamente scabrosi
riuscendo a trarne il fascino che un altro occhio
non avrebbe potuto scorgere. "In Toulouse-Lautrec
vi è scherno e crudeltà quando ci mostra
i balletti, le danze delle donne, i rapporti fuori
natura, ma egli rimane un artista integro, il suo
sguardo impietoso preserva la bellezza della vita
e la filosofia del vizio che spesso ostenta in modo
provocatorio, assume tuttavia un valore di clinica
morale, grazie alla forza del disegno e alla serietà
dell'osservazione" (Gustave Geffroy, 1893).
Con lui sbirciamo sordidi locali notturni, pigri risvegli,
meccanicità di gesti quotidiani, clownesse
dalle carni pallide e stropicciati boa di struzzo,
grotteschi personaggi maschili e stanche ballerine.
Renoir disse delle immagini dei bordelli di Toulouse-Lautrec:
"sono spesso pornografiche, ma sempre disperatamente
tristi". L'arte di Toulouse-Lautrec è
"comme un coup de poing" - come un pugno
- ebbe a dire Maurice Joyant. "Visionario della
realtà" (A. d'Eugny, 1946), Toulouse-Lautrec
ci racconta con sguardo acuto e indulgente, dell'evanescenza
della bellezza, della fatica e della noia di lavandaie
e prostitute, di vite difficili, di oscure solitudini
celate dietro amari sorrisi, di profonde cupezze nascoste
dai luccichii della ribalta, del disfacimento di corpi
una volta floridi e invitanti.
La
sua arte ed il suo stile di vita costituiscono l'incarnazione
della sua persona: aristocratico, impulsivo, generoso,
anticonformista, arrogante, tiranno, spiritoso, graffiante,
affettuoso, ironico. Artista di grande originalità,
Toulouse-Lautrec è attratto inizialmente dall'impressionismo
ma presto, influenzato dal realismo di ascendenza
fotografica di Degas, dai tagli prospettici e dalla
spazialità bidimensionale dell'arte giapponese,
dal "sintetismo" simbolista, fa proprio
un utilizzo del colore originale e una linea incisiva
ed elegante. I suoi manifesti sono capolavori d'arte
e documenti di un'epoca. Conquistano le strade e il
pubblico comincia a collezionarli. "Toulouse-Lautrec
è padrone della linea a un grado supremo, la
domina con una sicurezza rara, la piega alla volontà
del cervello, la rende spirituale, elegante o triste,
sempre decorativa, la sua grande scienza del disegno
gli permette di operare con tinte uniformi una sintesi
di grandissima originalità" (Frantz Jourdain,
1893). Attraverso la naturalezza della sua grafia
rivoluziona l'arte del manifesto e rompe i confini
fra arti maggiori e arti applicate.
I capolavori esposti
L'occhio
lucido di Toulouse-Lautrec si innamora del moderno;
con tagli compositivi nuovi e grande maestria di disegno,
fissa un mondo variopinto colto nell'immediatezza
del gesto. Intenso il ritratto della madre (1881-83)
dove sapienti velature di bianco, grigio e celeste
costruiscono volumetricamente la figura assorta nei
suoi pensieri di fronte ad una tazza di caffè;
fortemente tipizzato con un rapido tratto di contorno
e stesura à plat del colore, il carismatico
ritratto dello chansonnier Aristide Bruant (1892)
che campeggia nelle vie parigine sui manifesti realizzati
da Toulouse-Lautrec; una pennellata energica e decisa
delinea la figura della Donna che si infila una calza
(1894), prostituta dalle carni sfatte osservata con
ghigno cinico dalla tenutaria sulla sinistra; quasi
fotogrammi dell'anima scattati nella cornice di una
turbinante Belle Epoque, il ritratto della Pagliaccia
seduta (Mademoiselle Cha-u-ko) (1896) e di Louis Pascal
(1891), amico d'infanzia immortalato in piedi come
se fosse appena entrato nella stanza o in procinto
di uscirne nella freschezza di un momento fugace colto
con prontezza.
Nella
Ballerina seduta su un divano rosa (1885-86) l'artista
sembra seguire le modalità pittoriche di Renoir
nella morbidezza vaporosa degli effetti, nella delicatezza
angelica dei lineamenti e nella scelta di eseguire
un ritratto della ballerina che, in posa, guarda lo
spettatore. L'originalità di Toulouse-Lautrec
emerge nel collocare la modella nel proprio studio,
astraendola dal suo naturale contesto e denunciando,
in un certo senso, l'artificiosità del ritratto.
L'olio su tela proveniente da San Diego raffigurante
il Ballo in maschera all'Elysée Montmartre
(1887 ca.), pur nell'indefinitezza del suo status
di bozzetto, denuncia stilisticamente la sua appartenenza
alla prima giovinezza di Toulouse-Lautrec, per la
pennellata liquida e trasparente, per i sordi accordi
cromatici, per una certa irrisolutezza compositiva
mentre nel ritratto de Il pittore Grenier (1888) Toulouse-Lautrec
riesce a cogliere un'espressione incerta tra il pensieroso
e il cogitabondo che, a giudicare da una fotografia,
doveva essere tipicamente sua.
Fissando sulla tela il ritratto del banchiere Fourcade
(1889) il pittore sceglie un punto di vista rialzato,
in cui il pavimento appare inclinato e in rapida fuga
verso lo spettatore comunicando un'impressione di
dinamicità alle figure. Un giardino fa invece
da sfondo a Gabrielle la ballerina (ca. 1890), olio
su tela conservato al Musée Toulouse-Lautrec
di Albi; Toulouse-Lautrec si concentra sulla resa
di inediti e vivaci effetti cromatici e sull'integrazione
tra uno sfondo movimentato da taches quasi prive di
passaggi tonali e il profilo guizzante della figura
delineato con una pennellata continua viola, arrivando
alla definizione dei volumi con pochi, liberi colpi
di colore trasparente.
Gabrielle
sarà spesso la modella di Toulouse-Lautrec,
anche al di fuori della dimensione ritrattistica.
Vestirà infatti in più occasioni i panni
della prostituta nella serie di dipinti dedicati al
soggetto della visita medica obbligatoria nelle case
chiuse. Il divano (1893-1894 ca.) proveniente dal
Masp di San Paolo appartiene alla folta serie di dipinti
di bordello: nell'approssimazione della pennellata
e nella non-definizione dei particolari domina l'idea
di un'istantanea scattata nell'inconsapevolezza dei
soggetti ritratti. In quest'opera Toulouse-Lautrec
coglie con immediatezza la vacuità, la noia,
il silenzio dell'attesa o del riposo di cui egli,
in fondo, è uno spettatore privilegiato.
Nel panorama della controversa produzione degli ultimi
due anni di vita dell'artista, il ciclo dedicato al
dramma lirico Messalina di Armande Silvestre ed Eugène
Morande costituisce un episodio esaltante. Toulouse-Lautrec
ritrova il gusto per lo spettacolo, per la messa in
scena e la rappresentazione secondo un punto di vista
totalmente diverso rispetto a quello che in passato
lo aveva guidato nel ritrarre vedettes e stars della
scena parigina. Se ciò che un tempo lo catturava
era l'estemporaneità della posa, la fugacità
di un'espressione, il comico o il grottesco che ne
scaturivano, ora l'artista sembra provare pienamente
il gusto della parata, il fasto della scenografia,
la pompa magna di una lirica in grande stile. L'artista
punta così sulla composizione, sulla scena
abitata dai suoi personaggi, esaltati dalla coreografia
luminosa nei colori profondi ma brillanti degli abiti
che indossano. Messalina seduta sul trono dalla gamma
cromatica preziosa, dal colore sontuoso e brillante,
dai barlumi di oro, bronzo e ottone.
Info:
Toulouse-Lautrec
Uno sguardo dentro la vita
Roma - Complesso del Vittoriano
Via San Pietro in Carcere (Fori Imperiali)
sabato 11 ottobre 2003 - domenica 8 febbraio 2004
Orario: dal lunedì al giovedì 9.30 -19.30;
venerdì e sabato 9.30 - 23.30; domenica 9.30
- 20.30
Costo del biglietto: • 9,00 intero; •
6.50 ridotto
Per informazioni: tel. 06/6780664
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