Costituzione
europea: luci ed ombre. S'intitola così
il convegno che si terrà a Roma martedì
8 luglio, organizzato dalla Fondazione Lelio e Lisli
Basso. Si parlerà del progetto di trattato
costituzionale che é stato appena approvato
dalla Convenzione europea, e che il presidente Giscard
d'Estaing ha presentato al recente vertice di Salonicco.
Di luci e di ombre, in effetti, il testo
ne contiene parecchie. Rispetto ai trattati di Nizza
e di Amsterdam ci sono ovviamente passi avanti. Se
però si considerano le aspettative che c'erano
alla vigilia, non si può nascondere una certa
delusione. Rimane deluso, in particolare, chi dai
lavori della Convenzione attendeva uno scatto nel
processo di integrazione politica del continente.
Non mancano, ovviamente, anche gli aspetti innovativi.
Scomparirà ad esempio la struttura a "pilastri"
e l'Unione avrà una personalità giuridica
unica. La Carta dei diritti di Nizza entrerà
nel nuovo testo costituzionale, anche se non in modo
ottimale. Verranno semplificati gli atti giuridici
dell'Unione e le sue competenze saranno più
chiare. Molte però sono anche le perplessità
che il progetto suscita, ad esempio sul versante delle
istituzioni e dei meccanismi decisionali. La nuova
figura del Presidente stabile del Consiglio europeo
ha destato molte critiche. Rispetto alle proposte
iniziali i suoi poteri sono stati ridotti, ma non
sembra sventato il pericolo che la nuova figura non
finisca per oscurare il presidente della Commissione.
Il Parlamento europeo viene rafforzato nelle sue funzioni
legislative e di bilancio, anche se restano ancora
dei veri e propri "buchi neri" del controllo democratico,
come ad esempio in materia di trattati internazionali.
La Commissione é stata dotata di nuove competenze,
ma non di una maggiore legittimazione, visto che é
stata respinta l'ipotesi di un'elezione veramente
parlamentare del suo presidente. Il diritto di veto,
poi, vera bestia nera di ogni prospettiva di integrazione,
rimane in vigore in materie essenziali come la politica
estera e di sicurezza, il fisco, e in molte parti
delle politiche sociali. E in un'Europa a 25 non sarà
facile prendere decisioni su questi temi. L'accordo
di tutti i paesi occorrerà anche per ogni revisione
del testo, tanto che in molti sostengono che non si
possa parlare di un vera e propria "costituzione".
I
giochi, comunque, non sono ancora fatti. La decisione
definitiva spetta infatti alla Conferenza intergovernativa
(Cig), composta dai rappresentanti di tutti i governi,
che si aprirà a metà ottobre, in piena
presidenza italiana. Da quel momento la parola passerà
dunque agli esecutivi nazionali. Il che di per sé
non lascia ben sperare. Alcuni paesi, Spagna e Regno
Unito in testa, ma anche molti dei nuovi che entreranno
nel 2004, già affilano le armi. Inoltre, se
per i lavori della Convenzione c'é stato un
minimo di trasparenza, in seno alla Cig i vari governi
non sono tenuti a rendere pubbliche le loro scelte.
E normalmente questo facilita gli accordi al ribasso.
C'é da sperare che questa volta non sia così.
E che la presidenza italiana sia in grado di svolgere
un ruolo di stimolo e di mediazione, nel solco della
sua tradizione europeista. Se sarà così,
la firma del nuovo Trattato a Roma sarebbe il giusto
riconoscimento per l'impegno che é lecito attendersi
da uno dei paesi fondatori. Altrimenti, sarebbe solo
una nuova misera vetrina di cartapesta per il nostro
presidente del consiglio.
Il cammino da percorrere per l'approvazione definitiva
del testo, é, dunque, lungo. Ora é ancora
il tempo dell'analisi e del giudizio. Si tratta di
discutere delle soluzioni proposte, di evidenziarne
lacune e pregi, di prospettare modifiche e indicare
possibili sviluppi. Questo é l'impegno del
convegno della Fondazione Basso. A parlare del testo
della Convenzione e delle prospettive della Costituzione
europea é un vasto parterre di intellettuali,
politici e studiosi.
A introdurre saranno Giuliano Amato, vicepresidente
della Convenzione ed Elena Paciotti, presidente della
Fondazione Basso. Tra i relatori Massimo Luciani,
Andrea Manzella, Leopoldo Elia, Giorgio Napoletano,
Bruno Trentin, Giacomo Marramao e Stefano Rodotà.
Il convegno si tiene alla Biblioteca della Camera
dei deputati, in via del Seminario 76, a Roma, martedì
8 luglio, dalle 10 alle 18.30.
Per maggiori informazioni: basso@fondazionebasso.it.
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