232 - 19/07/03


Cerca nel sito
Cerca WWW
Sulla strada della Costituzione
Federico Petrangeli

Costituzione europea: luci ed ombre. S'intitola così il convegno che si terrà a Roma martedì 8 luglio, organizzato dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso. Si parlerà del progetto di trattato costituzionale che é stato appena approvato dalla Convenzione europea, e che il presidente Giscard d'Estaing ha presentato al recente vertice di Salonicco. Di luci e di ombre, in effetti, il testo ne contiene parecchie. Rispetto ai trattati di Nizza e di Amsterdam ci sono ovviamente passi avanti. Se però si considerano le aspettative che c'erano alla vigilia, non si può nascondere una certa delusione. Rimane deluso, in particolare, chi dai lavori della Convenzione attendeva uno scatto nel processo di integrazione politica del continente.

Non mancano, ovviamente, anche gli aspetti innovativi. Scomparirà ad esempio la struttura a "pilastri" e l'Unione avrà una personalità giuridica unica. La Carta dei diritti di Nizza entrerà nel nuovo testo costituzionale, anche se non in modo ottimale. Verranno semplificati gli atti giuridici dell'Unione e le sue competenze saranno più chiare. Molte però sono anche le perplessità che il progetto suscita, ad esempio sul versante delle istituzioni e dei meccanismi decisionali. La nuova figura del Presidente stabile del Consiglio europeo ha destato molte critiche. Rispetto alle proposte iniziali i suoi poteri sono stati ridotti, ma non sembra sventato il pericolo che la nuova figura non finisca per oscurare il presidente della Commissione. Il Parlamento europeo viene rafforzato nelle sue funzioni legislative e di bilancio, anche se restano ancora dei veri e propri "buchi neri" del controllo democratico, come ad esempio in materia di trattati internazionali.

La Commissione é stata dotata di nuove competenze, ma non di una maggiore legittimazione, visto che é stata respinta l'ipotesi di un'elezione veramente parlamentare del suo presidente. Il diritto di veto, poi, vera bestia nera di ogni prospettiva di integrazione, rimane in vigore in materie essenziali come la politica estera e di sicurezza, il fisco, e in molte parti delle politiche sociali. E in un'Europa a 25 non sarà facile prendere decisioni su questi temi. L'accordo di tutti i paesi occorrerà anche per ogni revisione del testo, tanto che in molti sostengono che non si possa parlare di un vera e propria "costituzione".

I giochi, comunque, non sono ancora fatti. La decisione definitiva spetta infatti alla Conferenza intergovernativa (Cig), composta dai rappresentanti di tutti i governi, che si aprirà a metà ottobre, in piena presidenza italiana. Da quel momento la parola passerà dunque agli esecutivi nazionali. Il che di per sé non lascia ben sperare. Alcuni paesi, Spagna e Regno Unito in testa, ma anche molti dei nuovi che entreranno nel 2004, già affilano le armi. Inoltre, se per i lavori della Convenzione c'é stato un minimo di trasparenza, in seno alla Cig i vari governi non sono tenuti a rendere pubbliche le loro scelte. E normalmente questo facilita gli accordi al ribasso. C'é da sperare che questa volta non sia così. E che la presidenza italiana sia in grado di svolgere un ruolo di stimolo e di mediazione, nel solco della sua tradizione europeista. Se sarà così, la firma del nuovo Trattato a Roma sarebbe il giusto riconoscimento per l'impegno che é lecito attendersi da uno dei paesi fondatori. Altrimenti, sarebbe solo una nuova misera vetrina di cartapesta per il nostro presidente del consiglio.

Il cammino da percorrere per l'approvazione definitiva del testo, é, dunque, lungo. Ora é ancora il tempo dell'analisi e del giudizio. Si tratta di discutere delle soluzioni proposte, di evidenziarne lacune e pregi, di prospettare modifiche e indicare possibili sviluppi. Questo é l'impegno del convegno della Fondazione Basso. A parlare del testo della Convenzione e delle prospettive della Costituzione europea é un vasto parterre di intellettuali, politici e studiosi.

A introdurre saranno Giuliano Amato, vicepresidente della Convenzione ed Elena Paciotti, presidente della Fondazione Basso. Tra i relatori Massimo Luciani, Andrea Manzella, Leopoldo Elia, Giorgio Napoletano, Bruno Trentin, Giacomo Marramao e Stefano Rodotà.
Il convegno si tiene alla Biblioteca della Camera dei deputati, in via del Seminario 76, a Roma, martedì 8 luglio, dalle 10 alle 18.30.

Per maggiori informazioni: basso@fondazionebasso.it.


Vi e' piaciuto questo articolo? Avete dei commenti da fare? Scriveteci il vostro punto di vista a
redazione@caffeeuropa.it