Lezione 15 – 25.05.01

Incontro con Cristina Tagliabue, content manager di Tim

 

La carriera professionale di Cristina Tagliabue è molto significativa dal punto di vista dell’ evoluzione dell’offerta e dei problemi legati al mercato delle nuove tecnologie e a quello delle telecomunicazioni.

Da collaboratrice di "La Repubblica" a giornalista de "Il Sole 24ore", entra a far parte di Altavista, uno dei più famosi portali e motore di ricerca del Web, come responsabile dei contenuti. I problemi caratteristici di questo mercato sono di ordine economico: mentre negli Stati Uniti l’utente di Internet è abituato a pagare per ricevere dei contenuti, l’utente italiano non lo è affatto e le campagne pubblicitarie sono insufficienti a coprire il mercato. L’unico modo per far pagare i contenuti non appartiene alla Rete, secondo Cristina Tagliabue, ma al mondo delle telecomunicazioni; da sempre siamo abituati a pagare per il servizio telefonico.

Il cellulare in Italia

In Italia il cellulare ha una diffusione molto alta, paragonabile alla diffusione del computer negli Stati Uniti: circa 44 milioni di italiani posseggono il cellulare. Secondo dati emersi da numerose ricerche di mercato (fonte C.I.R.M), non lo posseggono solo i bambini, gli anziani e gli appartenenti a fasce sociali molto alte (persone snob, che rifiutano l’idea di massificazione) o molto basse (persone che tendono a isolarsi). Data la diffusione così elevata, il cellulare ha perso così in Italia il suo valore di status-symbol, diventando un oggetto molto comune alla maggioranza della popolazione.

SMS gratis o a pagamento?

In seguito al successo del servizio di free-sms offerto da numerosi siti Web, le compagnie di telecomunicazione sono riuscite a bloccare questo servizio e a difendere il loro fatturato.

La motivazione ufficiale, data dalle aziende di t.l.c., riguarda questioni di privacy: chi riceve un SMS da Internet non può rintracciare direttamente il numero che glielo ha spedito. Il problema reale è costituito dai messaggi pubblicitari; un SMS spedito da un sito contiene l’Url del fornitore del servizio o altri messaggi promozionali che coprono le spese tecniche di spedizione. Questo fattore fa perdere alle compagnie di t.l.c. il controllo sulla pubblicità.

Dal 1° giugno 2001 andrà in vigore l’accordo di interconnessione tra gli operatori telefonici, che prevede il pagamento del servizio di SMS sia all’operatore da cui si invia sia a quello che riceve. Dunque non si potranno mandare più SMS gratis via Internet o almeno non alle stesse condizioni di come è avvenuto finora. Per gli utenti ci sarà bisogno di una registrazione al servizio, come già Kataweb richiede. Per i siti, i costi aumenteranno notevolmente, a meno che non acquistino il messaggio pubblicitario direttamente dalle varie Tim, Omnitel, Wind e Blu.

Questo intervento è motivato dai grandi introiti legati agli SMS: in Italia si spediscono al giorno 14 milioni di SMS one-to-one, cioè da un utente all’altro. Oltre a questo tipo di SMS, ci sono quelli di carattere informativo su temi di interesse pubblico come le news, il meteo, l’oroscopo, la borsa, il calcio. Questo servizio è a pagamento per un cliente Tim, ma non lo è per un utente di Gsmbox, per esempio, che offre lo stesso servizio gratuitamente in cambio però di una registrazione, che comprende i dati personali dell’utente, e che sul mercato pubblicitario ha un alto valore monetario.

Mass-marketing

Il lavoro sui contenuti di Tim si basa su servizi per la massa; il target a cui ci si rivolge è costituito, per esempio, dai fans del cantante italiano più famoso o dai tifosi di calcio, disposti a pagare per un servizio di SMS personalizzati sulla sua squadra del cuore. La strategia di marketing è la stessa del mercato televisivo: intrattenere una fascia di pubblico sempre più alta. L’attività di chi lavora sui contenuti comprende la conoscenza del profilo medio del cliente Tim (abitante del Nord, scuola media superiore, mezz’ora al giorno al telefonino, non viaggia e non legge) e la previsione sui temi e sui gusti del pubblico. Chi lavora sui contenuti in una compagnia di t.l.c., oltre a decidere quali informazioni trasmettere, deve stabilire anche la forma attraverso la quale farlo: le informazioni potrebbero essere pubblicate su un sito Internet o veicolate tramite SMS, messaggi vocali, servizi WAP e GPRS.

Il futuro del cellulare

Tim ha appena messo sul mercato il GPRS (General Packet Radio Service), la nuova generazione di telefonini che consente una navigazione in Internet molto più veloce del WAP (Wireless Application Protocol), e che permette al cliente di pagare solo l'effettiva quantità di dati inviati e ricevuti e quindi di rimanere sempre collegato. Gli SMS costeranno solo 4 lire e conterranno 1400 caratteri, insieme alla possibilità di inviare immagini animate e fotografie, memorizzate direttamente nella carta del cellulare. Una buona fetta degli utenti Internet passerà quindi per i telefonini. Il cellulare diverrà sempre più simile al libro elettronico e a Internet, rispetto che alla tv e alla radio. In futuro i servizi informativi delle aziende di t.l.c. si muoveranno verso servizi di nicchia, cioè che interessano una fascia più ristretta della popolazione.

 

(A cura di Isabella Nitti)